Importante fare 3 punti con i bianconeri del Nord-Est. Importanti per la classifica, importante per permette a Davide Ballardini di cambiare la sua strategia utilizzata nelle partite giocate ad oggi: prima difendersi e dopo colpire. Strategia che ha certificato il valore del lavoro e del gioco del Balla sulla via della salvezza. Il calcio di Ballardini attualmente non è uno show ma rende felice non solo la classifica del Vecchio Balordo, gratifica chi lo interpreta. Importanti i 3 punti con l’Udinese affinché Ballardini nelle prossime gare possa rovesciare la strategia: prima colpire e dopo difendersi.

Il passato continuerà anche contro la squadra di Oddo, approfittando della gara giocata mercoledì scorso in casa della Lazio? Ballardini farà anche delle riflessioni sulla squadra che manderà in campo dal primo minuto. Contro il Sassuolo la prima di ritorno e lunedì scorso allo Stadium ha avuto più conferme da quelli che sono subentrati ai cosiddetti titolari: Biraschi e Omeonga.

Ballardini, il Genoa, i genoani cercano il gol, pur ripetendo a scanso di equivoci  che i punti in 9 partite 6 gol realizzati e 4 incassati sono da media Europa. I gol del Genoa attualmente non sono legati a nessun centravanti e con il doppio falso centravanti la responsabilità non è sulle spalle di nessuno se il Vecchio Balordo rimane a secco. Qualcosa si dovrà inventare Ballardini contro i friulani, non essendo contento di aver realizzato solamente 2 gol nelle ultime cinque gare di campionato. Balla è consapevole che senza centravanti diventa tutto difficile.

Magro bottino anche se a mettere a segno le due reti sono state le prime punte della squadra: Lapadula su rigore e Galabinov. I centravanti del Genoa utilizzati sempre nella seconda parte della gara potrebbero avere alibi se le reti avversarie non si gonfiano. Nessun gol, anzi pochi, realizzati  dai centrocampisti, esterni, difensori. Numero che fotografa bene la situazione e che si unisce alla difficoltà palese in fase di costruzione.

Nessun gol su pallone inattivo. Sui calci d’angolo la fisicità non dovrebbe mancare. Sui calci di punizione diretti e indiretti, difficili da ottenere non giocando sempre negli spazi e poco in profondità, la qualità di qualche buon piede dovrebbe esserci anche  sui cross dal fondo e dalla bandierina. A proposito di fisicità: occhio a quella dell’Udinese di Oddo, tutto confermato dalla gara con la Lazio di mercoledì scorso.

Le difficoltà di cui sopra sono anche emerse nelle poche azioni da gol create e quando a portata di gol ciabattate malamente, anche se il calcio insegna che ogni tiro statisticamente non è pensabile che faccia centro. Per questo motivo serve una rosa di giocatori che possa prendersi maggiormente la responsabilità di cercare la porta avversaria da qualsiasi parte del campo dentro e fuori dall’area di rigore. Pazienza e Coraggio anche se si dovesse prendere la ACCA del rugby: importante averci provato.

La musica cambierà, ci penserà Ballardini: domani sono importanti i tre punti.

In futuro Iuri Mederios potrebbe essere una nota intonata sul pentagramma di Ballardini se confermasse le caratteristiche per cui è stato ingaggiato. Oltre Lapadula, Galabinov se qualche altro già presente in rosa dovesse finalmente cominciare a centrare il bersaglio, il Balla Show sarebbe al completo al di là dei numeri dei moduli.

c Il presente è importantissimo: la gara di domani è chiave per alimentare le ambizioni di salvezza alla svelta del Vecchio Balordo. Perciò domani con l’aiuto del Tempio che non è mai mancato sarà importante buttarla dentro.

La formazione con il solito ballottaggio una punta di ruolo o due trequartisti. Dovrebbe essere la volta di Lapadula dal primo minuto con Pandev. Taarabt e Galabinov pronti a subentrare. Le gare si vincono in 14. Omeonga avrà spazio dopo la gara allo Stadium. Come detto ieri sera a rischio Laxalt pronto Migliore. Dopo la conferenza di Ballardini delle ore 13 sapremo di più.

https://www.buoncalcioatutti.it/2018/01/27/genoa-udinese-segui-la-diretta-della-conferenza-di-mister-ballardini-diretta-testuale/

Salutiamo Pietro Pellegri, in questo momento nel Principato a fare le visite mediche. Contento che sia andato al Monaco per un semplice motivo: giocherà, all’estero i giovani vengono utilizzati. Altri 18 mesi o meno di prestito gli avrebbero fatto solamente crescere la barba. Complimenti al papà e alla mamma. Pietro dopo avere fatto il primo gol in serie A, entrando nel Guinness dei primati, sarà anche il più giovane 2000 ad essere stato trasferito all’estero dall’Italia e pagato con circa 21 milioni di euro+bonus. Grazie al settore giovanile del Genoa, alla cantera rosso blu che dà linfa alla più vecchia società di calcio italiana.

