La rinascita della Fiorentina parte anche da qui: Vitor Hugo, il nome tutto un programma.

Il centrale brasiliano arriva per 8 milioni di euro e viene catapultato in una città che deve in qualche modo ricominciare da zero, dimenticare le “tre corone” Valero-Rodriguez-Bernardeschi con la possibile aggiunta sulla lista dei partenti dello scontento Nikola Kalinic.

Mettiamoci pure che la Viola fra le prime 10 squadre del campionato è stata la 2ª peggior difesa, ed ecco che il gioco si fa ancora più duro; in un contesto come questo, Hugo non avrà sicuramente molto tempo per imparare l’importanza dell’assetto e della mentalità difensiva in Italia.

Forte fisicamente e piuttosto agile nei movimenti, sarà fondamentale anche sui calci piazzati vista la grande abilità nel gioco aereo. Ogni tanto può incappare in qualche errore grossolano, come questa leggerezza in un derby poi perso contro il Corinthians.

Ben consapevole del vuoto lasciato da capitan Gonzalo Rodriguez, un baratro che proverà a colmare con i propri mezzi, Hugo si è presentato così ai nuovi tifosi della Curva Fiesole: “Mi ispiro a Miranda, posso portare in campo la mia esperienza vincente, spero di adattarmi il prima possibile ed Astori saprà sicuramente come aiutarmi”.

Parole chiare pronunciate da chi ha vinto l’ultimo campionato brasiliano minato dal disastro della Chapecoense, cominciando l’esperienza al Palmeiras con un errore in un derby e terminandola con la coppa fra le mani. Da difensore inadeguato a ennesimo talento che i tifosi della Verdão sono costretti a veder partire per il successo in Europa. Sportivamente parlando, a volte rischiare di morire serve anche a rinascere.

Vitor Hugo, l’uomo che sorride anche sotto i baffi, anche mentre sta baciando la coppa.