La 33° giornata di campionato andrà in archivio portandosi dietro, si spera, soltanto i tanti dispiaceri degli scommettitori. La vittoria dell’Empoli in casa del Milan, la più inaspettata, e quella del Crotone al Ferraris, ai tempi del TotoCalcio avrebbero fatto qualche milionario.

Iniziamo comunque dalle gare di sabato e dalla vittoria dell’Atalanta con un un netto distinguo tra i colori nerazzurri: la Dea dopo le sette pere incassate è ripartita, mentre il Biscione cinese si è frenato.

La legge del 7 per Gaspe è grassa: 7 punti di vantaggio sull’Inter, 5 sul Milan, che dovrebbero portare la Dea e Gasperini in Europa senza passare dai preliminari. Il Bologna non è in vacanza ma quasi, mentre la gara tra Fiorentina e Inter ha riservato tanti gol, con Sousa immobile in panchina.

Domenica poi sono arrivate le grandi sorprese dal fondo classifica la vittoria,a anche perché il successo dell’Empoli mette a rischio l’Europa League per i cinesi di Milano che faranno fatica a salvare il calcio sotto la Madunnina. Dovranno portare qualcosa di nuovo, non solo nel portafoglio. Suso sbaglia un rigore pesante, Donnarumma non può più fare più di due miracoli a partita, Montella dichiara che il Diavolo è stato bello: si conferma che il primo amore del tecnico rossonero, l’Empoli, non si scorda mai.

Stesso sentimento anche per Giampaolo dopo il suo trascorso in Toscana. Il giorno dopo tutti incazzati in casa doriana, contento invece Nicola per la sportività della tifoseria della Samp. Il Crotone merita applausi per quello che ha fatto nelle ultime gare: avere coraggio dopo 21 sconfitte è la formula Nicola .

Dall’harakiri con le bacchette delle milanesi si passa inevitabilmente alla solita frenata del Napoli con il Sassuolo abbellita dalle solite lamentele di Sarri, il muro del pianto del campionato.

Le altre gare del pomeriggio, eccetto per il Chievo perdente con il Torino, confermano che per alcune formazioni del campionato la stagione è pressoché terminata e che le vittorie si raggiungono solo in casa: basta vedere le gare e i risultati di Udinese e Cagliari.

La Lazio intanto passeggia su un Palermo con la testa ormai in Serie B e al sostanzioso paracadute. Alla sera, domenica scorsa, il programma offriva tre grandi spettacoli: in primo luogo Juventus-Genoa, con la Signora che ormai è tanta roba pure in Europa, figurarsi in Italia! Da genoano – ma non ne avevo la possibilità, come tanti altri genoani – avrei girato a vedere Valentino Rossi che a 38 anni si prende il podio nella classifica del Mondiale e – perché no? – avrei dato volentieri anche una occhiata al risveglio di Messi dopo le sberle bianconere.

A concludere il quadro, nel lunedì calcistico, la Roma ha affondato il Delfino di Zeman. Spalletti cerca il male come in farmacia, cambia Dzeko a secco nella quaterna e sempre a caccia della classifica cannonieri, si prende contumelie dal bomber e si giustifica che domenica c’è il derby. Perché non l’ha cambiato al 60′ invece che a 10′ dalla fine?

Capitolo Genoa. Sul Genoa poco da dire: adesso ci sono motivazioni e spavento e non vi è più alcun alibi, per nessuno. Occorre battere il Chievo e il Grifone ha dimostrato di averne le possibilità. Adesso l’obiettivo primario di tutti i grifoni è quello di continuare a volare anche il prossimo anno in Serie A. Dopo, come tutti dicono, si tireranno le somme, ma non si faranno i conti perché nessuno bussa all’uscio del Pio Signorini.

La cosa più importante in questo momento è che domenica prossima il “Ferraris” ruggisca. Preziosi ci pensi ad abbassare i prezzi per vedere se il Tempio si riempie.

Per finire, da mettere in evidenza come Allegri non abbia proprio digerito la sconfitta dell’andata e oltre il risultato habbiaa messo, come nella domenica di Didimo San Tommaso, il dito nella piaga della tifoseria rossoblu facendo le tre sostituzioni con Rincon, Sturaro e Mandragora, anche sul risultato di 4 a 0.

Ah, per non dimenticare: bentornato Foggia in Serie B.