Era il giugno 2016 quando il Partizan Belgrado, squadra dalla quale il Genoa aveva già prelevato Nikola Ninkovic, mise fuori rosa Andrija Zivkovic, ala destra che aveva collezionato 93 presenze con la maglia del club serbo, mettendo a segno 24 reti, servendo ben 13 assist e diventandone il più giovane capitano della storia. Con una media di circa una rete ogni quattro partite, molto alta per un esterno destro (utilizzabile anche a sinistra, ndr), è stato spesso chiamato a ricoprire ruoli differenti, come quello di seconda punta o trequartista. Nel Benfica molto più spesso che non al Partizan, visto che sulla destra ha dovuto tenere testa alla concorrenza di Eduardo Salvio e André Carrillo, che insieme hanno collezionato 74 presenze a fronte della 24 dell’esterno serbo.

Ieri Zivkovic ha comunque giocato da titolare tutta la partita tra la Serbia Under 21 e i pari età della Macedonia, finita in pareggio. Zivkovic fa parte di una nazionale ricca di calciatori di talento, o quantomeno proiettati verso un futuro ad alti livelli: nei prossimi giorni tireremo fuori qualche altro profilo, ma basti pensare che tra Zivkovic, Gajic, Grujic e Gacinovic la scelta è stata molto difficile. Tornando all’esterno serbo, in 90′ non si potrà capire mai tutto di un calciatore, tuttavia le sue doti col piede mancino sono state messe in evidenza, considerando anche la personalità e il carattere del numero 17 serbo. Tutta la fascia destra era di competenza del 20enne, che ha ricordato a tratti il connazionale Lazovic. Quando aveva modo di puntare l’uomo lo ha fatto; quando invece non aveva spazio per andare sul fondo, era sempre pronto a rientrare, o accentrandosi o cercando il cross col mancino. Un mancino che è apparso molto preciso, anche in occasione dei calci piazzati da scodellare in area.

Se l’estate scorsa lo si sarebbe trovato libero sul mercato, oggi è un giocatore di proprietà del Benfica e con una valutazione molto alta, lievitata intorno ai 7 milioni di euro. Contrattare con un club portoghese, di questi tempi, è poi diventato estremamente difficoltoso: non soltanto perché alla corte di squadre come il Benfica si devono presentare sempre offerte vicine alle richieste iniziali, ma anche perché è molto probabile che Zivkovic, entrato gradualmente negli schemi del club lusitano, quest’anno proverà a trovare qualche opportunità in più. Difficile anche solo ponderare un’ipotesi di addio dal Portogallo, ma se il mercato non dovesse lasciar partire né Carrillo (acquistato solo un anno fa dallo Sporting Lisbona, ndr) né Salvio, ormai uno degli uomini simbolo di un Benfica che ha già incassato 75 milioni dalle cessioni in Inghilterra di Ederson e Lindelof, potrebbe essere ponderata l’idea di un prestito secco o con un robusto diritto di riscatto.