Riprende il campionato dopo la sosta per gli impegni della Nazionale e finalmente è terminato il calciomercato estivo. Il nostro Grifone, che in settimana ha festeggiato il 124° compleanno, affronta l’Udinese alla Dacia Arena, in Friuli. Un’Udinese molto cambiata rispetto allo scorso campionato ed ancora alla ricerca di una propria identità. Delneri, il mister, è allenatore molto esperto e vero fautore del 4-4-2 , anche se quest’anno alterna il suo sistema preferito con il 4-3-3, viste le qualità e le caratteristiche dei giocatori a sua disposizione.

Iniziamo dalla difesa

In porta gioca Scuffet: considerato da tutti un predestinato, non ha mantenuto le promesse ed ora ha la grossa occasione per recuperare il tempo perso. La linea a quattro è formata da Larsen e Samir come esterni bassi, e da Danilo e Nuytinck come centrali difensivi. Larsen, difensore di fascia destra, ha ottima corsa e propensione al cross, è un danese ex Austria Vienna. Sulla fascia opposta agisce Samir: già avvezzo al campionato italiano, è dotato di un buon piede sinistro, ma centellina con oculatezza le sue discese. Danilo, l’esperto capitano, fa valere la fisicità nella propria area, soffre però nell’uno contro uno. Nuytinck, molto bravo nel gioco aereo, calcia esclusivamente con il piede sinistro: è al primo anno in Italia.

Il centrocampo?

I quattro centrocampisti sono De Paul, Barak, Hallfredsson, e Jankto. De Paul, argentino dai piedi buoni e ottimo tiratore dalla distanza, è l’ago della bilancia perché permette alla squadra di passare dal 4-4-2 al 4-3-3. Barak, anche lui alla prima stagione in Serie A, fisicamente prestante, nasce attaccante, ma Delneri lo utilizza a centrocampo: discreto tecnicamente, deve migliorare tatticamente. Hallfredsson, tutto mancino macchinoso nei movimenti, è molto resistente quando c’è da correre. Il quarto, sulla fascia sinistra, è Jankto, eccellente cursore: con Del Neri è cresciuto molto sotto l’aspetto tattico ed è molto pericoloso negli inserimenti con e senza palla.

L’attacco?

Le due punte sono Lasagna e Maxi Lopez. Il primo è velocissimo, ama essere lanciato in profondità, eccelle nel gioco aereo, ma non è un mostro nel dialogo sullo stretto. Maxi Lopez, da tempo in Italia, gioca molto spalle alla porta, sfrutta la sua mole per proteggere la palla: anche se ultimamente non ha brillato, non va perso di vista.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore difendono a zona: i due centrali sono ottimi colpitori, ma anche Hallfredsson e Barak non sono da meno. I corner a favore li calcia quasi sempre De Paul e sugli angoli vanno a saltare Danilo e Nuytinck. Essendo l’Udinese una squadra molto fisica bisognerebbe evitare inutili punizioni dalle fasce laterali e proteggere Perin quando esce dai pali. Le punizioni dal limite le calciano il mancino Hallfredsson e i destri Barak e De Paul.

In conclusione?

È una partita da affrontare con fiducia e coraggio: adesso il Genoa è quasi al completo e a mio parere parliamo di una buona squadra, guidata da un ottimo mister e da uno staff di prim’ordine, quindi cerchiamo di festeggiare il compleanno nel migliore dei modi.

Articolo precedenteMorosini guida l’Avellino delle meraviglie nella giornata dei 3-3
Articolo successivoUdinese-Genoa: le formazioni ufficiali 
Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.