I guantoni di Mattia Perin, oggi, hanno un peso rilevante nell’economia di questo 0-0 conquistato al “Grande Torino” contro la formazione granata. A testimonianza, critiche a parte, che è un portiere in totale ripresa, in questo momento il miglior portiere italiano  per rendimento nonostante i due infortuni delle ultime stagioni. Oggi è anche capitano della formazione rossoblu oltre che trascinatore di una difesa che subisce pochissime reti in trasferta, 5 da inizio campionato, e custode di un’imbattibilità lontano da casa vicinissima ai 400′ minuti. Queste le sue parole in zona mista, raccolte dalla nostra redazione.

Buffon è uscito dalla Nazionale, Perin fa grandi parate e 3/4 punti del Genoa sono anche e fa guadagnare punti al Genoa…

Penso al Genoa e penso che i punti li stiamo facendo tutti insieme. Perin da solo non può fare niente. La squadra sta facendo alla grande: abbiamo cambiato mentalità, da persone intelligenti, e metabolizzato il fatto di non poter fare un campionato d’alta classifica. Abbiamo capito di doverci salvare e lottiamo su tutti i palloni: la nostra retroguardia sta facendo bene ma sappiamo dove dobbiamo migliorare. Non ci accontentiamo: un punto che dà continuità ai risultati.

È il momento di fare crescere Donnarumma ancor di più perché c’è Perin che può difendere i pali della Nazionale…

Donnarumma è un fenomeno assoluto e nei prossimi anni, quando Gigi Buffon deciderà di smettere, la porta della Nazionale sarà “libera”. Gigio è in vantaggio: ci sono però tanti portieri bravi e non mi metto qui ad elencarli. Vedremo che succederà. 

Si sono contati 42 lanci lunghi dalla tua area verso gli attaccanti, che difficilmente ci arrivano. Con quel materiale là davanti o giocate palla a terra o fate difficoltà…

Quando giochi in trasferta il gioco va più sul recuperare le seconde palle e sulle respinte accorciare subito sugli avversari. Credo che l’abbiamo fatta bene e il risultato ci dà ragione. Che annata è stata? E’ stato un anno difficile, ma non mi va di dire un anno da cancellare. Perché se cancelli sempre gli anni brutti non si sa mai dove costruire qualcosa di nuovo, qualcosa di buono non . Dobbiamo fare unione, noi e la società, e capire dove poter crescere: bisogna cercare di farlo. Come vedo il 2018? Se continuiamo a lavorare così, la mia filosofia del “lavoro paga” mi porta a dire che faremo bene e che raccoglieremo tutti quanti.

Colgo l’occasione per fare un augurio a tutti i Genoani: speriamo che sia un 2018 bello per tutti.

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