Oggi gettiamo dei… Ponti sul Toro. Partiamo dalla difesa.

Il Torino, allenato da mister Mihajlovic, è un’ottima squadra, nonostante gli ultimi risultati negativi. In porta schierano l’inglese Hart, osannato come colpo mercato super: a mio parere portiere buono, ma nulla più. In difesa si dispongono con una linea a quattro, solitamente, da destra a sinistra. Si allineano Zappacosta, Rossettini, Castan, meteora blucerchiata , e Barreca. I quattro formano un buon reparto difensivo, che può andare in difficoltà se attaccato in rapidità e se si riescono ad isolare i difensori centrali.

Centrocampo e sistema di gioco?

Il Torino gioca con un 4-3-3 molto propositivo, i tre centrocampisti sono Baselli, Valdifiori e Benassi. Benassi e Baselli sono gli uomini di corsa e di inserimento senza palla e hanno già segnato qualche gol; Valdifiori è il giocatore che dà i tempi, bravo tecnicamente e per personalità.

Fase offensiva?

L’attacco è il reparto più forte e più completo. La punta centrale è il gioiello della squadra, Belotti, giocatore forte fisicamente, buono tecnicamente e molto bravo in acrobazia. I due esterni giocano a piede invertito, uno è l’ex rossoblu Iago Falque, tutto mancino che gioca a destra, e l’altro è Ljajic, giocatore destrorso, molto bravo tecnicamente e molto pericoloso sulle palle inattive e sui tiri dalla distanza. Belotti è il giocatore che da profondità alla manovra.

Come si muovono sulle palle inattive?

In fase difensiva sui corner e sulle punizioni marcano a zona, Rossettini e Castan sono i saltatori principali. Sui calci da fermo in fase offensiva gli stessi giocatori si propongono in avanti e Rossettini è molto pericoloso. Punizioni e corner vengono calciati da Ljajic e Iago Falque, che in varie occasioni fanno il gioco a due. All’interno dell’area avversaria vengono effettuati i famosi blocchi per facilitare gli interventi aerei degli specialisti.

In quale settore di campo sviluppano più gioco?

La zona di campo maggiormente usata è la fascia destra, dove Zappacosta scende in continuazione, ma anche Barreca non si fa certo pregare nel proporsi in avanti. L’azione parte spesso dalle retrovie per passare dai piedi di Valdifiori, vero metronomo della squadra. Il Torino è una squadra molto valida sotto l’aspetto tecnico e caratteriale, soprattutto nella versione casalinga…

Qual è la contromisura principale da prendere?

Per limitarne molto la pericolosità è doveroso raddoppiare le marcature su Iago Falque e Ljajic e andare in pressione su Valdifiori… Ma ricordiamoci tutti che finché c’è Genoa c’è speranza!

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.