Il giorno 22 luglio, spaparanzato sotto un albero del Righi leggendo Sportweek e in particolare un articolo del Direttore Garlando, sono stato colpito dal titolo: “il calcio è come l’aceto, serve una buona madre”. Il pezzo poi continuava: “fare una buona squadra di calcio e come fare l’aceto“.

Subito interpellata Wikipedia a cercare conferme, anche se il direttore lo spiegava bene: “la madre è una sostanza composta da una forma di cellulosa e da batteri acidi che con l’ossigeno e il tempo trasforma l’alcol in acido d’aceto”.

Solo dopo Garlando si soffermava su calciatori che secondo lui sono stati la madre dei successi juventini e del triplete di Mourihno: Pirlo e Cambiasso. Guardando le partite del Grifone dallo scorso anno, seguendo Veloso nelle partite come in tutti gli allenamenti, mi sono fatto l’idea che la madre del Genoa sia lui. La convinzione è che senza la sua prolungata assenza il Vecchio Balordo non avrebbe patito lo scorso anno nel girone di ritorno.

Avendo accumulato solo vittorie in questa torrida estate, Genoa e Inter probabilmente saranno Campioni d’estate. Se per l’Inter probabilmente non coinciderà a maggio con quello tricolore, per il Genoa potrebbe essere un’annata con qualche soddisfazione in più.

I tre successi, sui quali se qualcuno avesse scommesso sarebbero stati tutti sfavorevoli ai rossoblu, dicono che la stagione bis in Serie A di Juric comincia bene. Le vittorie durante tutte le stagioni dell’anno, per di più con squadre che nelle loro nazioni sono di media classifica e pronte a giocarsi l’Europa, non arrivano mai per caso.

Veloso in tutte queste partite è stato il Battiato genoano, il centro di gravità permanente nel cuore del gioco rossoblu. E in tutte le gare non ha mai cambiato idea sulle cose (gioco di Juric) e sulla gente (compagni). Intorno a lui nasce il gioco del Grifone perché tutti lo cercano e lui si fa trovare pronto a impostare ma anche a difendere, facendo falli tattici importanti e infondendo coraggio ai compagni.

Sotto il manico di Juric, sul campo, la squadra viene presa per mano da Miguel e dà l’impressione di crescere gara dopo gara. Il Genoa rispetto allo scorso anno sembra una squadra vera nei titolari con le seconde linee che si danno un gran da fare per non rimanere indietro. Il segreto delle vittorie estive del Genoa? Hanno avuto più fame degli avversari. Dopo le vittorie estive, Juric e lo staff ragioneranno sui difetti del Genoa dello scorso campionato e su quelli palesati nel girone di ritorno e perciò dovranno capire se i motivi erano di ordine psicologico: spettacolo in assenza di pressione e nascondino quando il gioco si fa tosto o nelle avversità?

Per adesso l’obiettivo di tutti è quello di mantenere la categoria, arrivare alla svelta ad una salvezza e dopo eventualmente togliersi delle soddisfazioni. Importante ad oggi la quasi conferma del gruppo dello scorso anno anche dopo una stagione non ottima. Tradotto: la squadra del primo tempo contro gli olandesi non dovrà essere smembrata, come ha detto Juric. Pazienza per Simeone.

Il Genoa del Pirata ha dimostrato di essere una realtà consolidata nel prossimo campionato, che sarà più duro dei precedenti e che senza dubbio avrà margini di miglioramento, specialmente se le richieste del tecnico in sede di calciomercato andranno in porto, sia in uscita che in entrata.

Maneggiare con cura i risultati estivi e non illudersi deve essere la priorità della dirigenza genoana. Occorre migliorare per qualità tecniche una rosa che così come è in questo momento, anche senza toccare nessuno, non garantisce di fare un miglior campionato il prossimo anno.

Gustavo Cabral, il difensore argentino del Celta Vigo, già raccontato ieri sera in anteprima, potrebbe essere la ciliegina per la difesa rossoblu. Ritornando a Veloso, più che giocare bene fa giocare meglio i compagni e sta seminando con Juric in panchina l’idea di farli crescere.

In questo mondo del calcio in fuga, Veloso è una pecora nera. Clan di fuggitivi che  strappando i contratti potrebbero vincere anche una Champions: con Neto, Conti, Rudiger  Bonucci, Dani Alves, Borja Valero, Biglia, Bernardeschi, Neymar, Salah. Mancano solo Donnarumma, Veratti e Belotti.

Per adesso l’obiettivo di tutti è quello di mantenere la categoria arrivare ad una salvezza alla svelta e dopo togliersi delle soddisfazioni, la dirigenza dopo questa estate Lucifero non si dovrà dimenticare, al di là delle vittorie, che servirà altra benzina. Compito di Juric e dello staff sicuramente, anche se servirà altra carrozzeria.