Genoa contro Chievo partita da manicomio, nella settimana della Congiura dei Pazzi, considerate anche tutte le presunte illazioni che girano sul Vecchio Balordo. Potrebbe non esserci spettacolo domani al Ferraris fra due squadre che in 12 partite hanno confezionato 4 punti: il Genoa ha dalla sua una vittoria, 5 sconfitte e un pareggio; il Chievo cinque sconfitte e una vittoria.

La partita con i clivensi, malgrado il lenzuolo rossoblu sia corto, dovrà confezionare un vestito per il taglio del quale non ci sarà bisogna così da avere dei figurini di moda in campo. In altre parole, occorrono i tre punti.

Grifone? No Lupo! Crudele, come odia quello che sbrana! Il Genoa non deve odiare quello che sbrana, bensì lo deve divorare per la fame di risultati e di punti. In Calabria da una settimana non fanno i conti e la frase che ripetono all’unisono è solamente una tra dirigenti, allenatore, calciatori e tifosi. “Il Milan è un diavolo ? Troveranno l’inferno dentro e fuori dal campo”.

Quello che si augurano tutti i genoani che tengono alla Serie A è di fare, domani alle ore 15, una grande partita dentro il Tempio, dove le strutture saranno obsolete ma non finte come sul campo dei pitagorici. Possesso e intensità dovranno essere visibili, come marcature a uomo o a zona, e tutti coloro che scenderanno in campo dovranno ricordarsi che se il calcio è un gioco collettivo richiede capacità tecnico-tattiche individuali che da dicembre non appartengono alla Serie A visti gli errori quasi scontati di alcuni rossoblu.

Una buona organizzazione di gioco può fare la differenza, ma avere in squadra difensori in grado di essere efficaci in ogni situazione è quasi più importante.
A disporsi in campo in modo da essere corti, stretti, uniti e compatti ci avrà pensato Juric.  Per la marcatura, l’intercetto, le azioni di raddoppio con capacità di restringere gli spazi e limitare i danni ci avranno invece dovuto pensare i calciatori.

Sulla formazione ci sono pochi dubbi: con il rientro di Rigoni sarà probabilmente quella che ha giocato contro la Juve, con Ntcham ai box . Restano in piedi i ballottaggi visti giovedì scorso tra parentesi, anche perché ieri non vi è stata nessuna partitina. Il Genoa dovrebbe quindi disporsi come segue: Lamanna; Munoz (Biraschi), Burdisso, Gentiletti; Lazovic, Veloso, Cataldi (Rigoni), Laxalt; Rigoni (Pandev), Simeone, Palladino. Gara da giocare in 14 uomini vista la qualità in panchina di Pandev, Ninkovic e i giovani vogliosi di partecipare.

Capitolo Chievo. I clivensi arrivano a Genova convinti dopo la sconfitta di domenica scorsa con il Torino di aver fornito note positive. La crisi c’è e si vede in casa Chievo dopo 5 sconfitte consecutive, tre in trasferta (Bologna, Juventus, Cagliari) e due in casa (Crotone e Torino). Non c’è allarme ma che i calabresi e i torinesi espugnassero la tana del Chievo, anche con una salvezza già messa in freezer, nessuno lo aveva pronosticato tra la tifoseria gialloblu.

Anche in una piazza tranquilla come quella di un quartiere di Verona è scattata la contestazione, scioperando 15’, entrando in ritardo domenica scorsa ed esponendo un lungo striscione con scritto “RISPETTO”.

Maran ha delle attenuanti in terra sarda, penultima sconfitta: aveva 10 calciatori ai box, diventati contro il Torino 7, tra cui tutti gli esterni titolari Sardo, Cacciatore e Gobbi. Gli infortuni contano e sono alibi per gli allenatori, tuttavia sia Chievo che Genoa sono la brutta copia del girone di andata con centrocampo in costante difficoltà e difesa che assiste all’arrembaggio avversario opponendo poca resistenza e cattiveria.

Contro il Toro ha perso la partita a centrocampo e il 4-2-3-1 di Mihajlovic, arrivato in ritardo in questo campionato, con Boyè, Ljajic e Falque alle spalle di Belotti ha fatto saltare i meccanismi oliati del 4-3-1-2 di Maran, mai cambiato in tutto il campionato.
Il Chievo non è mai stata una squadra da pallottoliere nella casella dei gol fatti ma in difesa ha sempre brillato con la vecchia retroguardia che gli ha permesso di salvarsi con i 25 punti del girone di andata e con 24 reti subite in 19 gare. Al contrario, nel girone di ritorno, in quindici partite Sorrentino ha dovuto raccogliere il pallone 28 volte il pallone nella sua rete.

I 38 punti del Chievo non fanno ad ogni modo disperare nessuno nella frazione di Verona “due” e tutti sono quasi convinti di puntare ad un cambio di rotta con il disperato Genoa. La formazione anti-Genoa dovrebbe essere: Sorrentino; Frey, Dainelli, Cesar, Gobbi; Castro, Radovanovic, Bastien; Birsa; Inglese, Pellissier.

Ad arbitrare sarà Pairetto di Nichelino, 19 gare dirette in Serie A dal campionato 2013/2014 con 9 rigori e 9 espulsi nel tabellino generale. In stagione ha all’attivo già 12 gare, dirette concedendo 6 rigori e 6 espulsi. Con Pairetto come direttore di gara sono state 5 le vittorie delle squadre di casa, 2 i pareggi e 5 i successi in trasferta. Il Genoa ha pareggiato con l’Empoli e perso con il Palermo al Ferraris, il Chievo ha vinto in trasferta a Udine e contro il Sassuolo, quando gli emiliani giocarono 92’ in 10 contro 11.

Primo assistente Manganelli di Valdarno, secondo Valeriani di Ravenna. Quarto uomo Di Iorio. Addizionali Fabbri di Ravenna e Sacchi di Macerata. I diffidati rossoblu per la sfida sono Burdisso, Laxalt e Orban.