La FIGC è commissariata. Nazionale, immagine, soldi, club: nel calcio è tutto da rifare. La Nazionale è l’ultimo problema perché i risultati arriveranno se ci sarà una Federazione che farà nuove regole, che partirà da zero . Bisognerà demolire e costruire daccapo.

Il Commissario e la Giunta del CONI in sei mesi – ma sarà anche un anno – dovranno  sistemare le macerie, non solo quelle del dopo Tavecchio, ma quelle che partono dal campionato del mondo sud africano.

Dalla Giunta del CONI è stato scelto commissario Roberto Fabbricini, segretario Generale dello stesso organo. Finalmente al capezzale del calcio italiano con gli altri componenti dello staff dirigenziale ci saranno uomini che non hanno mai fatto parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

La mossa di Fabbricini non era auspicata dalla Lega di Serie A, più propensa all’elezione del Presidente del CONI Malagò, per tutti quella istituzionale la scelta più logica.

La scelta di Malagò da parte di Fabbricini è giusta perché sulla poltrona della Lega a Milano ci deve andare lui se si vuole veramente cambiare l’andazzo di FIGC e Lega. Sarebbe stato inutile commissariare la FIGC se non si definivano una volta per tutte e bene le cose all’interno della Lega. Per prima cosa dovranno fare nuove regole per le elezioni della futura Federazione.

Le regole passate hanno portato all’ingovernabilità del calcio italiano, tutto con pacchetti di voti pre-costituiti. Le leghe dei professionisti dovranno contare di più considerando l’importanza che rivestono nel sistema. Per fare tutto ciò basta a rappresentanze legate ai giochi di potere. Paradossale che la Lega Dilettanti sia l’ago della bilancia del calcio italico.

Seconda regola: una migliore suddivisione dei soldi delle TV. Più soldi non a pioggia ai club che avranno comportamenti virtuosi per far crescere il calcio italiano nei settori giovanili, sostenendo i club del territorio, lo sviluppo nelle scuole e la soluzione, una volta per tutte, degli stadi.

La terza regola: un occhio particolare alle squadre che si iscrivono ai campionati di C, B, A per vedere se sono in grado di portarli a termine e non fare la fine di Parma, Modena, Vicenza. Importante oltre al controllo delle proprietà, in particolare in lega Pro, controllare i passaggi di proprietà.

Quarta regola: un rilancio del colore azzurro in tutto il mondo, in qualsiasi manifestazione, con personaggi riconosciuti a livello mondiale che facciano subito capire che sarà una svolta radicale rispetto a quanto successo.

Quinta regola: sarebbe bello – anche se non importantissimo – avere un allenatore della Nazionale entro il 23 marzo quando si giocherà contro l’Argentina. Sarebbe la foto di un rilancio immediato dopo che l’immagine azzurra è diventata nera a causa della non partecipazione ai mondiali russi.

Sesta regola: fare subito la riforma della prossima Coppa Italia. Semplicemente farla giocare da 7/8 giocatori italiani e tre stranieri. Coppa Italia come succede in tutte le altre parti del mondo con un altro tipo di sorteggio. Coppa Italia da giocare le prime eliminazioni sorteggiando il campo prima dell’inizio del campionato, invece che aprire le porte ad amichevoli che lasciano il tempo che trovano.

Fabbricini alla sua prima conferenza stampa ha detto: “ho una grande squadra con cui mettermi al lavoro per ridare al calcio italiano il ruolo che gli spetta”. Commissario, dalle parole bisogna passare ai fatti.