La prima settimana di calciomercato è giunta al termine, malgrado le “ostilità” si fossero aperte ben prima del mese di luglio. Cosa ci ha raccontato sinora questa finestra di compravendite, scambi e rinnovi da telenovela?

Indispensabile partire dal Milan, unica vera società scatenata fin dal primo momento. Ora la palla passerà a Montella per assemblare sul vecchio impianto i vari Musacchio, Rodriguez, Andrè Silva, Kessié, Cahlanoglu e via discorrendo sino ad arrivare all’ultimo acquisto, Conti dell’Atalanta. Per Fassone e Mirabelli sarà invece tempo di sfoltire la rosa, mandando a farsi le ossa fuori da Milano qualche giovane e vendendo gli elementi in esubero, tra i quali sembrerebbero esserci anche Bacca e Lapadula, oltre a Bertolacci.

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A rispondere al Milan non c’è stato quasi nessuno, ma qualcosa in più è stato fatto da Napoli e Roma: i partenopei hanno preso il talentuoso Ounas e il rientrante Mario Rui, i giallorossi Karsdorp dal Feyenoord e Gonalons, ex capitano del Lione. Latita ancora la Juventus, per la prima volta in ritardo nella pianificazione stagionale essendosi concentrata prima sul rinnovo di Allegri e avendo smaltito con qualche ritardo la batosta Champions. Qualche nome arriverà, ma per adesso andranno documentati l’addio di Dani Alves e quello assai probabile di Alex Sandro.

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Profilo basso, sempre alla finestra per Simeone (e Zapata), anche per il Torino. Cairo ha blindato la porta con Sirigu e Milinkovic-Savic e ha gradito il ritorno del giovane difensore Bonifazi dal prestito alla Spal (potrebbe già partire per grosse somme di denaro in direzione dello Zenit di Mancini, ndr). Buon innesto anche il centrale difensivo Lyanco, arrivato dal San Paolo.

In piena rivoluzione ci sono invece tante squadre, deluse dallo scorso campionato. Il Genoa è una di queste e per adesso opera con le sole occasioni del mercato, tra prestiti e svincolati. Si tratta comunque di mosse di mercato condotte sotto traccia, lontano dai riflettori e con un occhio di riguardo verso il Sudamerica, dal quale sarebbe dovuto arrivare Maripàn (si sono poi scelti altri profili) e dal quale sembrerebbe dover giungere il mediano Cecchini. Per adesso comunque gli unici arrivi registrati sono stati quello di Galabinov – che da Bari davano vicino ai colori biancorossi ma solo prima che approdasse in rossoblu – e Spolli, che ieri ha preso parte al suo primo allenamento.

E se il capitolo cessione societaria può aver fisiologicamente destabilizzato in sede di mercato rossoblu, chi sembra non aver proprio retto l’urto ad alta velocità – e ventilato con largo preavviso – tra dirigenza, contestatori e voci di vendita è la Fiorentina, che ha comprato esclusivamente difensori dal Brasile (Vitor Hugo e Bruno Gaspar, ndr) e continua a privarsi di calciatori simbolo: dopo il mancato rinnovo di Gonzalo Rodriguez, anche Borja Valero e Bernardeschi lasceranno la Toscana. Kalinic ha invece intenzione di intavolare un lungo braccio di ferro con i Viola per andare al Milan. Storia che sa di lunga telenovela estiva quella tra il croato, Corvino e l’intero mondo viola.

Perdono i pezzi, pur monetizzando molto, la Sampdoria, che risponde alle partenze di Schick, Bruno Fernandes e Muriel con Murru, Caprari e il giovane e talentuoso attaccante polacco Kownacki (Lech Poznan, stessa squadra da cui fu prelevato Linetty ndr), e l’Atalanta di Gasperini, che oggi si raduna con qualche buco di troppo da rintuzzare. La vera attesa in casa orobica resta comunque quella sul rinnovo del Papu Gomez e sull’eventuale ritorno di De Roon a centrocampo, dove per adesso si registra il maggiore innesto di qualità, ovvero sia Josip Ilicic. Arrivati anche Cornelius, Eguelfi e Vido per giocarsi un posto da titolari. Previsti altri giovani alla ribalta per evitare malumori nell’anno del ritorno in Europa?

