Durante l’intervallo fra Genoa Benevento abbiamo intercettato i pareri di alcuni dei giornalisti presenti nella sala stampa dello stadio Luigi Ferraris.

Gessi Adamoli (Repubblica Genova): “Diciamo che il gol di Puscas vale il palo di Pandev. Bertolacci ha dato un pallone filtrante molto interessante e sta crescendo: questo è importante. La convivenza con Veloso penalizza tutti e due. Quest’ultimo rischia troppo, gioca troppo elementare. Il Genoa ha fatto palleggiare il Benevento per oltre mezz’ora ed è inspiegabile. Si parla di una squadra che subito 40 reti. Il Benevento è squdra discreta dalla metà campo in sù ma in difesa lascia a desiderare. Non ho capito perché non partire subito con Lapadula, che ti dà comunque profondità. Qui le due punte partono tutti da troppo dietro”.

Alessio Da Ronch (La Gazzetta dello Sport): “Il Genoa non ha trovato grandi occasioni. Vero che senza centravanti ha fatto punti: forse Ballardini sta adottando la modalità trasferta un po’ più attendista anche in casa. Con la Roma era più normale fosse così, col Benevento ci si aspettava una gara d’assalto. Per chi guarda da fuori è una tattica un po’ incomprensibile.”

Giovanni Mari (Il Secolo XIX): “In questa partita è mancata la voglia di affrontare la partita in maniera diversa pr convicnere che il Genoa ha un altro DNA. Prima di dire che manca un centravanti, manca il gioco. Un passo indietro per la formazione: speriamo che negli spogliatoi Ballardini abbia battuto i pungi sul tavolo.”

Andrea Schiappapietra (Il Secolo XIX): “Difficile commentare il primo tempo. Mi aspettavo una gara difficile e di vedere un po più di quel furore, di quella voglia di cui il mister parlava ieri. L’assetto giusto il Genoa l’ha trovato fuori, in casa francamente non può più bastare. Il Genoa così non va e rischia di creare un clima sfavorevole intorno. Non si chiede un Genoa spettacolare, ma un Genoa con la stessa voglia del primo tempo messa dal Benevento.”

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