L’Udinese 2.0 di Massimo Oddo si è fermata alla 8ª gara in casa della Lazio nel recupero di campionato, fermata dopo 5 vittorie consecutive e due pareggi. Delneri aveva impostato i friulani secondo un 4 4 2 che in fase difensiva si tramutava in un prudente 451, giocando un calcio molto diretto e atletico con una zona pura non particolarmente impermeabile, visti i risultati ed una fase offensiva giocata in prevalenza sulle corsie laterali con molti giochi di transizione. Oddo, anche se doveva affrontare il Napoli all’esordio al Friuli, con soli 5 giorni di lavoro ha modificato completamente l’aspetto tattico della squadra, abbandonando la difesa a quattro e puntando su un 3 5 2 di grande fisicità che gli garantisce e consente la rosa. La trasformazione in fase di non possesso, come tutti i 3 5 2, si trasforma in uno schieramento a cinque sul pallone centrale, invece sulle corsie laterali si dispone con una difesa a quattro con l’esterno del lato forte basso.

Oddo rispetto a Delneri ha abbassato il baricentro, ha abbandonato la zona pura puntando molto sulla gestione degli spazi. I friulani cercano di giocare rimanendo  il più possibile compatti, in posizione medio-bassa, proteggendo il centrocampo e cercando di utilizzare il 3 5 2 sulle corsie laterali cercando un calcio che dopo le prime fasi di costruzione bassa punti subito e velocemente la profondità. Tutto riesce quando i movimenti delle due punte e delle catene esterno-mezzala sono orientati bene. Le due punte giocano molto vicino, coordinandosi nel cercare i movimenti quando vengono cercati in profondità: uno dei due va incontro al pallone e cerca combinazioni strette e rapide tra di loro, gli esterni e le mezzali  giocano invece negli spazi esterni e profondi dello spiegamento offensivo. Esterni mezzali aggrediscono gli spazi, in particolare Barak, creati dai movimenti delle punte.

Dopo le prime gare dal ritorno in panchina e le 5 vittorie consecutive gli allenatori avversari hanno preso le misure alle giocate rigide e vincolate da movimenti quasi prestabiliti. In fase di non possesso il controllo degli avversari nel cuore del gioco è molto rigido. Oddo concede agli esterni bassi avversari  di uscire con il pallone invitandoli a giocare sulle corsie laterali.

Il primo a prendere le misure bene alle zebre del nord est è stato Semplici domenica scorsa. La SPAL non ha permesso incursioni centrali alle mezzali Barak e Janko, due ceki dotati di grande corsa, inserimento e pronti a finalizzare e i friulani hanno concluso poche volte verso la porta degli estensi. Le cronache dicono un solo tiro nello specchio del porta e un gol. Oddo, dopo l’esperienza negativa di Pescara dello scorso anno, ha cambiato completamente musica capendo la lezione. Basta con il gioco palleggiato e libero del Delfino abruzzese, in Friuli ha ideato una squadra compatta dal baricentro basso che gioca un calcio diretto e rigido, come già detto in precedenza. Per ottenere risultati ha tracciato una  strategia tattica adattandola alle caratteristiche dei calciatori in rosa.

Contro la Lazio mercoledì scorso l’Udinese ha iniziato bene utilizzando tanta fisicità e crollata lasciando praterie ai laziali, dopo che è andata sotto con l’autorete di Samir. Hanno provato a reagire nel secondo tempo inserendo De Paul e Jankto in panchina per motivi tecnici o di turnover. Probabilmente Oddo gli ha risparmiati prevedendo  più malleabile la gara di domani contro il Grifo? Kevin Lasagna – il goleador friulano -ai box per infortunio, assente anche contro il Genoa. Secondo tempo all’Olimpico di marca bianconera con più possesso pallone ma poca concretezza sotto porta.

La formazione dell’Udinese (con la conferma del 3 5 2 o 3 5 1 1) con gli esterni titolari di difesa Adnan e Widmer ancora ai box e Behrami in panchina a mezzo servizio, è con un solo ballottaggio tra Fofana o Balic a centrocampo. Bizzarri in porta, linea difensa con Nuytink, Danilo e Samir, centrocampo Larsen, Barak, Fofana(Balic), Jankto, Pezzella, De Paul alle spalle di Maxi Lopez.

Arbitra Pairetto di Nichelino. Nato nel 1984, imprenditore arbitro dal 1999. Debutto in serie A nel 2013, 29 gare dirette con 13 rigori e 11 espulsi nel tabellino complessivo. Prima gara in stagione con Genoa e Udinese. 3 gare ditte con il Grifo, tutte e tre al Ferraris: 1 pareggio con l’Empoli, 2 sconfitte con Chievo e Palermo. I friulani con il figlio d’arte hanno trovato 3 gare 3 vittorie in casa del Cagliari e della Lazio e al Friuli con il Chievo.

1° assistente Tolfo di Pordenone, 2° Tasso di La Spezia, 4° Di Martino di Teramo. VAR Calvarese di Teramo. AVAR Presti di Mantova , assistente internazionale.

Diffidati Genoa: Rossettini, Taarabt, Veloso, Spolli, Rosi

Diffidati Udinese: Barak, Danilo

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