Dopo l’importante vittoria di Verona, il Genoa affronta tra le mura di casa la forte Atalanta di mister Gian Piero Gasperini, nostro amatissimo ex e a mio parere autentico guru del nostro calcio.

Come gioca l’Atalanta?

Gasp schiera la squadra con il suo classico 3-4-3 e cerca sempre il confronto uomo contro uomo anche a tutto campo. L Atalanta, dopo l’ottimo campionato scorso, sta disputando in maniera sontuosa l’Europa League e penso che andare il più avanti possibile in questa competizione sia il vero obiettivo stagionale. Gioca un calcio divertente, ma dispendioso, si affida all’uno contro uno, ma non sempre riesce a praticarlo.  I nerazzurri amano il gioco corto e appena possono verticalizzano. Quella di sinistra è la fascia più battuta.

L’analisi reparto per reparto. Cominciamo dalla difesa.

Il portiere Berisha ha buoni fondamentali, è migliorato molto negli ultimi tempi ed è anche bravo nelle uscite (discreto nel gioco coi piedi). I tre marcatori sono Toloi, Caldara e Masiello. Toloi è un ottimo marcatore, forte sulle gambe e in possesso di buoni fondamentali. Caldara, già promesso alla Juventus, è capace di ottimi inserimenti con e senza palla, ed è forte nel gioco aereo. Infine Masiello: difensore di sinistra, cerca sovente l’anticipo ed è sempre molto attento e concentrato. I difensori provano sempre ad impostare e difficilmente gettano via la palla. Spesso cercano Petagna, bravo nel difendere la palla e nel far salire la squadra.

Passiamo al centrocampo.

I quattro centrocampisti sono Hateboer, De Roon, Freuler e Spinazzola. Hateboer e Spinazzola sono i giocatori di fascia, a destra il primo e a sinistra il secondo. Entrambi possiedono un’ottima corsa: l’olandese preferisce essere lanciato sulla corsa, il nazionale italiano è bravissimo palla al piede e raggiunge spesso la linea di fondo per il cross. De Roon e Freuler sono centrocampisti centrali con caratteristiche simili, più ragionatore il primo, più irruento e propenso all’inserimento il secondo, ma possiedono tutti e due un buon tiro dalla distanza.

Infine l’attacco.

I giocatori offensivi sono tre. Cristante, rigenerato come tanti altri dalla cura Gasperini, ha buona tecnica e anche corsa, ed è molto pericoloso nei suoi inserimenti. Petagna, fisico imponente e ottimi fondamentali, si sacrifica molto per la squadra, non è un goleador egoista. Per ultimo il top player, il Papu Gomez: piedi buonissimi ed un dribbling malefico, staziona sulla fascia sinistra e sfrutta le sovrapposizioni di Spinazzola, per accentrarsi e creare sempre grossi pericoli con traversoni velenosi o tiri a giro sul secondo palo. E’ piccolo, ma ha forza nelle gambe

Come si comportano sulle palle inattive?

Sui calci piazzati a sfavore difendono a zona però danno anche marcature preventive, come sui corner. In fase offensiva salgono due dei tre difensori, pericolosissimo Masiello sul secondo palo, e in più bisognerà prestare attenzione alla fisicità di Petagna, Cristante e Caldara. Quasi tutte le palle inattive sono calciate dal Papu Gomez.

In conclusione?

Il Genoa ha ritrovato equilibrio e deve continuare a giocare con umiltà e fame di vittorie, così potrà raggiungere una zona di classifica più tranquilla e più consona agli uomini della sua rosa.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.