Un Genoa rinvigorito dalla cura Ballardini va a fare visita al Verona, in un match che si preannuncia infuocato per la lotta salvezza.

Che tipo di squadra è il Verona?

Il mister scaligero, Fabio Pecchia, è un allenatore meticoloso e molto sul pezzo, anche se inesperto a livello di Serie A. Il Verona gioca con il 4-3-3 ed ha qualità sugli esterni offensivi, dove cerca la superiorità numerica. Non possiede una grande organizzazione in fase di pressing, spesso Zuculini va in pressione solitaria. Le prestazioni finora non sono state di spessore e Pecchia è stato messo molte in discussione dalla tifoseria, ma la società lo ha sempre difeso.

La difesa

In porta gioca Nicolas: discreto nei fondamentali, raramente esce sui palloni alti, ma è bravo nel gioco coi piedi. La linea a quattro è un po’ il tallone d’Achille della squadra, in quanto non gioca di reparto, ma fa affidamento sulle qualità dei singoli. L’esterno di destra è Romulo, ottima corsa e buon piede, uno dei giocatori più importanti del club veronese: spesso viene utilizzato anche come centrocampista. La coppia centrale è formata da Caceres e Caracciolo, entrambi forti di testa. Caceres possiede anche una buona tecnica, mentre Caracciolo è il classico marcatore e talvolta fa interventi al limite del lecito. Sulla fascia sinistra agisce Souprayen: ha piede sinistro educato ed è resistente nella corsa, ma in fase difensiva non è irreprensibile.

Il centrocampo.

Bessa, Zuculini e Buchel formano una mediana compatta e omogenea. Bessa è l’uomo di qualità: dotato di una buonissima tecnica, si rende pericoloso con i suoi inserimenti. Zuculini è forte sulle gambe, molto grintoso e sempre pronto alla battaglia. Buchel è lineare, sbaglia poco, ha una corsa eccellente, ma fa giocate semplici.

L’attacco.

Sarà formato da Cerci, da Kean, che dovrebbe sostituire l’acciaccato Pazzini, e da Verde. Cerci, tutto mancino, dopo un inizio carriera folgorante, ha rallentato e di molto i suoi progressi, anche se resta in possesso di una ragguardevole velocità di base e di un tiro potente e preciso. Verde, anche lui mancino, gioca però sulla fascia destra: ha caratteristiche simili a Cerci, anche se è più rapido nel breve. Kean è la punta centrale: giovanissimo e di scuola Juventus, è forte fisicamente e pericoloso nei 16 metri.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sui corner e sulle punizioni laterali a sfavore difendono a zona, sui calci da fermo a favore salgono a colpire Caracciolo e Caceres, che insieme a Kean e a uno dei tre centrocampisti si dividono l’area di rigore. Caceres è molto bravo in acrobazia.

Concludendo?

La partita di stasera dovrà essere giocata con molta attenzione e fame di risultato, come detto dallo stesso mister rossoblu. Questi due elementi saranno fondamentali per uscire dal Bentegodi con un risultato positivo.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.