Juric venerdì sera ha assistito quasi impotente ai secondi 45’ di Napoli-Genoa, la squadra non fiacca di colpo senza idee non gli è piaciuta come a tutti i genoani presenti a Fuorigrotta e quelli davanti alle tv.

A fine gara in attesa di andare in conferenza stampa con la sigaretta in bocca ha subito affermato: “devo studiare qualcosa di alternativo e diverso”, ribadito nuovamente mentre si apprestava a salire sul pullman che lo portava a Capodichino.

Il primo tempo del Vecchio Balordo contro il Napoli è piaciuto per la dovuta applicazione e l’inizio con atteggiamento giusto, rivedendo quello che tutti conoscevano e che i calciatori rosso blu non hanno perso ma solamente penalizzati più che dal calciomercato dagli infortuni nel cuore del gioco di Veloso e Rigoni.

Il portoghese traccia e sviluppa geometrie rette pulite, Rigoni è l’unico a azzannare il play avversario in fase di non possesso ma anche farsi rincorrere in quella di possesso, in tutto aiutato da Simeone, altro morsicatore dei centrali avversari impendo di non fare acqua per il mulino avversario ad inizio azione.

Un Genoa ‘europeo’ con l’aggressione preventiva e non catenacciaro, con due linee serrate tra difesa e centrocampo.

Uscito Veloso il Genoa ha provato a continuare il proprio gioco ma le lampadine improvvisamente si sono trasformate a LED a basso consumo che illuminano ma non la luce del Juric pensiero che ha difficoltà ad accendersi.

Questo era il passato, dove tutto ha incominciato a spegnersi il giorno 18 dicembre alle ore 21.12 con l’uscita di Veloso contro il Palermo e la sconfitta per 4 a 3 che non solo ha mandato all’aria il centrocampo (con anche un Rincòn alle prese con il mal di schiena) ma anche il calciomercato in entrata, dove Preziosi non riuscendo a finalizzare il sostituto del Generàl già per le mani ha perso tempo e fregato dalla fretta di non lasciare il centrocampo orfano di mediani ha ingaggiato Cataldi e Hiljemark. Il desiderio “pallino” di avere a Pegli Hernanes è stato l’altro errore importante di valutazione, per il bene del Genoa, sul futuro rosso blu.

Il presente da oggi al Pio Signorini dove Juric cercherà di trovare la soluzione per sopperire alla mancanza di Veloso che non appare semplice. Tanti i consigli.

Oltre alla sostituzione di Miguel, il lavoro importante sarà cercare di affinare i meccanismi per mettere in condizione Simeone di fare di più il centravanti battendo a rete di testa e di piede.

Juric come sempre coerente nell’insistere con un modulo o atteggiamento tattico potrebbe, anzi deve, cambiare rotta, dopo averli provati quasi tutti a centrocampo. Non è nel suo DNA calcistico avere solamente la squadra che non concede nulla ma che produce poco davanti.

I principi elementari e basilari di entrambe le fasi di giuoco (difesa ed attacco) il tecnico rosso blu li ha insegnati simultaneamente, con un riguardo in più alla difesa nella prima parte della stagione vista la classifica, sulla base delle reciproche funzioni.

Juric in questa settimana dovrà mettere da parte le caratteristiche dei calciatori in rosa, dovrà prendere quegli accorgimenti necessari affinché il passaggio dalla difesa all’attacco avvenga nel modo più rapido ed efficace possibile.

Il tecnico dovrà essere aiutato anche dai calciatori che hanno già capito e non possono aver dimenticato che difesa e attacco non rappresentano due situazioni di gioco ma un unico obiettivo e non potranno mai essere il prodotto di due atteggiamenti tattici distinti. L’unica ricetta è: correre tanto e correre bene, soprattutto senza il pallone.

Il futuro tornare al girone di andata quando il vecchio Balordo era in testa per il 17.4 dei falli commessi a partita in fase difensiva con il suo gioco aggressivo, a uomo e che qualcuno abbia imparato qualcosa da Rincon in materia di falli: il General con i suoi 43 falli ha guidato la classifica del più falloso del girone di andata.

Oltre a falli e pressing Juric proverà a buttare nella mischia Biraschi in difesa, pronto al rientro oltre a Morosini ed anche Beghetto; al Grifone occorrono cross precisi per violare le difese avversarie.

Juric alla fine di Napoli Genoa continuava a dire: “andrà tutto bene, bisogna essere molto forti mentalmente”.

Il tifo del terzo anello della Nord ieri ha lavorato molto e i risultati dell’ottava di ritorno potrebbero aumentare la fiducia non solo nei calciatori e staff ma anche del pubblico rosso blu pronto a sostenere la cAusA!

 

Oggi il bollettino medico su Veloso e Gentiletti. Qualcuno parla di buone prospettive per Miguel ed altri sono più prudenti, gli accertamenti sono già stati fatti manca solo il referto e la prognosi. L’unica certezza che fa intravedere qualcosa di buono è il fatto che Veloso dal S.Paolo non sia uscito con le stampelle, come era successo dopo Genoa Palermo ed anche dentro l’aeroporto di Capodichino ha continuato a sgambettare ed essere meno preoccupato rispetto al 18 dicembre.

 

Non c’entra nulla il Genoa. Venerdì’ ho letto Rosetti e la Var dopo le polemiche tra Juventus e Inter. Ho visto foto di casi esaminati dalla Var nel girone di andata. Si sono dimenticati dell’unico episodio che avrebbe potuto cambiare l’esito non solo di una partita ma anche di un campionato: il fallo di mano del pescarese contro il Genoa. Si poteva anche pubblicizzare intanto Irrati di Pistoia l’arbitro di quell’incontro era diventato internazionale il primo gennaio 2017.

Immagine tratta da Internet

Bravo Nicchi, Presidente dell’associazione arbitri, che hai concesso alle Iene Show di ieri sera un Satyricon, una parodia della classe arbitrale.

Invece di far fare dei varietà manda gli arbitri in Tv a spiegare il regolamento, oppure ci sono delle difficoltà perché non viene applicato in modo uniforme.