Parola al tecnico del Genoa Ivan Juric, che al termine della gara contro la Spal ha commentato in sala stampa la sconfitta per 1 a 0 contro i biancazzurri.

Queste le prime dichiarazioni di Juric a Premium Sport e SkySport:

“Oggi penso che fino al gol ci sia stata una sola squadra in campo. Abbiamo avuto tantissime occasioni ma al primo errore abbiamo preso gol, questa è stata la storia della partita. So che quando ti ripeti così non sembri credibile, ma la vedo così, questa è la mia analisi”.

“Questa è stata la storia della partita. Da domani penso al derby, oggi devo ancora metabolizzare la partita ed è normale che con una classifica così non sia facile. Oggi abbiamo giocato con criterio, come si deve, senza concedere nulla alla Spal fino al loro gol. Esonero? Penso al derby, del resto non mi preoccupo”.

Queste invece le dichiarazioni dell’allenatore rossoblù (in grassetto del domande dei giornalisti) nella sala stampa del “Mazza” di Ferrara:

“Penso che a volte sono poco credibile quando vedo la partita, la squadra giocava con umiltà ma senza concedere. Abbiamo sbagliato due gol clamorosi con Rigoni e Lapadula, idem in avvio secondo tempo ma purtroppo non posso sbattere la testa sul muro anche se sono poco credibile a qualcuno non posso dire altro. Non posso dire che siamo stati poco umili, perché al primo tiro in porta abbiamo subìto gol. Poi si è fatta più dura, loro si sono chiusi”.

“Guardo Cagliari, Sassuolo, altre partite e vedo una squadra che concede molto poco, anche contro il Napoli quando potevamo pareggiare. A volte vario, contro il Milan per la prima volta abbiamo fatto il 3-5-1-1 per fare lo stesso modulo che avevano loro e abbiamo giocato bene. Oggi mi viene difficile commentare negativamente e dire che non siamo stati bravi. La squadra sta bene in campo. A volte mi faccio le vostre stesse domande, lo scorso anno percepivo il momento negativo della mia squadra quando sono stato esonerato, oggi vedo che facciamo sempre qualcosa. Non posso dire che la squadra non sta bene, sarò ripetitivo ma non è così: anche i miei giocatori devono darsi una scossa quando sono sotto porta, con cattiveria, fame e qualità, queste sono le cose che servono. Non li posso ‘ammazzare’ perché concedono un tiro all’avversario: siamo una squadra unita”.

Sulla scelta di inserire Pandev, Galabinov e Pellegri nella ripresa

“Mancavano 15 minuti e volevo mettere più pressione, avevamo bisogno di creare scompiglio ma non ci siamo riusciti. Mi è sembrata una partita fatta bene come quella di Cagliari, con criterio e dominio, ma non siamo riusciti a mettere in gol le occasioni e abbiamo preso gol alla loro prima chance”.