Italia testa di serie dopo aver battuto ma non spezzato le reni all’Albania di Panucci,  agli spareggi per andare al Mondiale in Russia. 17ª nel ranking mondiale, il giorno 17 a Nyon conoscerà l’avversaria. Tutte temibili in questo momento le avversarie, perché tutte non hanno nulla da perdere. Importante che già da oggi Ventura incominci a lavorare alla Campagna di Russia facendo calcoli e operazioni giuste, non come fecero Napoleone e Benito Mussolini.

Ventura deve aver capito che già dal prossimo spareggio non potrà allenare per “libidine” e pensare di non far “frullare” il pallone; i giocatori della nazionale non si divertono, come era solito dire Ventura, con i suoi schemi. Lo hanno dimostrato nella riunione non carbonara della scorsa settimana. In Albania sul campo ha parlato più Buffon, tirando le orecchie a tutti, che Ventura in panchina. Pirlo che ha fatto il ripetitore di tutti nella conferenza stampa di pre-addio è stato sintetico: “Con Conte ci bastavano venti minuti di video e lavoro per capire cosa fare”. Morale, non detta, con Ventura tutti hanno capito cosa fare?

Una squadra se non “frulla” a centrocampo in qualsiasi categoria non funziona. Tutti a smentire, non solo nell’ItalVentura. Il  4 2 4 o 3 4 3 non è digerito dai calciatori: vedendo come giocano, da disorientati, né è la prova. Ventura oltre ad aver concesso la riunione ai calciatori, adesso dovrà confrontarsi con i “mammasantissima” per capire in che modo vogliono giocare. Se dovesse fare una votazione o referendum gli exit poll andrebbero tutti verso il 3 5 2, modulo che tutti conoscono e che attuano per la maggior parte nei loro team. In una nazionale conta di più l’abilità di gestione da parte dell’allenatore, anche nei club, che la tattica.

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Se il 4 2 4 ha fallito contro la Spagna con i due mediani “frullati” dalle Furie Rosse, contro la Macedonia e l’Albania si è vista la stessa operazione. Contro i macedoni non sono riusciti a tenere il risultato, contro gli albanesi hanno dovuto aspettare la voglia di vincere la partita dei rossi e realizzare un gol su errore difensivo per aver spazi e  far valere la miglior qualità. In tutte e 3 le ultime partite, pur cambiando i calciatori, i due centrali di centrocampo hanno pensato solamente a difendere. Nel 4 2 4 o 3 4 3 sono gli inserimenti da dietro che hanno fatto diventare Lecce e Bari “libidinosi” come il calcio di Ventura. Per fare tutto ciò il tecnico di Cornigliano è dovuto essere un educatore di calcio a tempo pieno e non durante stage di pochi giorni.

Ventura avrà capito che il 4 2 4 nella patria del catenaccio delle formazioni abbottonate, dove il primo obiettivo è non prenderle, ragione di vita prima della tattica, dovrà cambiare non solo tattica. In carriera il selezionatore, da allenatore con “libidine” ha sempre preferito scommesse da vincere, un giovane da lanciare, uno sconosciuto da buttare nella mischia. Ci ha provato anche con la nazionale, ha provato a svecchiarla e i risultati, senza pressing del risultato, sono arrivati specialmente nel primo periodo, quando utilizzava il modulo di Conte. Dopo ha perso certezze. Continuare a mettere in campo calciatori che giocano poco nelle squadre di club o non giocano addirittura, punte che dopo sette giornate sono a secco di gol, difficilmente gli consentirà di fare strada. Nei prossimi due spareggi sarà meglio utilizzare la “pazzia” di Balotelli e perché no anche Jorginho, che si candida sempre a giocare nella nazionale italiana.

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Qualcosa cambierà, perché a Ventura non piace farsi appiccicare l’etichetta del fesso in faccia. Non avrà gradito di essere stato ultimamente ostracizzato dai media, sui social e guardato come un alieno che non ha capito nulla di come funzionano le cose nella nazionale. Basta con gli alibi. Chiunque vada in nazionale a fare il selezionatore sa benissimo che i ruoli chiave nel campionato italiano sono di competenza di giocatori stranieri pagati come top, che ci mettono del tempo a “frullare” il pallone. Adesso dipende anche dai calciatori italiani, e sarebbe “un’ apocalisse” iniziare la ritirata di Russia dal prossimo novembre.

Ventura si consoli: nel calcio italiano momenti osceni, indecenti, ne abbiamo vissuti molti. Nel 1982 i giornali nel Mundial spagnolo, dopo la sconfitta con la Polonia, titolavano “facciamo schifo”. Nel 1994, con Sacchi, dopo la sconfitta per 2 a 1 contro il Pontedera per mondiale USA leggevamo: “si salvi chi può”. Nel pieno di calciopoli, con Lippi in Germania nel caos totale, parole e accuse, ma le nazionali trovarono sempre il bandolo della matassa e fecero ottimi risultati. Adesso tocca a Ventura trovare la soluzione, cosa che si augurano tutti i tifosi della nazionale, compresi noi di Buoncalcioatutti.