Se il buongiorno si vede dal mattino, la Lazio non sentirà la mancanza di Lucas Biglia a centrocampo.

Stesso nome, capigliatura simile ma caratteristiche differenti: Lucas Leiva comanda la squadra vivendo di palloni recuperati, ecco perché oggi il regista biancoceleste è Milinkovic-Savic. Non calcia punizioni e rigori come il suo predecessore, ma a livello di palmares non è di certo secondo a nessuno: vincitore di premi e palloni d’oro brasiliani, con la nazionale verde-oro ha ricevuto un bronzo a Pechino 2008, venendo nominato giocatore dell’anno per il Liverpool prima di alzare una Coppa di Lega proprio con i Reds.

Lo zio Leivinha ha avuto un passato tra le file dell’Atletico Madrid alla fine degli anni ’70, vincendo una Liga con i Colchoneros.

PASSAPORTO ITALIANO –  Nato nel 1987 da mamma italiana, Tania Pezzini, il centrocampista è provvisto di doppia nazionalità. Brasiliano nella vita di tutti i giorni ma italiano in campo, vista la grande intelligenza di cui è fornito e la disposizione a comprendere la tattica.

L’asse Lucas-Milinkovic/Parolo infatti funziona già, produce rapidi ribaltamenti di fronte in verticale capaci di colpire al cuore persino la difesa bianconera.

Lucas Leiva recupera il pallone, che Milinkovic-Savic lancia in profondità trovando lo scatto di Immobile, atterrato da Buffon