Sempre sul pezzo il collega e firma de La Gazzetta dello Sport Sebastiano Vernazza, che questa mattina potete leggere sulla rosea con il suo giudizio sulla gara e con le sue pagelle. Evidentemente le riflessioni a freddo sull’Italia vista ieri sera non possono che innescare un vasto arcipelago di perplessità: questa Nazionale sembra avere tutto fuorché la forza di sostenere uno spareggio e, ancor più, un Mondiale da protagonista. Contattato telefonicamente dalla nostra redazione, Sebastiano Vernazza ci ha detto la sua in merito alla gara andata in scena ieri sera a Torino.

Che destino ha questa Italia? Rischia di non andare al Mondiale?

“È un’Italia che secondo me rischia seriamente di non andare al Mondiale, questo perché qualunque squadra dovessimo incontrare nei playoff – di cui peraltro non siamo ancora sicuri – ci metterebbe in difficoltà. Ma la domanda è: cosa ci vai a fare in Russia se sei in queste condizioni. Dopo un anno e mezzo di gestione Ventura, la Nazionale non ha ancora un’identità definita o un gioco riconoscibile: ieri c’erano dieci giocatori più Buffon buttati lì un po’ a caso. Ieri il problema principale è stato il centrocampo, saltato non tanto per colpa dei giocatori ma per un’inferiorità numerica evidente che metteva i “poveri” Parolo e Gagliardini sempre in condizione di due contro quattro, o due contro tre. C’è stata una sofferenza bestiale e mi stupisce che un allenatore così esperto non sia passato immediatamente a una mediana a tre”.

Hai avuto l’impressione che ci sia un nervosismo generale, di fondo, che rischi di bruciare anche le nuove cartucce che la nazionale avrebbe da sparare, come Verdi?

“Sì, c’è un nervosismo di fondo. Peraltro non è limitato alla squadra, ma lo si percepisce anche – e soprattutto – nell’ambiente dirigenziale. E’ evidente che un’Italia fuori dal Mondiale sarebbe una catastrofe anche economica per la Federcalcio: ballano milioni e milioni di euro. Sarebbe un disastro tecnico e finanziario. Questo si avverte profondamente; in campo lo si percepisce soprattutto in difesa, dove si scontano l’involuzione e il momentaccio di Bonucci, che da quando è passato al Milan è precipitato in un abisso da cui non riesce a emergere. Sembra un giocatore involuto, incapace di ritirarsi su”.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI SEBASTIANO VERNAZZA: