A Pegli Ivan Juric, dopo il ko di Veloso, cerca le “combinazioni di gioco”, il collegamento tra i giocatori dello stesso reparto o di reparti diversi, la fonte per mettere in moto l’impostazione dinamica della squadra. Sullo sviluppo di queste combinazioni di gioco deve basarsi l’opera fondamentale del Pirata per ritrovare la costruzione di un gioco efficace.

Per Juric i numeri del modulo o la scelta del sistema di gioco non saranno molto diversi da quelli che ha insegnato – e che i calciatori hanno imparato – dallo scorso luglio. Le attribuzioni di compiti e di funzioni particolari non è di secondaria importanza e sarà stabilita, con l’handicap non da poco nel mezzo del campionato, in relazione a tanti fattori dove saranno preminenti le caratteristiche fisiche, tecniche e tattiche della rosa a disposizione, tenendo anche conto anche del curriculum passato di ciascuno calciatore, vista la lunga assenza del metronomo.

In relazione al passato, sotto osservazione Cataldi e Morosini. Il laziale già nei capitolini aveva fatto il playmaker davanti alla difesa con Pioli sostituendo Biglia quando nel gennaio del 2016 s’infortunò seriamente alla caviglia contro la Juventus. Fra l’altro Cataldi in quella posizione fu convocato per gli stage della Nazionale A e verrà chiamato anche in quello della prossima settimana in compagnia di Izzo.

Dopo aver costatato che Cataldi e Hiljemark è difficile farli coesistere nella sua idea nel cuore del gioco, l’altro nel mirino del croato potrebbe essere Morosini al posto di Rigoni con lo spostamento del centrocampista universale in mediana. “Fanfucole di un cronista” direbbe Brera dopo aver visto gli allenamenti di questa settimana, con poche – o forse quasi nessuna – indicazioni che portino alla strada precedente.

Mentre Juric cerca la nuova formula, all’esterno di Pegli si ingaggiano animate battaglie dialettiche nei bar e sui social sulla superiorità in assoluto di questo o quell’altro modulo in termini di efficacia e di incidenza sui risultati futuri del Vecchio Balordo, in pura e semplice astrazione teorica.

Oltre la tattica, Juric e il suo staff in questa settimana che porta alla gara con il Pescara (partita che con il Grifone di mezzo si è complicata per gli ultimi avvenimenti sull’Adriatico) devono entrare nell’atteggiamento mentale del giocatore tenendo conto che questo può variare di partita in partita, cercando di distinguere quali sono gli elementi psicologicamente più fragili, quelli più irritabili, visti i risultati, e anche quelli che pur possedendo buone capacità tecnico-tattiche non riescono ad esprimersi come dovrebbero o vorrebbero.