Barcellona scatenato. Non solo non sembra sentire la mancanza dell’ormai partito Neymar e dell’infortunato Dembelé, la squadra di Ernesto Valverde sembra pronta a prendersi la Liga con i ragazzi della pantera: Sergi Roberto, Gerard Deulofeu, Denis Suarez, Aleix Vidal giocano, incidono e i tifosi sognano. Sono addirittura 6 le reti rifilate in casa all’Eibar, poker del capocannoniere in solitaria Leo Messi e seconda rete consecutiva per il centrocampista Paulinho, già in rete contro il Getafe).

SI FOSSI FOCO – Altra vittoria, anche questa piuttosto ampia, per un Valencia davvero credibile e competitivo. 9 punti in 5 partite, 5-0 al Malaga (ancora ultimo a quota 0 insieme all’Alaves) e tripletta di Simone Zaza. Dopo le recenti e forti critiche rivolte via Twitter dalla compagna Chiara Biasi all’allenatore Marcelino, reo di aver lasciato in panchina l’attaccante azzurro nel derby con il Levante, la risposta è arrivata direttamente sul campo. Fiducia e reti, punti e un nuovo ciclo: i Los Che sono finalmente tornati?

Se per il Valencia qualche dubbio ancora resta, non ve ne sono invece sulla potenza dell’accoppiata Siviglia-Atletico, a maggior ragione dopo l’ennesima vittoria di entrambe le squadre anche nel turno infrasettimanale: gli andalusi faticano ma battono il Las Palmas grazie ad una rete di Jesus Navas nei minuti finali, discorso simile per i madrileni, capaci di espugnare il San Mamés – storica casa dell’Athletic Bilbao – con un secondo tempo da grande squadra. Inutile la rete dei padroni di casa in pieno recupero, Correa e Ferreira-Carrasco avevano già messo in cassaforte il risultato.

Punti preziosi per il Deportivo La Coruna, che lascia l’Alaves in coda alla classifica, ancora privo di punti e gol fatti, in attesa delle restanti gare che si giocheranno in serata: Villarreal-Espanyol, Celta-Getafe, Levante-Real Sociedad.

COSA SUCCEDE AL REAL? – Il peggio sembrava passato dopo i 3 punti meritatamente portati a casa dalla trasferta di San Sebastian, invece il pericolo era proprio dietro l’angolo. Un Betis Siviglia indomabile, la rete del giallorosso Toni Sanabria e un infortunio muscolare per Marcelo hanno reso la serata di ieri un autentico incubo per gli spettatori del Santiago Bernabeu.

Discutere gli 8 punti stagionali del Real Madrid in campionato non è facile, ecco perché lasciamo il duro compito ai quotidiani sportivi nazionali, da quelli filo-blaugrana passando per chi da sempre sostiene il madridismo. Alcuni titoli sono, volutamente, piuttosto spinti.

Dopo Giovanni Trapattoni e Nevio Scala (allenatori di Bayern e Borussia Dortmund alla fine degli anni ’90), si riproponeva una sfida tutta italiana in territorio tedesco: Ancelotti contro Tedesco, bavaresi nella tana dello Schalke 04. Questa volta niente sorprese, dopo la sconfitta clamorosa in casa dell’Hoffenheim è arrivata una sonora vittoria esterna: James Rodriguez, Lewandowski e Vidal chiudono i conti in 75′ condannando i biancoblu alla seconda sconfitta stagionale.

Prosegue la cavalcata dell’Augsburg, capace di bloccare anche il Lipsia volando a 10 punti grazie ad una rete dopo pochi minuti di gioco. Una doppietta di Raffael regala una vittoria al Monchengladbach sullo Stoccarda, che soffre ma non viene superato dal Wolfsburg, costretto invece al pari casalingo da un Werder Brema in zona pericolante di classifica. Buona la prima, tutto sommato, per il nuovo tecnico Martin Schmidt.

 

Mantiene la vetta il Borussia Dortmund, che riempie di gioia il tecnico Peter Bosz con una vittoria esterna ed impetuosa sull’Amburgo. Malissimo il Colonia, che perde ancora e resta a 0 punti nonostante con un’Europa League tutta da giocare: questa volta a strappare 3 punti è l’Eintracht Francoforte.

L’Herta Berlino ferma e inguaia il Leverkusen, Hoffenheim ed Hannover si ritrovano pari punti al 3° posto rispettivamente con una vittoria esterna (2-3 sul Mainz) e un pareggio (1-1 contro il Friburgo) nel turno appena conclusosi.

Il tutto per una classifica ancora ricca di sorprese, a partire dall’inatteso inseguimento del Bayern al Borussia passando per le ottime partenze di Hannover ed Augsburg fino a toccare il fondo della classifica, dove squadre di tutto rispetto non hanno ancora trovato continuità e punti per tirarsi su.

Passando dal campionato alla coppa nazionale cambia il nome, non di certo le emozioni. Se la Copa del Rey ha proposto sfide ancora poco attraenti, con squadre di seconda e terza divisioni a cercare un posto nelle fasi successive del torneo (quando scenderanno in campo le grandi di Spagna), discorso diverso per la Carabao Cup, nuova formula ma solita coppa di Lega inglese: Leicester contro Arsenal è stato il match di cartello del martedì sera, West Bromwich-Manchester City quello del mercoledì.

MELTIN’ POT – Le Foxes hanno messo in ginocchio la squadra di Klopp, il Burnley ha ceduto al Leeds (squadra di seconda divisione) ai rigori, il Crystal Palace della gestione Hodgson ha vinto la prima partita in stagione contro il neo-promosso Huddersfield, il West Ham ha passeggiato mentre il Tottenham ha sconfitto a fatica l’ultracentenario Barnsley a Wembley. Lo Stoke City cade clamorosamente contro il Bristol City, come l’Aston Villa per mano del Middlesbrough. Niente da fare per il Sunderland, che ne prende tre dall’Everton.

A distanza di pochi giorni dalla sfida di Premier League si è invece riproposto un Bournemouth-Brighton anche in coppa. Stesso esito, risultato differente: i padroni di casa vincono il derby della costa meridionale ai supplementari, decide Joshua King.

CITY E UNITED – Due vittorie, 4-1 casalingo per i Red Devils contro il Burton e 1-2 soffertissimo (deciso da Leroy Sané) dei Citizens contro il WBA di Tony Pulis, squadra sempre temibile oltre che particolarmente attrezzata.

Le londinesi in campo? Arsenal e Chelsea, che passano il turno in maniera completamente diversa: 1-0 stringato per i Gunners all’Emirates – squadra senza grandi ritocchi – contro il Doncaster, 5-1 straripante per i Blues – pieni zeppi di giovani – sul Nottingham Forest.