Ballardini contro la Lazio non ha cambiato il sistema di gioco e ha vinto senza sprofondare nella ricerca di assurdità tattiche. Tanti infatti i complimenti a Ballardini. Il Lavoro artigianale da professionista con il suo staff, giorno dopo giorno e senza braccialetto per ogni calciatore, dopo aver stretto le viti e battuto i chiodi della fase difensiva, ha riallineato  il Vecchio Balordo nelle due fasi di gioco.

La partita di lunedì scorso ha dimostrato che Balla e il Genoa non hanno paura di modificare l’assetto della squadra cercando di conquistare una nuova tappa di un cammino cercando di non tornare indietro.

Il Grifone nelle precedenti gare ha creato occasioni, ma non è mai riuscito a vincere con più di un gol di scarto dal momento che non si è stati bravi a concretizzare. Non è questione di modulo ma solo di testa e quando il Genoa entra in campo con la consapevolezza della sua forza dà una sensazione di compattezza.

Per vincere contro la Lazio non sono dovute risultare estranee alle prova di qualità del centrocampo rossoblu la gamba di Laxalt, quella di Pandev nonché la forza di tutti gli altri, Galabinov e Biraschi su tutti. Aggiungendo Hiljemark che è in grado di fare i movimenti di mezzala. Contro il Chievo domani bisognerebbe ripetere tutto.

Tutti alla corte di Ballardini stanno crescendo ma possono fare anche di più se non si complicheranno la vita in alcuni passaggi della gara. Il Genoa per fare risultato al Bentegodi dovrà avere la capacità di soffrire da parte di tutti, anche degli attaccanti, e non concedere nulla ai clivensi.

Da martedì i tifosi si sono girati tra le mani una domanda semplice e corta: “il Genoa è finalmente guarito?”. La vittoria con la Lazio è stata meritata: tornare a vincere e su quel campo in questo momento non è facile per nessuno. I tre punti potrebbero aver sbloccato la truppa rossoblu: il Genoa può fare e guardare con fiducia al prosieguo del campionato. Adesso serve continuità di risultati perché le prestazioni ci sono state.

Qualcosa all’Olimpico è cambiato nell’atteggiamento dei grifoni: sono stati cattivi. Merito del calciomercato finito? La risposta arriverà domani pomeriggio a Verona contro il Chievo. Importante non dover più parlare del difetto di non concretizzare. Importante anche non farsi inibire dai mussi volanti, non dal punto di vista numerico quanto piuttosto nella qualità.

La formazione del Genoa sarà da squadra che vince non si tocca? Solo un dubbio fino alla conferenza stampa di Ballardini  della 10.30: giocherà Rigoni? Spolli rientrato da squalifica sostituirà Rossettini appiedato per un fallo che non aveva commesso lui all’Olimpico.

Capitolo Chievo. La gara coi gialloblu si preannuncia come sempre rognosa. La fisicità e la garra saranno aumentate vista la classifica. Quello veneto è un collettivo che difficilmente ruba l’occhio per la spettacolarità del gioco.

In questo campionato dopo una buona partenza sono andati in crisi: è infatti calata la fisicità strutturata, non solo sui duelli aerei vinti in ogni partita. L’unica prerogativa non far giocare gli avversari, ma la fase difensiva non è più stata così solida: lo dicono anche i 34 gol incassati. La forza di non concedere il tiro agli avversari latita in questa parte del campionato.

La scelta del tecnico Maran anche contro il Genoa sarà semplice, quanto intelligente. Deve fare punti? Rispondendo a questa domanda utilizzerà una tattica speculativa e difensiva. Con qualsiasi cambiamento resterà il Chievo visto nelle ultime prestazioni e non potrà inventarsi nulla di diverso dalla ricerca di densità e copertura degli spazi.

Il Genoa non sarà pressato in fase di possesso quando il pallone si giocherà tra Perin e difensori, almeno che il tecnico gialloblu non scelga di giocare con Birsa e Giaccherini alle spalle di una unica punta. Inizieranno a fare pressing quando i genoani saranno attaccabili, specialmente quando cercheranno di passare internamente mentre sulle corsie laterali verrà attivato uno spostamento laterale.

La forza del Chievo è sempre il trequartista, quello che gioca tra le linee. Parliamo di Walter Birsa , quello che può decidere la gara con un assist o un calcio di punizione diretto.

Tatticamente contro il Genoa Maran dovrebbe tornare al 4-3-1-2 con il ritorno di Meggiorini dall’infortunio. Difficile che si rischi Castro dopo il lungo infortunio e come sempre i numeri tattici non conteranno nulla.

Alla ricerca dei tre punti la probabile formazione di Maran dovrebbe essere la seguente:  Sorrentino tra i pali; De Paoli, Bani, Gamberini (Tomovic) e Jaroszynski il quartetto difensivo; a centrocampo Bastien, Radovanoviced  Hetemaj con Birsa dietro le due punte. Meggiorini (Giaccherini) o Inglese in attacco.

Chievo-Genoa verrà diretta da Gavilucci di Latina. Le designazioni di Rizzoli sono succubi del VAR: le prime firme è meglio in questo momento metterle dietro i televisori nelle gare in cui giocano le squadre che si giocano l’Europa.

Gavilucci Claudio del 1979, dirigente aziendale, arbitro dal 1996, ha arbitrato 5 anni in serie D ma all’ultimo anno viene promosso alla Can Prof. Dopo quattro anni passa alla Can B, il 27 Aprile debutta in serie A. A giugno del 2015 passa alla Can A. Sono 43 le gare dirette con 22 rigori e 9 espulsi. In stagione è al decimo gettone di presenza con la massima punizione nel fischietto: anche col VAR si parla di 7 rigori. Ha diretto il Chievo alla prima giornata di campionato nella vittoria per 2 a 1 in casa dell’Udinese.

In totale con il Chievo ha diretto 6 gare (4 vittorie, 2 pareggi); con il Genoa annovera 5 partite (2 vittorie, 3 sconfitte).

Primo assistente Dosboz di Roma, secondo assistente Passeri di Gubbio. Quarto uomo Illuzzi di Molfetta. VAR: Calvarese di Teramo; AVAR Saia di Palermo.

Diffidati Chievo: Tomovic. Diffidati Genoa: Taarabt, Veloso, Rosi.