Ottobre rosso e serie di eventi per il Genoa di Juric. Nuovo direttore generale e cambio di modulo con la sola differenza di un centrocampista in più: null’altro di variato. L’ottobre rosso di Juric inizia oggi con la rosa al gran completo con l’arrivo dei nazional (ai box solo Migliore e Biraschi, ndr) e il ritorno, in questo 12 ottobre 2017, di “Cristoforo Colombo” Izzo  per cercare di far tornare a scoprire la difesa genoana ai fasti dello scorso anno. ad inizio stagione.

Il calcio di Juric non è mai stato spregiudicatamente offensivo. Impossibile adottarlo nella patria del catenaccio e delle formazioni abbottonate fuori dalle mura amiche. Del resto però anche per Juric, dopo due soli punti su 21 in sette giornate di campionato, cinque gol fatti e undici subiti, è arrivato il momento del “prima non prenderle”, una ragione di vita prima ancora che un modo di preparare una partita di calcio.

I numeri di modulo Juric li lascerà ad altri. Ha sempre proposto idee con ripetizione ossessiva degli stessi allenamenti e stesse giocate. Qualcuno dei calciatori in campo si è trasformato  in automa e difficilmente, tentando poco, si è riusciti ad inventare colpi per cambiare le gare. Tutto ciò comunque non c’entra nulla con gli schemi e la tattica.

Le gare del Genoa e di Juric in questo inizio di campionato non hanno funzionato per le assenze importanti e specialmente per la continuazione degli errori lapalissiani in fase di transizione che sono costati punti importanti. Juric la sua idea di far girare il pallone l’ha sempre vista sprecata per un tocco sbagliato. Il Pirata è come un creatore, ordinatore che sistema le pedine e cerca di istruire i suoi uomini con gli allenamenti e principi, tuttavia ma non è riuscito a mettere in moto il meccanismo nelle gare ufficiali dove in palio c’erano i tre punti. Molto di più si è visto nelle amichevoli, e non solo in quelle estive: questione di testa e non di obiettivi.

Juric ha dimostrato con il Crotone portato in serie A e nella prima parte dello scorso  campionato che quando le sue squadre girano assicurano spettacolo, gol fatti e pochi incassati. A Cagliari potrebbe essere in campo la sua squadre ideale, immaginata ma non detta  in una delle ultime conferenze stampa.

La speranza di tutti i genoani resta che l’Ottobre Rosso si trasformi in Oktoberfest.