29ma giornata di campionato della domenica: La legge del più forte, visti i risultati di Juve, Napoli, Roma, Atalanta, Pescara, Fiorentina, Udinese. Vince anche il Bologna per 4 a 1 con l’aiuto del Chievo di Maran che quando sbraga non partecipa alla gara.

Nell’altro incontro domenicale la Lazio spreca e il Cagliari non ringrazia e rimpiange di aver perso l’occasione da tre punti. Al sabato pareggio fra Torino e Inter che non soddisfa nessuno, alla sera niente Luci a S. Siro ma vince il Milan contro il Genoa.

Il vero record è quello di Buffon, 39700 minuti giocati con l’aggiunta di quelli da giocare prossimamente con la nazionale. Oltre il numero uno dei portieri, la fame la grinta continua, illimitata di Allegri mai domo in panchina anche se il sesto scudetto consecutivo è dietro l’angolo. La grinta di Allegri al Ferraris per festeggiare Mazzone: la fame nel calcio significa professionalità, attenzione ai particolari, insoddisfazione agli errori anche se intelligente e gerarchie rispettate dentro e fuori dal campo.

 

Una lezione per tutti quella del tecnico bianconero, specialmente per Roma e Napoli se vorranno in futuro intralciare il cammino della Signora. A Spalletti i test tra Europa e campionato non sono sempre riusciti; contro il Sassuolo che vorrebbe essere già in vacanza visto quanto è stanco, senza Dzeko in panchina nel primo tempo ha faticato. Spalletti dopo aver litigato tutta la settimana con stampa e radio romane dopo l’eliminazione con il Lione in Europa League voleva dimostrare che anche senza un bomber da 30 reti lui potrebbe essere la soluzione. Giochi da panchina per il prossimo anno.

Sarri, un muro del pianto. Dopo il calendario prima e durante le partite con il Real Madrid domenica la squadra si è addormentata nel secondo tempo ad Empoli e alla fine è sbottato: “mi fa schifo giocare alle 12.30”. Sempre un alibi, il Napoli soffre di pennichella oltre che di fiatone? Meno male che c’è la sosta: al rientro Juve due volte, poi Lazio ed Inter. Se il terzo posto per il Ciuccio dovrebbe essere quasi sicuro la caccia al secondo senza preliminare di Champions è il vero cruccio di Sarri.

Le note liete sono sempre l’Atalanta e Gasperini che continuano a credere nell’Europa. Gasp non prende gol allo Stadio azzurri d’Italia da dicembre (5 gare), mette la freccia sul Milan in classifica, confeziona 55 punti, un record. Lascia in panchina giocatori base, qualcuno anche per castigo (Kessie) cambia i suonatori ma non la musica del G&G con tre giovani dal primo minuto: Gollini, Hateboer e Cristante.

Giampaolo è arrabbiato con la Samp; contro una poca Juventus poteva bastare una Doria in giornata per castigarla. Solo Quagliarella sugli scudi, Muriel dietro la lavagna.

Nel mezzo alti e bassi di risultati alla caccia della parte sinistra e dei premi in euro.

In fondo nulla di diverso perdono Crotone, Pescara, Palermo, Empoli con lo stesso ritornello. Crotone, 1 gol ed un punto nelle ultime otto gare, Pescara 4a sconfitta consecutiva per Zeman che ormai aspetta i “gradoni“ estivi per raddrizzare il Delfino, il Palermo un punto in 6 partite con Lopez che rischia la panchina a Palermo, anche se il Presidente ha smentito il cambio. Empoli sesto ko consecutivo non vince da 8 gare.

 

GENOA

Mandorlini, come tutti i tifosi genoani dopo la sua esistenza, di valori non solo in panchina, di competenza specifica nel suo campo non si darà pace per quello che sta succedendo al Genoa.

Il Genoa non può essere come ha detto un collega milanese ‘derelitto e in agonia di risultati fino alla fine del campionato’.

Occorre una svolta per non confermare gli “anatemi” calcistici, darsi una regolata da parte di tutti.

Non si può giocare al calcio di oggi con il baricentro troppo basso, un’intensità ad intermittenza, una tendenza alla verticalizzazione non solo timida ma anche mal riuscita quando ci si prova. La faccia di Mandorlini in panchina a S.Siro era tutta un programma, quasi immobile con qualche passo a lamentarsi con la panchina.

Tutto è successo anche quando il Vecchio Balordo ha alzato appena il ritmo o il baricentro del suo incedere senza una accelerazione, penetrazione non cercata anche di deretano attraverso un cross ben fatto dalla trequarti, dalla lunetta, dal fondo che avrebbe potuto cacciare il Diavolo all’Inferno.

La definizione di fame è stata già spiegata parlando di Allegri; non manca a Mandorlini o chi lo ha preceduto, ma adesso deve arrivare anche dentro lo spogliatoio.

L’occasione giusta arriva dopo la sosta dove ci sarà il Gaspe day. Può darsi non all’unisono ma ci saranno anche quelli di Neustift: loro non hanno mai visto perdere il Vecchio Balordo. La cabala c’entra ed è efficace, ma per fare risultato contro la Dea occorrerà equilibrio indipendentemente dal modulo e da chi giocherà.

Dopo 49 giorni dall’incidente Veloso pensaci tu.

Mandorlini a fine marzo dovrà fare come i contadini nella vigna quando concludono la potatura e fanno nuovi innesti. Tocca anche al tecnico rosso blu dopo un mese di panchina cercare di operare, colmare bene e fare un altro travaso di vino (calciatori) nuovo.

21 marzo, è Primavera: svegliatevi Grifoni!