PRIMO TEMPO

Alla “Dacia Arena”, nel complesso mosaico colorato degli spalti un po’ più vuoti per i primi venti minuti di gioco per via di una protesta messa in piedi dai tifosi , il Genoa scende in campo con un 4-3-3 nel quale Morosini (a destra) e Ntcham (a sinistra) svolgono rispettivamente un ruolo di copertura sulle eventuali discese di Samir e Widmer. E Morosini mette subito apprensione, al quinto minuto, alla difesa bianconera con una discesa che si conclude contro il fisico di Hallfredsson.

La formazione di casa prova a reagire sfruttando soprattutto la spinta sugli esterni e le frequenti discese di Laxalt, che lasciano le maglie della retroguardia rossoblu più larghe.

Al 15′ arriva il primo tiro in porta dell’Udinese dai trenta metri con Thereau: Rubinho neutralizza in due tempi. Al 17′ secondo pallone rubato da Cofie che lancia il contropiede di Simeone, stoppata in calcio d’angolo.

In concomitanza con l’ingresso sugli spalti delle due tifoserie, al ventesimo minuto, l’Udinese passa in vantaggio con un grandissimo gol di destro di Rodrigo De Paul. Rubinho incolpevole perché la conclusione del calciatore argentino era davvero imparabile: l’azione è partita da una discesa sulla destra di Widmer, con Zapata che ha lavorato un buon pallone difendendolo col corpo e poi destinandolo al piede del numero 10 bianconero.

Genoa chiamato a rimontare con più di settanta minuti di partita disponibili, anche se al 31esimo la rimonta si complica ulteriormente sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla destra battuto da De Paul. La sfera arriva a Zapata, marcato da Burdisso, che col fisico prende posizione e si guadagna lo spazio per concludere di sinistro dove Rubinho non può arrivare. Nono gol stagionale dell’attaccante ex Napoli.

Ora l’Udinese, con troppa libertà sugli esterni, controlla e gestisce il pallone e il Genoa rincorre. Il 4-3-3 bianconero è serratissimo e chiude tutti gli spazi e quando recupera palla, passando dai piedi di Halfredsson e Badu raggiunge rapidamente le fasce per andare sul fondo e cercare incursioni pericolose.

Mentre le due tifoserie si scambiano cori di reciproco sostegno, nel settore ospiti compare lo striscione col volto di Enrico Preziosi e il divieto sopra, come accaduto in occasione della contestazione di una settimana fa contro l’Atalanta. In campo nel frattempo sono poche le emozioni, e dopo una prima ventina di minuti di buon gioco anche da parte dei rossoblu, il doppio vantaggio bianconero rende ancor più complicata la manovra degli uomini di Mandorlini.

Al 43′ il Genoa potrebbe sfruttare un impreciso controllo di Halfredsson, ma il triangolo Simeone-Rigoni si spegne sul fondo consegnando il pallone a Karnezis. E’ l’ultima occasione del primo tempo per accorciare le distanze perché senza recupero l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi.

SECONDO TEMPO 

La seconda frazione di gioco si apre con una punizione indiretta dentro l’area di rigore del Genoa (Munoz stoppa male un pallone e lo accompagna poi di testa a Rubinho, ndr) con De Paul che spara alto, complice anche la deviazione della barriera rossoblu.

Al minuto 48′ angolo dalla sinistra da parte dell’Udinese: De Paul batte con una traiettoria a rientrare, forse leggera deviazione di Simeone e Rubinho che in presa bassa non trattiene il pallone, che finisce in rete. E’ il terzo gol dell’Udinese: per il Genoa davvero complicatissimo rientrare in partita.

Al 54esimo Mandorlini stravolge la squadra: entrano Pandev e Palladino, escono Hiljemark e Morosini. Esce anche per infortunio, in barella, Samir: al suo posto l’ex rossoblu Gabriel Silva.

Il primo cartellino giallo arriva al 59′ ed è per Bruno Evangelista per fallo da dietro su Izzo. Partita fisica ma sin qui estremamente corretta. Al 61′ arriva invece il primo tiro che sporca i guanti di Karnezis: ci prova Ntcham, ma la conclusione è debole e non crea problemi al portiere greco.

Al 64′ ci provano con una buona discesa sulla destra Izzo e Pandev, con l’attaccante macedone che si incunea in area e calcia di sinistro: Karnezis neutralizza a terra. L’Udinese ha inevitabilmente molto un po’ il piede sull’acceleratore forte dei tre gol di vantaggio; il Genoa invece ci prova e tenta quantomeno di mettere a referto un gol. Nella mischia gettato anche Miguel Veloso, che dopo un tentativo velleitario su calcio piazzato di Palladino prende il posto di Rigoni. Il modulo cambia in un 4-2-3-1 con Cofie e lo stesso Veloso davanti alla difesa.

La più grande chance rossoblu per trovare la via del gol in questo secondo tempo porta la firma di Palladino, che al 71′ punta a testa bassa l’area di rigore, vince un rimpallo e si trova a tu per tu con Karnezis. Il suo esterno destro si spegne di pochi centimetri fuori.

Al minuto 80′ i tifosi rossoblu, tra gli applausi della “Dacia Arena”, abbandonano lo stadio. nel settore rimane soltanto uno striscione con scritto “Preziosi vattene”. Partono cori all’indirizzo del presidente rossoblu anche dalla curva dei tifosi della formazione di casa
La partita scorre via senza particolari emozioni, eccezion fatta per l’uscita anticipata dei tifosi del Genoa dal loro settore, applauditi anche dal pubblico di casa. In campo intanto si consumano le ultime battute di partita, ma il 3 a 0 dei friulani è ormai ostacolo insormontabile.

A provare al segnare il gol della bandiera ci prova in ultima battuta Veloso su calcio di punizione dalla destra, ma la palla, calciata di sinistro, non si abbassa a sufficienza e termina sopra la traversa. Ad accompagnare verso la conclusione della sfida un tiro di Simeone parato da Karnezis in tuffo, ma dopo tre minuti di recupero arriva il triplice fischio del direttore di gara. Genoa sconfitto per la quarta giornata consecutiva, con dieci gol subiti al passivo e neppure uno segnato. Udinese che prosegue invece la propria striscia positiva.