Dopo i 100 minuti di calcio istintivo di sabato sera tra Genoa e Juventus qualche riflessione sulla gara dei rossoblu.

Genoa-Juventus è giusto una di quelle partite che diventano difficili da considerare criticamente: la tecnica, la tattica e i cambi sono astrazioni crudeli.

La prima doverosa constatazione è questa: i rossoblu si sono battuti con slancio virile, molto virile e in un certo modo neanche sorprendente considerati gli allenamenti del Pirata. Difficile non dirsi fieri di questi ragazzi dopo quanto si è visto e sofferto per almeno 60’. La partita è stata avvincente sotto l’aspetto agonistico e spettacolare: si è conclusa male per il Vecchio Balordo e questo è il suo peggior pregio.

Il 3 4 3 di Juric in fase difensiva 5 4 1 con baricentro alto per ripartire , bene con inizio di manovra con sicurezza anche con le marcature a uomo, ha sofferto i palloni filtranti l’uno contro uno e la velocità di Dybala e Cuadrado .

Juric è stato bravo nel lavoro delle marcature a uomo utilizzate per ostacolare la fase di possesso degli avversari inducendoli all’errore per riconquistare il pallone ma l’applicazione difensiva rispetto allo scorso anno, quando girava a mille, non si è vista per la mancanza di Izzo, unico tra i difensori a disposizione ad accoppiare i fondamentali del difensore classico e moderno, aggressivo nell’anticipo, forte fisicamente e dai piedi buoni che gli permettono di giocare differenti match nel corso della stessa partita. Rossettini è stato impacciato a coprire la profondità e Gentiletti ha perso Dybala nei momenti topici, come in occasione delle due reti su azione della Joya.

Juric lavora alla costruzione della nuova  squadra in attesa dei talenti in panchina. In questi ultimi giorni di calciomercato dovrà arrivare o rispolverare qualcuno già in rosa,  pronto a dare protezione ad una difesa che balla quando viene attaccata in campo aperto.

Con l’arrivo dell’incontrista Juric dovrà adottare un approccio modulare variabile anche senza mandare il 3 4 3 di ordinanza in cantina.

Il Vecchio Balordo fino a che ha retto Pandev in forma “Triplete” a fare anche tre fasi gioco  è stato quasi perfetto, con il calo fisico del macedone tutto si è complicato. Giocare con Pandev e Taarabt o un altro attaccante trasformato in quella posizione è una opzione di gioco troppo lussuosa, per di più il marocchino è stato troppo preoccupato a fare la fase difensiva e a scaricare il pallone indietro invece di tentare il dribbling per creare superiorità numerica.

Con i se e i ma non si ottiene nulla, ma quando sono calati i ritmi della squadra Juric doveva fare qualche altro cambio.

Finito l’estro di Pandev è diventato troppo difficile trovare spazi contro una Juventus con due linee molto chiuse. Senza togliere nulla a Palladino, il gioco del Genoa è diventato troppo ordinato. Con il senno di poi anche le entrate di altri due convalescenti Centuriòn e Lapadula si potevano evitare. La mossa contro il Sassuolo della beata e spensierata gioventù di Omeonga e Salcedo avrebbe potuto far saltare i fragili equilibri della Signora? Domanda di difficile riposta.

Foto TanoPress

Bisogna accontentarsi ad oggi del fatto che contro la Juventus si è vista la squadra che ha in testa Juric, compatta, aggressiva nel pressing. Il croato dovrà lavorare molto per non soffrire il pallone filtrante. Tutto si è visto per più di un’ora, tutto non si squagliato quando la squadra è diventa lenta grazie alla Juventus barricata davanti a Buffon come una provinciale. Bisogna consolarsi con Lapadula che per adesso vive solo la gara, con Rossettini che vale sicuramente di più di quanto si è visto.

Fra 15 giorni dovrebbe essere un altro Genoa sulla carta: per molti vedremo un 4-2-3-1 con la rosa a disposizione oppure – se il Pirata vorrà essere “loco” come Bielsa – un 3-3-3-1 utilizzando al meglio Centuriòn, Taarabt e il nuovo arrivato Brlek.

Per quanto riguarda gli interventi della VAR in Genoa Juventus sono quasi assurdi. Per quanto riguarda il fallo di Galabinov, i ben informati hanno colto un fuorigioco con il tacco del bulgaro. Per il fallo di mano di Lazovic invece, Banti e i suoi collaboratori ma anche i calciatori avevano giudicato bene perché il Regolamento dice: il fallo di mano implica un atto intenzionale di un calciatore che con la mano o con il braccio viene a contatto con il pallone, calcolando al distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato).

Da oggi Buoncalcioatutti lancerà una nuova rubrica chiamata VAR SPORT, cioè un Bar Sport come ai tempi di Sassi e Vitaletti nel 1967, al primo vagito della Moviola.

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