Si avvicina l’ultima trasferta del 2017 per il Genoa che affronterà il Torino di Sinisa Mihajlovic. Tra il forfait di Belotti e le notizie di un rientro di Bertolacci in gruppo, abbiamo contattato Elena Rossin, firma di TorinoGranata.it, per farci raccontare qualcosa in più sulla formazione piemontese. Ecco la nostra intervista esclusiva.

Il Torino non vince in casa dal 29 ottobre: quanto pesa su Mihajlovic e la squadra Granata la partita con il Genoa?

La partita con il Genoa è fondamentale per rimanere in corsa per l’Europa League: infatti, finora il Torino ha mantenuto una distanza dal sesto-settimo posto contenuta, anche perché le altre squadre che concorrono allo stesso obiettivo hanno avuto un andamento tra alti e bassi, però, c’è anche da dire che squadre come l’Udinese e il Bologna si sono fatte sotto aumentando di fatto la concorrenza. In più la Fiorentina, così come l’Atalanta, sono in ripresa per cui per tutte queste ragioni il Torino non può più permettersi di gettare altri punti al vento come è successo con la Spal ed è obbligato, soprattutto con le squadre alla portata, a vincere”.

La tematica centrale nelle ultime ore è Belotti altro stop per un problema al ginocchio. Che problemi apre nel reparto offensivo Granata la sua assenza?

“Il precedente stop, quello di ottobre per infortunio allo stesso ginocchio, ha evidenziato che la scelta fatta in estate dalla società e dall’allenatore di puntare su Sadiq come vice Belotti non ha pagato in quanto il giovane attaccante di proprietà della Roma e in prestito al Torino si è rivelato ancora molto acerbo per giocare in Serie A. Di fatto poiché anche Boyè non si è rivelato all’altezza il Torino non ha una vera punta centrale oltre a Belotti. Nel prossimo mercato di gennaio, per fortuna per i granata alle porte, sarà preso un attaccante, per l’esattezza una prima punta che dovrà sostituire in caso di bisogno Belotti o anche affiancarlo”.

Assieme alla Spal, ultima squadra affrontata, il Toro è la squadra che pareggia di più in casa in questo campionato: segnale di una formazione che fa e disfa o solo una mancanza di punti di riferimento?

“Il problema del Torino e l’incapacità di gestire le partite, infatti, spesso dopo essere passato in vantaggio permette agli avversari di rimontare. La parziale mancanza di personalità di alcuni giocatori e le difficoltà a trovare un assetto che dia stabilità alla squadra sommate al fatto che alcuni calciatori finora hanno reso meno del previsto hanno portato il Torino, in più di un’occasione, a commettere distrazioni individuali di reparto in fase difensiva ti hanno vanificato quanto fatto in fase offensiva. Rispetto all’anno scorso, oltretutto, i granata segnano meno.

Belotti, infortuni a parte, ha realizzato solo quattro gol e anche Ljajic ha segnato meno, l’unico fra gli attaccanti che più o meno si è mantenuto sugli stessi standard dello scorso campionato è stato Iago Falque che con le sue sette reti è il bomber più prolifico. Niang e Berenguer arrivati in estate, per motivi differenti, non si sono ancora espressi ai livelli che si poteva attendere da loro e questo ha contribuito a un minor numero di gol realizzati, anche nelle partite casalinghe. In più come già accadeva l’anno scorso il Torino in quasi tutte le partite continua a subire gol, infatti, la differenza reti è negativa: venticinque i gol realizzati e ventisette quelli subiti. Si può quindi dire che il Torino fa e disfa, ma anche patisce la mancanza di punti di riferimento, soprattutto in attacco”.

Che avversario diventa il Genoa in questo momento della stagione, sapendo che squadra che concede molto poco, soprattutto in trasferta?

“Partendo dal presupposto che il Torino ha come obiettivo stagionale raggiungere un posto utile per l’Europa League, dovendo affrontare il Genoa che è al quintultimo posto in classifica, i rossoblù dovrebbero essere un avversario normale che non crea più di tanti problemi. Alla luce, però, di quanto finora ha fatto il Torino e del fatto che sarà privo di Belotti, Ljajic, Ansaldi, Lyanco e Bonifazi oltre allo squalificato Baselli e che, soprattutto, i granata devono riscattare il passo falso con la Spal, perché seppur abbiano pareggiato si sono fatti rimontare dopo che nei primi dieci minuti erano andati in vantaggio di due gol, affrontare il Genoa diventa una partita particolarmente impegnativa. I tifosi del Toro sostengono sempre la squadra, tuttavia iniziano a pesare i punti non conquistati soprattutto con le squadre alla portata e di conseguenza se con il Genoa il Torino dovesse incappare in un altro pareggio – o, peggio ancora, in una sconfitta – il rischio di una contestazione ci sarebbe: tanto più che la partita si svolgerà al Grande Torino”.

Chi vi aspettate nel tridente offensivo e che undici potrebbe scendere in campo?

“Stante le assenze di Belotti e Ljajic in attacco dovrebbero giocare Iago Falque, Niang e Berenguer con Edera pronto ad entrare per sostituire uno dei due esterni. Niang non è una prima punta di ruolo, ma visto che Sadiq quando in occasione dell’ altro infortunio di Belotti lo aveva sostituito non si era dimostrato all’altezza e che Boyè non è prolifico sotto porta, l’ex giocatore del Milan e del Genoa può essere utilizzato come terminale offensivo in quanto lo ha già fatto. Tra l’altro nel secondo tempo con la Fiorentina quando uscì Sadiq fu Niang a posizionarsi al centro dell’attacco. Per il resto, in difesa ci saranno Sirigu in porta con davanti a lui a fargli da schermo De Silvestri, N’Koulou, Burdisso e uno fra Molinaro e Barreca, mentre a centrocampo Rincon, Valdifiori e uno fra Obi e Acquah dovranno garantire gli equilibri all’intera squadra”.

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