Bravo Juric, anche vista la classifica, a ripescare lo schema a trazione anteriore. Una soluzione che in campo non sarà l’unico sistema di gioco, nel rispetto degli equilibri di squadra e di spogliatoio. Visto il Genoa del 2017 sembrava un azzardo, invece la gara con la Lazio è stato come buttare un macigno in uno stagno.

Juric ha voluto riproporre il suo sistema di gioco che non ha e non può avere numeri. La scelta del Pirata ha rappresentato un rischio calcolato anche se il 3-4-3 resta la soluzione preferita.

Juric ha accentuato il carattere offensivo della squadra dal momento che nelle gare precedenti, specialmente quelle di fine anno sotto la sua direzione, la squadra non raccoglieva nulla, se non poco, in maniera direttamente proporzionale alla produzione. Il tutto costruendo abbastanza in fase offensiva.

Il Juric bis non ha pensato ad aggiungere bocche di fuoco per fare gol ma ha subito insistito sull’organizzazione per cercare di portare più uomini al tiro: si veda in tal senso l’allenamento di ieri (clicca qui per saperne di più). Il tecnico di Spalato spera nelle prossime gare di trovare anche un gol di tibia, ginocchio, deretano, una rete facile e poco spettacolare, ma pur sempre una rete che chiuda veramente il periodo nero del Vecchio Balordo.

Contro la Lazio si è vista più fluidità di gioco e per far sì che così fosse il Pirata ha avuto bisogno che tutti fossero disposti a fare grande movimento a grande velocità: perciò per centrocampisti e attaccanti sarà indispensabile anche in futuro che appena ricevuto il pallone insistano coi lanci in verticale. Giocare in orizzontale potrebbe risultare pericoloso per il Genoa perché i rossoblù patiscono le percussioni avversarie centrali, il che significa dare un vantaggio al “nemico” che recuperato il pallone potrebbe trovare ampi spazi da sfruttare. In tal senso, Veloso e Ntcham hanno offerto contro la Lazio una risposta soddisfacente interpretandola in modo dinamico e non passivo.

Juric ha lanciato un segnale contro la Lazio ed è sicuro che anche in Serie A si possa adottare la strategia che ha portato il Crotone alla promozione . Il gioco per non correre rischi non fa parte del suo DNA e neanche di quello dei genoani. La filosofia del Pirata è fare sempre gol, uno in più degli avversari .

Il gioco del Genoa contro la Lazio è stato magnificato per pressing, possesso dietro la linea del pallone, e ha fatto passare in secondo piano anche alcune giocate come di quella di Palladino: un sombrero in piena area di rigore con tiro parato con difficoltà dal portiere avversario. Oppure in secondo piano potrebbero essere passati anche la giocata e il gol di Pandev, nato da un’azione che all’apparenza non sembrava studiata a tavolino ma che in realtà è stata sviluppata benissimo.

Juric ha poi riaperto le porte del Pio Signorini insegnando calcio non solo ai calciatori ma anche ai pochi presenti. Peccato, come al solito, per la scarsa presenza di addetti ai lavori.

Addetti ai lavori pronti a sfiatare come tromboni su frasi del tecnico croato dette in conferenze stampa. Le conferenze stampe sono state create per informarsi, chiedere spiegazioni cercando risposte da non montare però a proprio uso e consumo. Invece di creare un nuovo Ferguson – che non porta bene in casa genoana -, sarebbe meglio capire e chiarirsi direttamente con Juric.

Anche se nella famiglia Preziosi la voglia di andare avanti si è afflosciata, è consapevole il tecnico croato che in tutti c’è la voglia di costruire qualcosa. Importante per Juric avere una società alle spalle con idee chiare, dove ognuno deve rispettare il proprio compito e il proprio spazio. L’allenatore deve fare il suo, così come gli altri dirigenti e il Presidente. La società deve essere forte e fare rispettare le regole e la cultura del lavoro.

Il Genoa cerca di migliorare anche nelle infrastrutture che sono importanti per fare capire ai  calciatori che devono conoscere come lavorano i dirigenti. Tanti fiori all’occhiello della società rossoblu sono poco conosciuti, come il piano superiore dove ultimamente i calciatori mangiano e si rilassano.

Il Vecchio Balordo allo stato attuale difetta solo in comunicazione e tutte le fake news che  giornalmente si leggono sul suo conto,  trovano spazio esclusivamente nell’ambito del sentito dire o delle esternazioni di qualche campana, anche fuori dalla società, a cui piace più suonare a morto che a festa.

Il Genoa con il ritorno di Juric è tornato un po’ come a luglio scorso. Basta seguire gli allenamenti con i dirigenti presenti per capire che Juric non è un solo uomo al comando.

Al croato piace confrontarsi con tutti tramite la sua sincerità. Non un granellino di sabbia ma un sasso ha inceppato alla fine di dicembre il meccanismo della condivisione. Non solo  gli eventi del calciomercato lo hanno accentuato, ma anche gli infortuni importanti e la premura di rimettere in piedi il giocattolo estivo hanno contribuito a fregare lui e tutti, “come succede alla gatta che per la fretta partorisce gattini ciechi”.