La sconfitta storica della Juventus nel girone di andata e i tre gol incassati da Allegri in mezz’ora che rappresentarono un record perché non succedeva da 11 anni non avranno fatto cullare in questa settimana Juric e i suoi ragazzi. La Vecchia Signora ha cambiato abito tattico ed è diventata la più europea delle squadre in circolazione.

Per molti i pregi di Juric all’andata si sono legati profondamente ad alcuni limiti strutturali della Juventus. Per domani sera il tecnico rossoblu dovrà aver studiato altre strategie, pur non conoscendo precisamente chi saranno gli avversari da affrontare. Indipendentemente da chi giocherà, la musica juventina comunque non cambierà.

Se Juric azzeccherà il sostituto della posizione basculante di Rigoni pronto ad occupare i mezzi spazi alle spalle delle mezzali juventine, come accadde il 27 novembre u.s, il bicchiere rossoblu potrebbe nuovamente riempirsi.
Per fare risultato allo Stadium i calciatori del Genoa dovranno ricordarsi le parole di Allegri al termine della gara nel Tempio: “il riassunto della partita è uno solo, abbiamo subito 25 falli contro 8 commessi e quando subisci troppo fisicamente, spesso la partita la perdi“.

Allora Grifoni sotto con il pressing in stile Juric per fagocitare gli avversari sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Oltre alla corsa serviranno poi anche marcature a uomo per annullare gli avversari.
Contro la nuova tattica bianconera, che sulla carta si configura come un 4-2-3-1, Juric continuerà ad adottare un assetto tattico modulare concedendo spazio e tempo per far impostare da dietro i difensori della zebra, con tutti i rossoblu pronti a prendere un uomo in consegna sotto la linea di metà campo cercando di annullare le possibilità di fare gioco a chi porterà il pallone. L’inferiorità nella zona alta del campo potrebbe essere riscattata da una superiorità di uomini in quella bassa davanti alla difesa, dove i due centrali difensivi dovranno essere bravi in marcatura e copertura su Higuain.

Domani sera sarà importante che le carenze posizionali in fase di possesso non si riflettano sulla transizione difensiva: perdere palloni o posizioni preventive renderebbe il Vecchio Balordo fragile .
Tutti a Pegli sono consapevoli di entrare in un Inferno, nessuno però in questa settimana ha mai pensato dopo la gara con la Lazio “lasciate ogni speranza, voi ch’intrate”. La formazione per adesso va mantenuta con una o due parentesi, ma stasera dopo le conferenze di Juric e Allegri, nella rubrica dal Pio Signorini, si potrà avere qualche certezza in più. Per adesso un probabile undici potrebbe essere il seguente: Lamanna; Munoz, Burdisso, Gentiletti; Lazovic, Veloso, Cataldi (Cofie, Ntcham), Laxalt; Ntcham (Hiljemark) Simeone, Palladino.

Capitolo Juventus. Raccontare o cercare di spiegare come gioca la Juventus è facile: crea tanto e subisce quasi niente. Rispetto alla formazione bianconera che aveva giocato all’andata contro il Genoa, dove le analisi convergevano sulla squadra che non si esprimeva al meglio e aveva fatto vedere poco del suo potenziale, ultimamente c’è da fare solo una separazione tra la crescita della squadra e il lavoro di Allegri.

Il tecnico toscano è stato nuovamente bravo a risolvere l’equivoco Pjanic, in essere già da inizio stagione, inventando un altro Pirlo nonché a trovare la miglior posizione in campo per Higuain. Negli ultimi due anni, Allegri è stato poi il più bravo dei tecnici europei. Nelle prime giornate dello scorso campionato e in quello attuale il suo lavoro non si è concentrato tanto sulla costruzione di meccanismi di gioco quanto sulla ricerca dell’alchimia migliore per far convivere i calciatori in rosa.

Allegri ancor più bravo quest’anno nel fare metabolizzare la difesa a 4 ai senatori bianconeri. Iniziato il campionato con il modulo 3-5-2 con la BBC (Barzagli, Bonucci, Chiellini); poi, dopo le scoppole milanesi sia con l’Inter e il Milan e quelle con Genoa e in particolare Fiorentina, ha virato su un 4-2-3-1 che nessuno si aspettava, inanellando risultati su risultati dal 22 gennaio (14 vittorie e 2 pareggi) .

Con tale modulo ha trovato la posizione giusta a Higuain come punta centrale, mentre Dybala è diventato catalizzatore del gioco, Mandzukic esterno a sinistra con Cuadrado a destra entrambi bravi nelle due fasi di gioco in grado di muoversi tra le linee con lo spunto del croato di forza e del colombiano di velocità nell’uno contro uno per far saltare i meccanismi avversari. Cuadrado e Mandzukic sono sempre accompagnati dal gioco a due con Dani Alves e Alex Sandro, pronti alle sovrapposizioni non solo esterne ma anche interne. Se la Juve teneva bene il campo con il 3-5-2 , ancor meglio lo tiene ora considerato che è ancor più corta.

La nuova strategia tattica ha ancor di più impreziosito la difesa bianconera, con Bonucci sempre più regista arretrato, ma soprattutto ha immesso tanta qualità nel cuore del gioco con Pjanic (assente contro il Genoa) e Khedira. Comunque la si voglia vedere, la Juve è un’autentica corrazzata. Capace di subire poco o nulla dagli avversari quest’anno, non solo in campionato ma anche in Europa, e di fare e produrre ottime azioni offensive, contrariamente a quanto si dice, annullando tutte le teorie del possesso pallone considerato che la sua media è intorno al 55%.

Per la gara di domani sera è difficile tirare le fila del discorso perché non sappiamo se dopo la qualificazione alla semifinale di Champions League, Allegri farà un turnover che difficilmente cambierà la musica. I bene informati in casa Juventus dicono che giocherà sempre con il 4-2-3-1 con Buffon, Lichtsteiner, Barzagli,Benatia, Asamoah in difesa; Marchisio e Khedira davanti alla difesa, con Dani Alves (o Lemina), Dybala e Mandukic alle spalle di Higuain. Per la conferma di tutto meglio aspettare l’inizio del riscaldamento.

Juventus-Genoa sarà arbitrata da Calvarese di Teramo, classe 1976, ingegnere. Per lui 87 gare in Serie A (24 rigori e 30 rossi sventolati). La prima gara nel massimo campionato è stata diretta nel campionato 2008/2009. Il teramano è passato in pianta stabile nel campionato 2012/2013 in ritardo di due anni dopo la suddivisione tra Can A e B. In stagione, 14 i gettoni di presenza con 4 rigori e tre espulsi. In carriera con le zebre ha diretto 6 gare (5 vittorie di cui 4 allo Stadium ed un pareggio), mentre con il Grifone sempre 6 gare (1 vinta con l’Udinese nel 2013, 2 pareggiate in casa del Frosinone e del Catania, tre sconfitte in casa del Milan, Napoli e Roma).

Il primo assistete sarà Fiorito di Salerno, il secondo Lo Cicero di Brescia. Quarto uomo Tonolini di Milano,internazionale; quinto addizionale Mazzoleni di Bergamo, sesto Nasca di Bari.

Diffidati Juventus: Chiellini, Rincon, Rugani. Diffidati del Genoa: Laxalt e Orban.