Chi terrà la striscia di vittorie consecutive più lunga di qui in avanti? Dopo la quinta giornata se lo chiedono Napoli e Juventus, appaiate da sole in testa alla classifica a spartirsi in uguale misura i trenta punti in palio, come fa la notte col giorno in questo 22 settembre, equinozio d’autunno e fine dell’estate.

Ad abbandonarle è stata infatti l’Inter, che al “Dall’Ara” offre una prestazione in linea con quelle precedenti – resistente ma fortunosa – concedendo un tempo al Bologna di Verdi: felsinei avanti, poi un rigore confermato dal VAR rimette in parità la gara e fa gioire Icardi col new look. Spalletti, dopo aver sentito squillare in conferenza stampa un telefonino, sente gli squilli di tromba delle inseguitrici. E ironizza un po’ meno.

La Roma cala infatti il poker sul tavolo di un Benevento sfortunato, ma friabile, in calo di fiducia e con pochissimo peso offensivo. Dzeko non si unisce al tavolo delle triplette imbandito nelle scorse giornate da Mertens e Dybala solo perché a condannarlo sono un palo e una traversa.

Indigesta anche la seconda trasferta in dieci giorni a “San Siro” per la SPAL di Semplici. Il Milan vince di rigore con Rodriguez, già rigorista al Wolfsburg, e Kessiè, il tutto dopo una gara caparbia dove Montella ha optato per l’usato sicuro, seppur nuovo di pacca. Milan che risale dunque la china, Spal a secco di punti da tre turni alle prese con un campionato che sta iniziando a carburare.

Tumminello, scuola Roma, unica gioia del Crotone al primo centro in campionato, unica luce nella disfatta di Bergamo nel giorno delle 300 panchine in Serie A di Gasperini. Atalanta che si gode il ritorno di Caldara, Crotone che resta appaiato al Benevento salvato, per il momento, solo dalla differenza reti in attesa dello scontro diretto di domenica prossima.

Abbandona il “deretano” e si dedica in tutto e per tutto a una rimonta da grande squadra il Napoli di Sarri, che buca su corner nel primo tempo e concede il vantaggio alla Lazio con De Vrij ma risponde nel secondo tempo legittimando con un gol impressionante di Mertens e infine col rigore di Jorginho un 4-1 che rimescola già gli equilibri del torneo. Partenopei primi, Juventus che insegue per quanto a pari punti dopo che Mandzukic si veste da Higuain e risolve alla Vecchia Signora una gara, quella con la Fiorentina, che era rimasta bloccata per quasi un’ora. Dalle parti di Torino, Mandzukic è l’uomo che si fa trovare pronto nei momenti di bisogno, come già dimostrato in Champions.

Scontro incrociato tra genovesi e veronesi: al “Bentegodi” Pecchia ospita la Sampdoria di Giampaolo che non va oltre il pareggio. Nicolas riscatta le deludenti prestazioni delle scorse settimane, aiutato da Hertaux e palo allo scadere.

Partita da incorniciare anche per i portieri di Cagliari-Sassuolo: Matri ha un conto aperto con Cragno per il rigore parato nel primo tempo e regala tre punti al Sassuolo, i primi del campionato, siglando dagli undici metri nel secondo tempo. Pavoletti dopo tre gare ancora a zero gol esce infortunato a un polpaccio. Consigli salverà i neroverdi dall’assedio degli isolani.

Anche il Torino si fa corsaro battendo una Udinese lontana parente di quella vista col Genoa. Sempre a rincorrere Belotti e Ljajic, traditi da Halfredsson, i friulani capitolano e salgono a due KO di fila, mentre sorride Mihajlovic che ad oggi sembra aver regolato la difesa: ma sabato c’è il derby della Mole, prova del nove.

Genoa, Verona, Crotone e Benevento le uniche squadre a non aver ancora vinto in campionato. Sampdoria, Torino, Inter, Juventus e Napoli le uniche a non aver ancora perso. Giallorossi e blucerchiati con 90′ in meno.