Che Genoa-Fiorentina non sarebbe stata una partita qualunque lo aveva già fatto presagire il nubifragio dell’11 settembre scorso che provocò la sospensione della sfida e il successivo rinvio a domani. Che il confronto a distanza tra le due squadre si sarebbe protratto anche grazie ai numeri era invece un aspetto meno pronosticabile, ma potrà essere interessante sottolinearlo.

Tanto per rompere il ghiaccio prima di andare a fondo sull’andamento delle due squadre in casa e fuori basti pensare che Genoa e Fiorentina, Juric e Sousa, condividono il numero di reti subite (17, ndr) e si spartiscono la quarta piazza nella speciale classifica dei gol subiti. Sono dunque tra le migliori squadre a livello difensivo del campionato di Serie A, ma condividono un dato che le proietta anche al 25esimo posto in Europa se si tengono sotto la lente d’ingrandimento le classifiche dei cinque maggiori tornei continentali.

Saldo negativo quello del Genoa contro la Fiorentina: su 90 sfide, la percentuale di vittorie rossoblu è del 25,6%

Le coincidenze non finiscono però qui. Il Genoa e la Fiorentina infatti, complice un andamento in trasferta – soprattutto da parte dei rossoblu – un po’ altalenante, fanno dei loro campi di casa delle roccaforti inespugnabili. Se il Genoa con 3 vittorie e 4 pareggi non ha ancora perso, la Viola ha fatto lo stesso e al netto delle otto partite disputate sin qui al “Franchi” ha mantenuto la media di 2 punti a partita vincendo 4 incontri e pareggiandone altrettanti. Dati alla mano, Genoa e Fiorentina rimangono quindi le uniche formazioni della Serie A ad essere imbattute in casa dopo 16 giornate (15 per le due formazioni che si incontreranno domani al “Ferraris”, ndr) assieme a Roma e Juventus.

Istruzioni per l’uso in vista della sfida di domani sera: se la statistica infatti si compone di numeri, la cabala si inebria del profumo dei calendari. Il Genoa non centra una vittoria casalinga contro la Fiorentina dal 28 ottobre 2009 quando le reti di Palladino – ricordate lo stop di petto e il tacco da centro area che batté Frey? – e Mesto regalarono la vittoria al Grifone su una Fiorentina spavalda e pericolosa. Si trattava del Genoa dello Juric giocatore e della Fiorentina targata Montolivo, Dainelli, Frey, Mutu. Quella stessa squadra che nell’aprile 2009, nel corso della spumeggiante stagione di Milito e Thiago Motta, aveva recuperato tre gol ai rossoblu spuntandola a fine stagione con la qualificazione ai preliminari di Champions League a discapito proprio degli uomini di Gian Piero Gasperini.

Negli anni a venire, il Genoa non avrebbe più raccolto i tre punti quando al “Ferraris” faceva capolino la Fiorentina, tant’è vero che i successivi sei incontri portarono a tre vittorie viola e tre pareggi. Mettendo ora da parte il passato e concentrandoci sul presente, vediamo quali numeri accompagnano da vicino il Grifone nel suo andamento casalingo stagionale.

GENOA, IL “FERRARIS” MACCHINA DA PUNTI. ORA E’ IL MOMENTO DI ROMPERE IL TABÚ VIOLA

Nella foto, il Genoa risulta ingannevolmente all’ultimo posto. La classifica parte da chi ne incassa di più di reti in casa, per cui il Grifone si gode i bassifondi della graduatoria

Juric conosceva bene l’ambiente rossoblu e fin da subito aveva capito che la spinta del “Ferraris”, per il Genoa, è fondamentale. La lettura fatta dal tecnico di Spalato restituisce oggi, a tre partite dalle vacanze natalizie, numeri da non sottovalutare: miglior difesa in casa (assieme proprio alla Fiorentina, ndr) con quattro reti subite in sette partite disputate e la palma di squadra più “aggressiva” tra le mura amiche con 18 cartellini gialli e 3 espulsioni. Per essere una squadra i cui interpreti del centrocampo talvolta diventano capri espiatori per prestazioni non soddisfacenti, i cartellini sembrano quantomeno fotografare un’altra realtà.

E se tutti i cartellini non vengono per nuocere (e non tutti certo dal centrocampo), la palla passa alla difesa. La miglior difesa del Genoa nelle prime sette uscite casalinghe è propria quella varata da Juric, meglio anche dei Genoa “europei” delle stagioni 2008/2009 (5 reti subite nelle prime sette sfide al “Ferraris”, ndr) e 2014/2015 (5 reti subite, ndr). A trarre giovamento da questa situazione è senza ombra di dubbio Mattia Perin, che proprio in quel piovoso 11 settembre ritrovava il suo nome sulla distinta dei titolari.

