Riparte il campionato, riparte dalla consapevolezza che averlo giocato con il calciomercato in corso è stata una “terribile cagata” alla Fantozzi. La Premier League ha già deciso che prossimamente niente calciomercato estivo con il campionato in corso. Si vedrà per quello invernale.

L’Italia si adeguerà il prossimo anno. Gli agenti di calcio e procuratori faranno la loro richiesta: chiusura a fine luglio, ripresa una settimana a novembre durante la sosta della nazionale, vendita dei calciatori fuori Italia fino al penultimo giorno prima dell’inizio stagione.

Si riparte anche dalla Lega Calcio nuovamente unita in nome e nel segno dei diritti Tv da programmare e firmare entro l’autunno: “senza il bancomat delle Tv , il calcio italiano non spegne solamente il tubo catodico”. In tutto questo, Genoa in partenza per Udine con la filosofia di Juric: l’importanza del valore del lavoro e la consapevolezza che il Vecchio Balordo potrebbe non essere più di Preziosi nel mese di ottobre.

A proposito della trattativa tra Fingiochi e SRI Group, girano cifre sulla vendita che potrebbero non avere né capo e né coda. Tutti esperti di finanza senza distinguere la differenza tra capitale e patrimonio.

Juric si è concentrato sul campo e questa sosta ha fatto lavorare molto la squadra, ha continuato con gli allenamenti chiarendo le sue idee di gioco. Poche parole in tutte le conferenze stampa, ad oggi, sullo spirito di squadra e di gruppo. Il Pirata è convinto che quello si creerà dopo.

Il Genoa, allenamento dopo allenamento, oltre migliorare sul piano dinamico e atletico, ha fatto vedere che tutti sono pronti a leggere il gioco e fare quello che devono fare. Contro i friulani Juric avrà peraltro a disposizione due nuovi elementi, Lapadula e Ricci, che potrebbero dare un contributo in più al gioco visto nelle prime due gare del campionato. Per Izzo manca l’ufficialità per vederlo in campo a Udine.

Ad ogni modo, la squadra in tutti gli allenamenti ha quasi esasperato il possesso pallone e il pressing per imparare a muoversi in spazi ridotti. Un Genoa stretto sarà utile pure in fase di non possesso e quando si perde il pallone. Come Il Grifo dello scorso anno nel girone di andata, illuminato dallo stare molto larghi e molto corti, operazione che lo portava a correre meno ma più veloce.

Con l’ingaggio di Ricci – peccato il non ritorno di Izzo già da Udine – ritorneranno i quadrilateri sulle corsie laterali. Ricci, se giocherà contro l’Udinese che gioca a tre a centrocampo, in fase di non possesso si occuperà di un mediano avversario, generalmente il play, e questo potrebbe permettere ai due centrocampisti centrali di occuparsi d’altro.

Il Grifone come sempre porterà tanti calciatori oltre la linea del pallone ma rispetto al passato, come visto contro Sassuolo e Juventus, cercherà di non svuotare il centrocampo perché ogni errore in fase di impostazione e transizione della manovra lo potrebbe esporre alle ripartenze avversarie. Tra dire e il fare c’è di mezzo il campo, la speranzella è di intravedere quello visto in allenamento anche al Dacia Stadium.

La probabile formazione del Grifone la rimandiamo come di consueto a dopo la conferenza di Juric.

CAPITOLO UDINESE – I friulani dopo due giornate di campionato sono in crisi: zero punti, 5 gol incassati contro squadre che dovrebbero essere state alla loro portata, ovvero sia Chievo in casa e Spal in trasferta.

Contro il Chievo tutte le colpe sono ricadute sul giovane portiere Scuffet mentre contro la Spal la difesa ha ballato sulle corsie laterali e il solo olandese Nuytinck è sembrato a suo agio, pur essendo l’ultimo arrivato. Angella ha fatto vedere di non gradire il ruolo di terzino e Samir è sembrato fuori condizione.

