Nella giornata in cui Ivan Juric definisce una mania quella per il gioco del ‘loco’ Bielsa, torna la Serie A e con lei tornano anche le sorprese. Il Crotone fa a pugni con il Pescara e vince per 2 a 1 lo scontro diretto con gli abruzzesi: decisivi l’ex rossoblu Palladino e Gian Marco Ferrari, difensore del Sassuolo in prestito ai pitagorici.

Non sono mancate le emozioni neppure in Sampdoria – Lazio. Schick illude su una nuova possibile rimonta e gli uomini di Inzaghi tornano a vincere dopo la sconfitta nel derby.

In parallelo, se Stefano Pioli si ‘riscopre’ psicologo portando fuori a cena i suoi ragazzi in vista della sfida contro il Genoa, uno studio conferma come i geni paterni possano influire nella crescita calcistico-professionistica dei figli.

Ma, quindi, campioni si nasce o si diventa?

Con questo dubbio amletico e con la prima pagina del ‘Guerin Sportivo’ di Dicembre, vi lasciamo la buonanotte.

#Buoncalcioatutti

Tratto dal Corriere dello Sport

 

Tratto dal Corriere dello Sport

 

Tratto dal Corriere dello Sport

 

Tratto da La Gazzetta dello Sport
Riportiamo di seguito un breve stralcio di intervista:

 

BIELSA È UNA PERSONA ‘PRENDERE O LASCIARE’“Bielsa non è stato un modello: è stato una mania, un innamoramento. Una persona “prendere o lasciare”, onestà d’altri tempi: chiunque rispetto a lui è più calcolatore a livello umano, anch’io. Allenatore di un calcio impressionante, meraviglioso da vedere. La sua voglia di attaccare con tanti uomini è contagiosa, ma più di ogni altra cosa Bielsa è la sintesi dell’accettazione dell’uno contro uno. E io, come ho sempre odiato prendere gol, ho sempre amato l’uno contro uno. E’ il massimo della sfida: “Dai, chi è più forte?”. Una cosa quasi animalesca che diventa arte, se fai giocare male e non fai segnare anche chi è più forte di te”

GIOVANNI E IL GUSTO DELLA SFIDA

«Ho parlato col Cholo solo una volta – era venuto a trovare il figlio – ma ricordo bene come giocava. Ecco, Giovanni ha il suo gusto della sfida, la stessa voglia di vincere. Lavora come un matto, per vincere: non so quale potrà essere il suo massimo ma so che ci arriverà, sicuro. E poi ha un talento particolare dentro l’area: stiamo facendo un gran lavoro sulla gestione della palla, ma nel suo secondo gol alla Juve di mio non c’è nulla, è tutta roba sua. Io al posto di suo padre all’Atletico? Ho letto, ma… Io ero felice a Mantova, a Crotone, sono felice di poter fare qualcosa di bello per il Genoa. Però felice non rende l’idea: io sono ossessionato, dal Genoa».

 “PREZIOSI MI SPIEGA LE SUE IDEE, POI MI LASCIA FARE”

«Preziosi è il mio multiruolo. Da giocatore, Babbo Natale: non ci ho mai parlato ma quando arrivava il buono Toys Center da 1000 euro, per le mie figlie era un dio. Da allenatore della Primavera, prima “nemico” e poi salvatore. Quando fra lui e l’Inter scelsi Gasp a parole ci andò giù duro, ma poi non portò rancore. Dopo Palermo mi ero detto “Se entro un anno non ti chiama nessuno smetti di allenare”, lui mi fece richiamare da Bega e quasi non ci credevo: “Ma Preziosi è d’accordo?”. Oggi è un mio consigliere perché capisce di calcio, molto: una volta alla settimana mi spiega le sue idee ma alla fine mi dice sempre la stessa cosa, “Segui il tuo istinto”»

 

LA FRASE DEL GIORNO

Mi sono reso conto di essere tornato libero quando ho visto una farfalla volare e non ho avvertito la voglia di mangiarla

Tonino Guerra (1920-2012), poeta e scrittore deportato in Germania ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

 

LA FOTO DEL GIORNO 

Foto tratta dal quotidiano spagnolo “Marca”

E’ stato Javier Olaizola, allenatore del Mallorca, squadra di seconda divisione spagnola, a sentirsi accollare il soprannome di “panettiere” dalla propria moglie. Il motivo? Essere sveglio alle cinque e mezza del mattino per pianificare il piano di lavoro da sottoporre alla sua squadra. Il calcio, del resto, è anche saper gestire sveglie e scadenze.

 

LA CANZONE DEL GIORNO