Dopo due settimane senza alcuna giornata di riposo, quattro giorni di ritiro, due giorni di riposo, anche se i risultati non sono arrivati e la sconfitta nel derby ha lasciato il segno a Pegli; dopo aver visto la passione della Nord che ha cantato 20’ finita la partita, ecco che qualcuno ha fatto anche capolino incredulo: da martedì è iniziato il Ballardini ter.

Subito con discorsi e conoscenze tra il tecnico e il suo staff, ieri 10 ore al Pio Signorini ed oggi colazione alle 8.30, palestra e dopo sul campo per più di un’ora e mezza. A seguire pranzo nel ristorante caro al ravennate. Peccato se qualcuno, anche negli allenamenti, cerca il pelo nell’uovo: vista la classifica ci sta, ma senza  trasformare gli episodi da un dito mignolo ad un braccio. Positivo lo spirito di camerata più che di gruppo con le flessioni per chi perde le partite e il trasporto della porta in mezzo al campo tutti insieme.

Tutti presenti all’allenamento sotto la pioggia. Unico forfait di Rosi per l’affaticamento muscolare.

Undici i gradi a Pegli: dopo il riscaldamento, lavoro con il pallone. Tecnica calcistica compressiva dei movimenti con e senza pallone, movimenti che il calciatore deve saper svolgere bene anche in partita. Lavoro sui fondamentali: calciare, lanciare, stoppare, guidare il pallone, tutto ai fini di una buona esecuzione tecnica per eliminare gli errori. Ad oggi nessun esercizio con la testa per colpire il pallone.

Dopo un breve conciliabolo con il mister a centrocampo partite 11 contro 11. Ballardini subito da parte e i suoi vice Regno e Melandri a dirigere le operazioni. Ogni 10 minuti stop della partita e faccia a faccia tra singoli calciatori e tecnico. Tutti coperti. Lapadula con il fuoco addosso spiccava per i fantasmini ai piedi nelle scarpe colorate.

Partita 11 contro 11 senza nessun obbligo e liberi di giocare. Solamente gli schemi iniziali vengono dettati dal tecnico e Ballardini sembra cercare di capire le doti intellettive del calciatore, le sue capacità di percezione e di giudizio della situazione contingente di gioco. 45’ di gara dove ognuno mette in mostra il suo potenziale tecnico e tattico. Le raccomandazioni di Ballardini e dello staff sono le combinazioni di gioco e squadra corta. Forme di collegamento tra i calciatori dello stesso reparto e reparti diversi.

In questo momento per Ballardini la scelta del sistema di gioco e di numeri di modulo, con attribuzioni di compiti e funzioni particolari, è di secondaria importanza. Tutto verrà stabilito la prossima settimana quando si incomincerà a lavorare anche in  funzione del comportamento dell’avversario.

Balla prossimamente incomincerà come nel passato a lavorare reparto per reparto e con qualche partita anche 11 contro 0.

Per adesso Ballardini non pensa ai moduli ma ad unica formula: fare dei punti.