Genoa alla Charlie Brown: Vuol dire “dare”…Natale è la gioia di dare.

Il Genoa e Juric anche con qualche cerotto per il mal di schiena non andranno al Comunale di Torino a far festeggiare il S. Natale al Toro. Alle vacanze e agli aerei con Juric i calciatori ci penseranno dopo le 24 di domani e non come il 21 dicembre del 2014 quando furono ribaltati da Babbo Natale Glik su due palloni inattivi.

La sconfitta contro il Palermo ha lasciato il segno e l’incazzatura è alta non solo tra i tifosi. Sconfitta arrivata non per un effetto estetico: il gioco è stato limpido giocando da Genoa e, anche se qualche interprete non è artista, la predisposizione siciliana pronta a difendersi e votata all’attendismo è stata scardinata con buone giocate non occasionali o da deretano come succede spesso ad altre squadre in questo campionato.

Juric con la sua filosofia avrà pensato che la sconfitta con il Palermo è stata salutare e rompersi vuole dire di che materiale si è composti cercando di ricostituirsi meglio e più forti, non solo con il Toro ma anche con il prossimo calciomercato.

Contro il Torino bisogna ripartire dalla buona predisposizione a fare gioco approfittando della loro voglia di attaccare dopo le tre ultime sconfitte che di conseguenza porteranno gli uomini di Mihajlović a lasciare spazi.

 

Il Genoa con Rincòn (ieri ha lavorato a parte ma non accusa più dolori) o senza scenderà al Comunale di Torino senza remore di sorta: non fa parte del dna del Pirata. Giocherà con la determinazione di imporre il proprio gioco come è successo nelle altre trasferte.

Il Genoa contro il Torino: indipendentemente dagli interpreti che ci saranno si dovrà avere voglia, fame, qualità cercando una costante che preparano dal 13 luglio in Austria, il miglioramento del collettivo. Solo continuando ad essere squadra di automatismi e certezze si avrà la possibilità concreta di ottenere buoni risultati finali.