Torna in campo il Genoa di Juric. 3 4 3 di base fatto di possesso e intensità con l’idea di mantenere proprio il possesso, rubare il pallone, riprenderla subito non facendo un possesso sterile e quando si ruba il pallone alto bisogna essere in grado di far saltare le difese avversarie.

Juric bis tutto in 6 giorni. Una cura all’ingrasso di intensità, gioco ma soprattutto personalità, atteggiamento diverso rispetto al passato, non solo recente. Il modulo conterà poco, importante che siano tutti a difendere e tutti ad attaccare.

Contro la Lazio se si rivedrà occupare lo spazio tra le linee con rapidità e coraggio nell’uno contro uno possono arrivare risultati. Juric dovrà approfittare anche della stanchezza laziale che nelle ultime domeniche, pur facendo risultati anche importanti come contro la Roma in Coppa Italia, non è riuscita con intensità a coprire la propria a aerea. Alcune situazioni proposte dalla Roma e dal Napoli la scorsa settimana, più mignon vista la differenza tra i protagonisti, Juric potrebbe proporre con profitto.

Avversario non semplice la Lazio, la gara sarà tirata e con i rientri di De Vrij e Biglia il compito rosso blu sarà più difficile.

Il Genoa dovrà far circolare il pallone con pazienza alla ricerca del varco giusto, meno male che c’è Veloso, facendo attenzione a scoprire il fianco.

La formula per fare risultato con l’Aquila rivedere sulla fascia preferita quella sinistra il funzionamento del triangolo a tre che potrebbe aprire la scatola biancoceleste grazie agli inserimenti di Lazovic dall’altra parte per i cambi di campo. Se il triangolo d’attacco dovrà funzionare bene ancor di più dovranno essere le coperture preventive per annullare la velocità di Immobile, Anderson e Keita. Esporsi scelleratamente al contropiede della Lazio potrebbe essere deleterio.

Per avere una bella sorpresa dentro l’uovo di Pasqua genoano non di cioccolato amaro non conterà il modulo ma sapersi difendere pressando e grande importanza avranno le transizioni positive e negative, troppo sbagliate nell’anno 2017.

Dai Pirati ai Caraibi: “Non so se è pazzia o genialità. Juric e compagnia dritti alla meta e conquistate il risultato che manca da troppo tempo”. Non sappiamo se il Vecchio Balordo sul prato verde del Tempio incontrerà l’ennesimo pericolo o il tesoro atteso in questo 2017. Genoani, avete il diritto di fare la guerra al mondo intero ma domani la vostra coscienza dovrà spingere il Grifone a volare per tutta la partita. Pirati in campo ma anche su gli spalti con un solo obiettivo: attaccare, pressare, aggredire. Questa è la mentalità che vuole rivedere e deve fare il popolo rosso blu.

La probabile formazione: Lamanna, Munoz, Burdisso, Gentiletti(Biraschi), Lazovic, Veloso (Ntcham, Hiljemark Cataldi), Rigoni, Simeone, Palladino.   

Lazio: l’Aquila biancoceleste domenica scorsa non ha volato dopo 8 risultati positivi con sei vittorie e due pareggi.

Il Napoli di Sarri efficace ed efficiente ha sbancato l’Olimpico. Inzaghi per le assenze importanti di De Vrij, Biglia e Lulic ma anche con la pancia piena per la raggiunta finale di Coppa Italia contro la Juventus a danno dei rivali della Roma ha lasciato non il campo (vista la tattica prudente) ma il palleggio alla squadra di Sarri, che è andata a nozze con la qualità del suo quartetto, non riuscendo in particolare fino al raddoppio napoletano a trovare le ripartenze studiate a tavolino che l’avevano reso protagonista in una stagione eccellente.

La vittoria nel derby capitolino e la possibilità di andare in Europa per altre vie a livello psicologico potrebbero incidere sul finale del campionato bianco celeste.

 

Le assenze importanti di De Vrij e Biglia hanno fatto perdere l’ottimo bilanciamento che aveva la capacità di andare e colpire segnando con regolarità in modo cinico, considerato che il tabellino dei gol è fermo a 51. La forza della Lazio prima di incontrare il Napoli? Subire pochi gol: 31 al passivo (34 dopo il Napoli), con una formula che dà buoni frutti impendendo agli avversari anche di grido di tirare poche volte verso il portiere Strakosha. Per fare tutto ciò Inzaghi non disdegna, quando serve, di lasciare giocare gli avversari.

La propensione della squadra laziale attendere e ripartire si è vista nella maggior parte del campionato contro qualsiasi avversario derogando spesso al 4 3 3 e passando a 3 5 2. Difficilmente Inzaghi aggredisce alto cercando di chiudere subito la partita. Sempre meglio un assetto compatto per chiudere al meglio gli spazi e affidarsi alle doti di ripartenza dei suoi contropiedisti Immobile, Felipe Andersson e Keita.

L’atteggiamento schiacciato laziale se non viene aiutato da centrocampisti ed esterni qualche volta ha difficoltà a risalire e il tentativo del rilancio immediato spesso stoppato dalle difese avversarie.

I giocatori determinanti con il Grifo aumentato con De Vrij e Biglia che recuperati, solo Lulic ai box. Ci sarà anche Milinkovic-Savic, giocatore determinante nelle due fasi di gioco bravo grazie al suo fisico e al senso di inserimento. Il serbo è importante, dà continuità al gioco ma per accendere la luce occorrono i solisti laziali, su tutti Felipe Anderson. Lui e Keita Balde sono in grado di spaccare le difese avversarie con dribbling e passaggi che hanno permesso con le loro percussioni di far raggiungere ad Immobile 18 reti nella classifica dei cannonieri.

Inzaghi è deciso al Ferraris di proporre un 4 3 3 d’attacco. Per non fasciarsi la testa in anticipo, il 4 3 3 di Inzaghi ha pareggiato e perso con il Chievo all’Olimpico, pareggiato con Bologna, Torino e Cagliari lasciando da parte le sorelle in testa alla classifica.

La formazione biancoceleste: Strakoska, Basta(Patric), De Vrij, Hoedt, Radu, Parolo, Biglia, Milinkovic, Anderson, Immobile, Keita.

 

Genoa – Lazio diretta da Maresca di Napoli 36 anni: impiegato, arbitro dal 1997. Dirige la prima gara in serie A nel 2014, titolare alla Can A dal 2016. 19 gare in serie A, 9 rigori e 10 espulsi. In stagione 13 i gettoni già staccati tra cui Torino – Genoa, con il gol beffa di Belotti di testa, il continuo di una lunga serie su palloni inattivi dalla trequarti al 49’ e Lazio – Pescara 3 a 0.

In carriera con il Grifo la vittoria in casa del Bologna ottobre 2016 e pareggio ad Empoli nel campionato precedente, con l’Aquila bianco celeste 3 gare tre e altrettante vittorie contro Pescara, Crotone e Bologna, tutte sotto il cupolone.

1° assistente Carbone di Napoli, 2° Longo di Paola, 4° Alassio di Imperia, 5° Celi di bari e 6°Minelli di Varese.

Diffidati per il Genoa: Laxalt, Orban.

Diffidati per la Lazio: Bastos, Radu.