Nel corso delle sei partite disputate, Perin ha effettuato solo 13 parate, esattamente un intervento ogni 42 minuti. Se confrontata con lo scenario in trasferta, la media casalinga del portiere di Latina è decisamente migliore: lontano dal “Ferraris” Perin è chiamato in causa una volta ogni 27 minuti. In casa un quarto d’ora dopo.

Per alzare l’asticella al 70% sarà necessario battere la Fiorentina in casa. Segno “1” assente da più di 7 anni

Un po’ meno positiva la media gol casalinga del Genoa. Su scala nazionale, con le sue 17 reti realizzate, è la 14esima squadra della Serie A. E se tutto sommato questo quattordicesimo posto riflette anche i 20 punti raccolti sin qui dalla formazione di Juric, spostandoci all’ombra della Gradinata Nord ci si ritrova con sole 11 reti, che sono il 55% di quelle totali. Complice anche la sfortuna e l’assenza per buona parte delle partite di Leonardo Pavoletti, il Genoa non finirà certo sotto torchio per un dato di questo genere. Più che altro ci si renderà conto che tra le occasioni create, i cross prodotti e i contropiedi innescati questo 11 stonerà un pochino.

Tematica che invece non stona se abbinata alle reti realizzate quella dei punti guadagnati al “Ferraris” dal Genoa. Si parla di 13 punti sui 20 totali: sotto la Lanterna, in altre parole, il Grifone ha totalizzato il 65% dei punti. In caso di vittoria del Genoa sulla Fiorentina la percentuale salirebbe all’incirca al 70%: malgrado l’approssimazione per eccesso, il “Ferraris” rimane evidentemente l’arma in più del Grifone.

KALINIC TRASCINATORE IN TRASFERTA E ARMA LETALE IN UN CONTESTO DI POSSESSO PALLA DI QUALITÁ

Una Fiorentina a due facce quella vista in queste prime 16 sfide di Serie A. Quando la partita si sarebbe regolarmente dovuta disputare, il Genoa trovava di fronte a sé una formazione il cui inizio di campionato era arrivato tra le mille polemiche derivanti dal calciomercato e alcune indiscrezioni che avrebbero voluto Sousa in disaccordo col progetto viola.

I dati più che positivi della Fiorentina in trasferta: dal 3-5 di Cagliari è sempre festival del gol per Kalinic&co.

Nei due mesi che hanno separato quel rinvio dalla vigilia del 15 dicembre la formazione viola è cresciuta moltissimo, al punto da essere la settima squadra della Serie A ad aver collezionato il maggior numero di punti lontano da casa. Si parla di 10 punti su 26 conquistati (39% del totale) e di una media gol incredibile. Kalinic e compagnia segnano infatti con estrema facilità quando l’aria di casa dista chilometri: si parla di 2,3 gol a partita, percentuale che rimanda ai 16 gol che la Fiorentina, miglior squadra in assoluto della Serie A, ha realizzato in trasferta dove ha raccolto 9 punti nelle ultime cinque sfide.

E prima di passare al capitolo difesa, è sicuramente importante evidenziare come Paulo Sousa sia stato capace di ridimensionare la propria squadra anche a livello di statistiche, oltre che dal punto di vista tattico. La Fiorentina difficilmente rinuncia a giocare con una media di possesso palla a partita del 56,1% che le vale il 12esimo posto in Europa e in trasferta trova il contesto giusto per adeguarsi all’idea di gioco dell’avversario per punirlo appena possibile. E se è possibile trovare la via del gol più volte nella stessa partita, non rinuncia certo a infierire su risultati già ampiamente rotondi: si veda Cagliari-Fiorentina del 23 ottobre scorso. A testimonianza di quanto appena detto la media gol di Kalinic, il quale si permette lo sfizio di un gol ogni 94 minuti in trasferta, ambiente in cui ha segnato già 6 dei suoi 8 gol complessivi in campionato.

La statistica sul possesso palla con la Fiorentina 12esima in Europa

L’attacco sorride e si gode Kalinic, la difesa cerca di prepararsi a reggere l’urto degli uomini di Juric e arriva a farlo con qualche statistica non proprio delle più rosee, seppur vicinissima a quella rossoblu. Si è infatti già detto che le reti subite da Genoa e Fiorentina sono uguali sia in casa che in totale; se è così, lo sono per forza anche in trasferta dove la Viola apre i battenti della porta di Tatarusanu subendo 1,85 gol a partita, uno ogni 48 minuti. In altre parole, quasi un gol per tempo che non sempre le sviolinate di KalinicBernardeschi (un gol ogni 107 minuti in trasferta, ndr) e Ilicic (un gol ogni 148′, ndr) riescono ad addolcire.

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