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In sostanziale stallo invece Inter e Lazio, che preferiscono attendere prima di mettere a segno i colpi da novanta: i nerazzurri hanno investito molto per Skriniar, difensore ex Sampdoria, e molto meno per Borja Valero. I biancocelesti hanno invece prelevato dall’Ostende il difensore Marusic, e poco altro. Il bello dovrà ancora arrivare, coi capitoli permanenze di Perisic e Keita Balde al centro dell’attenzione e le rose da sfoltire per non appesantire il lavoro dei tecnici.

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Il Bologna ha sinora prelevato il duo ex Ternana Avenatti-Falletti nonché l’ex rossoblu De Maio e l’ex rosanero Rodriguez. Il Sassuolo si è invece focalizzato sul riscatto di Ricci dalla Roma e sul cambio allenatore, cercando di mantenere una linea verde tutta italiana e confermarsi la formazione più nostrana del campionato, insidiata dalla Spal. Potrebbe partire dal Mapei Stadium il difensore Acerbi, ma il rimpiazzo vi è già dall’anno scorso e si chiama Gian Marco Ferrari, ex difensore del Crotone.

E cosa combinano i pitagorici, eroi salvezza dell’ultima stagione? Intanto si godono gli innesti di Kragl, esterno d’attacco del Frosinone, e Budimir, che dopo un anno di esilio torna in Calabria; poi cercano di puntellare difesa e centrocampo, dove le partenze di Ferrari e Crisetig si faranno sentire. Da rifare anche il reparto offensivo che ha perduto Trotta e Falcinelli, di proprietà del Sassuolo. Non è escluso possano tornare allo “Scida”.

Pochi movimenti per il Cagliari, partito ieri per Pejo con un Andreolli in più, e mosse in prospettiva in casa Chievo, con gli arrivi di Gaudino e Garritano; analogo lavoro per la dirigenza dell’Udinese, con Pezzella e Lasagna tra i primi acquisti per ringiovanire la rosa. Una rosa che ha perduto Felipe, storica bandiera, il quale dopo il rinnovo ha deciso di accasarsi comunque alla neo promossa Spal, nettamente la più attiva sul mercato dopo la grande cavalcata verso la massima serie.

La dirigenza estense fa sul serio e lo testimoniano i primi sette arrivi: GomisRizzo, Oikonomou, FelipeMattiello, Paloschi e Viviani. Tre difensori, due centrocampisti, un attaccante e un portiere: non è sempre scontato che sia la difesa il primo reparto rinforzato quando si raggiunge la promozione, ma a Ferrara hanno dimostrato di saper lavorare bene, come testimoniano anche il rinnovo di Lazzari e la permanenza, salvo colpi di scena, di Vicari.

Meno prolifiche, ma attente, Benevento e Verona. Le streghe hanno per adesso dato il benvenuto in prestito ai difensori Gravillon e Djimsiti, hanno ripreso il terzino destro Venuti dalla Fiorentina (in prestito) dopo il rinnovo dello stesso con la Viola sino al 2021, e hanno acquisito anche Massimo Coda, centravanti della Salernitana con un passato al Parma in Serie A (segnò anche al Genoa, ndr). Trattenuto Chibsah, adesso si attendono gli arrivi di Costa, ex Empoli, e Cataldi.

Gli scaligeri, dal canto loro, distratti un po’ dalla vicenda del divorzio tra Toni e i gialloblu, hanno per adesso visto uscite più che entrate. Rientrato Viviani e ceduto alla Spal, prelevato Brosco dal Latina, il popolo del “Bentegodi” attende qualche nome di livello per conquistare una salvezza tranquilla. Cerci sarà uno di questi?