Pesto, Pesto, Pesto: non solo culinariamente con la C maiuscola ma anche calcisticamente con grinta, determinazione, approccio alla gara contro il Kroton.

Domani per nessuno si possono creare malinconie, chimere e vedere tutto nero costruendo delle carceri in aria. La maggior parte dei calciatori che sono nella rosa del Genoa come i tifosi hanno già vissuto le sberle casalinghe di Carpi e Bologna lo scorso anno e tutti si dovranno ricordare la fatica prima di entrare in campo che hanno fatto nel Tempio con le provinciali nel girone di andata.

Per paura non è che non bisogna togliere le ragnatele dal soffitto, ricordandosi che se il Genoa arriva da 4 sconfitte consecutive il Kroton arriva da tre.

Ivan Juric è quello che ha assorbito meglio le 4 sberle di Cagliari. Il Pirata già lo scorso anno con il Crotone prese il poker sull’isola sarda e all’apparenza, considerata la sua conferenza stampa pre-Lazio, con le stesse modalità: poco amalgama tattico dopo le partenze e gli innesti del calcio mercato invernale.

Per la cronaca, Juric perse con il Cagliari in Sardegna alla prima giornata dello scorso campionato di Serie B ma vinse il ritorno allo Scida per 3 a 1, identici risultati di questa stagione. Juric dopo la sconfitta sarda non innestò subito la quarta marcia per vincere il campionato cadetto, la sua rivoluzione tattica partì da lontano anche nella stagione in corso.

Attualmente per ottenere aggressività, pressing e grande lavoro degli esterni offensivi occorre tempo per metabolizzare da parte di tutti, con il centrocampo da mettere su in ogni gara viste anche le assenze importanti per infortunio.

Ci potrebbe essere un leggero calo fisico dei rossi blu dopo il girone di andata a 100 km all’ora, perciò adesso devono essere anche bravi a dosare le forze, sì al pressing ma con giudizio. Con l’innesto di Cataldi e il ritorno prossimo di Veloso (prima o seconda gara di febbraio) potranno avere anche la possibilità di ragionare maggiormente gestendo il pallone in maniera più intelligente.

Con il Crotone è una gara delicata che va considerata e ben interpretata sotto l’aspetto tattico ma anche nervoso, della concentrazione, avendo addosso tanti fucili spianati. Sarebbe bello avere un ambiente che continui ad aiutare, non solo nella Nord e incoraggi per tutta la partita. I tifosi del Vecchio Balordo lo hanno sempre fatto, ma domani servirà ancora di più.

La squadra di Juric si riprenderà, girerà al meglio perché l’identità e il modo di stare in campo non è stato perso così come le caratteristiche e l’idea di gioco, solo gli errori individuali sono stati determinanti nelle ultime batoste.

Adesso devono fare punti anche quando giocano bene, come con l’Inter e il Torino prima di Natale, ed anche male.

Tatticamente il Crotone è vivo, bisognerà assorbire i lanci lunghi e colpire al centro, tirare da lontano, sfruttare lo sporco e le seconde palle della gara.

Juric conosce bene il Crotone, peccato che in questa settimana abbia potuto lavorare poco sugli aspetti della gara. È consapevole delle difficoltà e le trasmetterà in particolare nello spogliatoio, spiegando che per fare un buon risultato occorrerà una grande partita.

Tatticamente cambierà qualcosa dopo il doppio poker rimediato a Cagliari e a Roma. Rimpolpare il cuore del gioco la prima prerogativa per aiutare di più Pinilla o Simeone con un compagno vicino. Tatticamente si potrebbe pensare ad un 3 5 2, invece il Pirata, non scommettiamo ed anche scherziamo, essendo “tifoso” del loco Bielsa potrebbe proporre un 3 3 3 1 mobile e intercambiabile come il Marsiglia con Ocampos seconda punta più pronto a creare superiorità con il dribbling mancante ultimamente per il lavoro in fase di non possesso.

A stasera per la formazione, sempre se capiremo di più dopo aver sentito la conferenza stampa di Juric.

Crotone: Alla seconda di ritorno non è più un’incognita ma si conferma, visti i risultati e la classifica: poco attrezzato per la serie A.

I Pitagorici in questo calciomercato invernale grazie alla dirigenza brava nel pescare gli scorsi anni nella Primavera della serie A provano a rinforzare la squadra anche se molti calciatori hanno storto il naso nel dover scendere in Calabria.

Nicola è bravo ma anche sfortunato nella sua seconda apparizione in Serie A; la prima fu disastrosa con il Livorno nel 2013/2014, non ha trovato l’organico come in Toscana per far esprimere al meglio il suo gioco.

I rossi blu calabresi giocano non manovre quasi regolari. Scavalcare la difesa avversaria con un lancio lungo che arriva dalla difesa o da centrocampo è uno dei temi tattici frequenti. Questa tattica viene adottata da Nicola grazie agli attaccanti centrali Falcinelli e Trotta che cercano di fare sponda per il compagno. I calabresi sfruttano molto le sovrapposizioni dei terzini che arrivano sul fondo cercando cross tagliati. Pitagoricamente sfruttano bene anche i calci piazzati diretti e i calci d’angolo. Contro il Genoa mancherà anche la qualità: Palladino, infatti, è squalificato.

I punti deboli del Kroton? Le percussioni singole degli avversari centrali con il pallone al piede. Sofferenza anche sulle combinazioni strette e in velocità che permettono di far tirare da fuori area non riuscendo a chiudere le linee di passaggio.

Anche la formazione calabrese stasera all’appuntamento delle 21 nella rubrica: Dal Pio Signorini.

Dirige Mariani di Aprilia consulente informatico del 1982, arbitra al calcio dall’età di 16 anni. 31 gare in serie A 11 rigori e 12 espulsi. Alla Can dal 2012/2013 tenuto in naftalina con una o due partite all’anno fino allo scorso anno quando diresse 14 gare in serie A, confermando per l’Aia il ritardo di ricambio generazionale come avvenuto per i giovani calciatori italiani nati prima del 1995.

In stagione già 9 le gare dirette, con rigori 4 e rossi sventolati nelle cronache. È la prima volta che in questo campionato dirige il Genoa ed anche il Crotone.

Nel tabellino del Grifone 1 vittoria lo scorso anno con l’Empoli nel Tempio e una sconfitta nel 2014 a Torino con i granata. Il Crotone 3 le gare e tre sconfitte tutte in B con Grosseto, Varese e Ternana.

1° assistente Posado di Bari, secondo Liberti di Pisa. 4° Tegoni di Milano, 5° Mazzoleni di Bergamo, 6° Saia di Palermo.

Diffidati Genoa: Cataldi e Izzo

Diffidati Crotone: Ferrari e Rhoden