Riprendiamo la rubrica giornaliera dedicata ad un nuovo acquisto per ogni squadra del campionato italiano, alla ricerca dei 20 “nuovi nostri” che vedremo sui campi di Serie A nella prossima stagione. Il titolo è ripreso da una nota rubrica inaugurata dal Guerin Sportivo.

Ci sono un tedesco, uno svizzero e un argentino. No, non è l’inizio di una barzelletta ma la realtà: l’Atalanta ha ceduto qualche pedina importante dopo una stagione straripante e ha dovuto fare di necessità virtù cambiando volto alla squadra. La Dea si è mossa in anticipo, chiudendo tre colpi in tre zone di campo differenti, da tre paesi non poi così lontani dall’Italia, geograficamente o storicamente: Nicolas Haas è un centrocampista centrale svizzero, Robin Gosens terzino di Germania, José Luis Palomino è nato invece a San Miguel de Tucumàn.

In foto Palomino e Andreas Cornelius: un passato da avversari in Europa, compagni all’Atalanta nel presente

Il primo una via di mezzo fra Kessié e de Roon, il secondo potrebbe sembrare il sostituto naturale di Andrea Conti; stessa altezza, 184 centimetri, ma fasce diverse. Storia analoga per Palomino, erede designato per coprire le partenze ormai certe – presenti o future – di Alessandro Bastoni e Mattia Caldara.

Haas ha sempre brillato con la maglia del Lucerna, raggiungendo un record personale nel 2014/15, quando mise a segno ben 9 reti stagionali. Due in meno rispetto a Frank Kessié, stessa duttilità di Marten de Roon con cui condivide le zone di centrocampo: mediano, centrale, trequartista, mezz’ala, stando a quanto riportato da transfermarkt.it si tratta di un giocatore duttile e versatile.

Gosens, esterno sinistro come il veterano Spinazzola, non credeva di poter davvero approdare in Serie A, dopo una stagione brillante con l’Heracles di Almelo: “All’inizio non pensavo fosse qualcosa di serio. Ho visto che l’Atalanta era tra le prime cinque del campionato di Serie A e non potevo credere che avessero seriamente interesse. Ma mi hanno convinto, sapevano tutto di me“.

Palomino al posto di Zukanovic, sostiene qualcuno. Possibile, anzi probabile visto anche il piede preferito, appunto il sinistro, grazie al quale potrebbe e dovrebbe giocare nella difesa a tre di stampo gasperiniano. L’esperienza in Europa, tanto in Francia con il Metz quanto in Europa League con il Ludogorets, potrebbe rivelarsi decisiva.

L’Atalanta punta sull’effetto sorpresa, non solamente dai tratti esotici: del resto chi lo scorso anno avrebbe scommesso su Freuler? Chi avrebbe previsto la rinascita di Toloi? In generale, chi la qualificazione in Europa dell’Atalanta?