Del Neri è sulla graticola, qualcuno dice già sull’orlo del licenziamento. I Pozzo hanno dimostrato in passato di avere poca pazienza specialmente se non arrivavano risultati in autunno. In questa sosta si è trascinata la solita discussione di tutte le squadre, con la domanda se non funzioni la fase difensiva o la difesa.

La squadra friulana nelle prime due gare di campionato, vista l’ultima registrata in tv, ha sofferto la mancanza di un costruttore di gioco e tutta l’iniziativa è stata lasciata nei piedi di De Paul, mossa che non ha dato risultati. Anche Fofana, che lo scorso anno rompeva le linee avversarie con le sue cavalcate coast to coast, dopo l’infortunio non si è ripreso.

Del Neri è accusato di non aver dato un’anima, una precisa identità. Il tecnico di Aquileia si difende dicendo che sono “leggerezze mentali”. Dopo la sconfitta con gli estensi ha detto che non le tollererà più. Fra l’altro in questa sosta per le partite di qualificazione al Mondiale russo ha dovuto lavorare a ranghi ridotti .

Ad Udine sono arrivati dal calcio mercato: Riad, Bajic, Pezzella, Nuytinck. Ingelsson, Bizzarri, Mallè, Behrami, Sierralta, Lasagna, Maxi Lopez. Sono usciti: Bruno fernandes, Gabriel Silva , Felipe, Badu, Faraoni, Heurtaux, Gnoukouri, Kums, Zapata e Thereau. L’uscita di quest’ultimo all’ultimo giro di orologio del calcio mercato ha lasciato interdetta la tifoseria.

Delneri anche per questo rischia la panchina. Al contrario, le scelte dei Pozzo come sempre non rischiano nulla. Per il tecnico friulano occorrerà tempo per costruire un gioco oltre che una identità tattica.

L’udinese contro il Chievo, Spal e la gara precedente in Coppa Italia ha giocato con il 4-3-3 nel quale l’impostazione è avvenuta dal basso e senza regista: la mansione sarebbe stata affidata affidata al mediano Hallfredsson.

Ma il pressing alto del Chievo e della Spal, disturbando la prima costruzione, faceva abbassare Fofana sulla linea di Hallfredsson, una sorta di 4-2-3-1 dove Thereau, che non c’è più, si accentrava alle spalle della p’rima punta con Jankto che si alzava e allargava a sinistra.

Il Genoa potrebbe tornare al 4-4 2 con tante incongnite nella probabile formazione che sarà annunciata solamente dallo Dacia Stadium con Widmer e Perica ai box e altri giocatori rientrati tra giovedì e venerdì in Friuli.

Udinese Genoa sarà diretta da Maresca di Napoli. Diamo solamente i numeri con l’avvento del VAR per ricordare il suo passato con il fischietto in bocca.

L’ARBITRO – Prossimamente bisognerà fare il conteggio anche delle decisioni dell’uomo VAR. Maresca Fabio, napoletano del 1981, Vigile del Fuoco. Arbitro di calcio dal 1997.

L’ultima giornata del campionato maggio 2017 esordisce in Serie A. Passa alla Can A il primo luglio 2016. 22 gare dirette in carriera nel massimo campionato m. Il pompiere napoletano ha il rigore facile 11 fischiati e il cartellino rosso 10 sventolati.

Sei le gare dirette lo scorso anno, tre dell’Udinese (Udinese-Empoli, Atalanta- Udinese , Udinese- Palermo, ndr) e tre del Genoa (Bologna Genoa, Torino- Genoa e Genoa-Lazio, giornata di campionato che portò un punto decisivo per la salvezza del Vecchio Balordo). In carriera con l’Udinese 3 gare e 3 vittorie; con il Grifone 4 gare (1 vittoria, 2 pareggi e una sconfitta).

Prenna di Molfetta e Marrazzo di Tivoli gli assistenti. Quarto uomo Ros di Pordenone. Var: Banti. Avar: Chiffi.