Ad un’ora di distanza dalla conferenza stampa di Davide Ballardini, anche il tecnico dell’Inter Luciano Spalletti ha parlato in vista dell’anticipo serale di domani sera tra Genoa ed Inter. Nerazzurri senza Perisic ed Icardi, migliori marcatori del club fino ad oggi, lo stesso dicasi per il centrale brasiliano Miranda e il terzo portiere Tommaso Berni.

Proprio sugli assenti, che lasceranno “25 reti in tribuna”, Spalletti ha dichiarato: “Sarà una partita per confermare le nuove strade verso il gol, visto che questo processo è già iniziato contro il Bologna con le reti di Eder e Karamoh. Che si viva sull’entusiasmo della gioventù o meno, di possibilità per andare a fare gol e vincere le partite ne abbiamo tante, le stesse di quando ci sono Mauro ed Ivan in campo. Siamo la squadra che ha preso più pali nell’ultimo periodo: non vogliamo fare qualche titolo a riguardo?”.

Sulla sfida contro il Genoa: “Ci vorranno carattere e personalità per giocare al Ferraris contro una squadra che gioca un bel calcio, nello spazio e nelle ripartenze. Non dovremo andare troppo convinti di poter fare la partita per non subire proprio quelle ripartenze. Siamo in grado di poter andare a Genova e vincere contro un Genoa stratosferico, che con Ballardini sta tenendo una media punti da terzo posto. Troveremo uno stadio carico di entusiasmo da trasferire alla squadra in campo, i giocatori del Genoa assorbiranno tutta la carica dei propri tifosi ma noi, senza alcun tipo di alibi, dovremo essere e siamo una squadra capace di giocarsela alla pari con il Genoa. Anche con questo Genoa”.

Sul modulo: “Il modulo che ho scelto nelle ultime partite è stato un cambiamento. Di solito si fa così, si crea anche un’alternativa e la si valuta. Ultimamente se ne era parlato, per certi versi ha dato vantaggi e per altri ha fatto vedere come la conoscenza del modulo non fosse poi troppo approfonditi. Si passa sempre da lì, da tre centrocampisti che sanno fare un po’ di tutto e che ruotano, quest’alternanza è una qualità che si può sfruttare: bisogna continuare così, sarebbe un bel continuare nonostante tutti i discorsi”.

Su Rafinha dal primo minuto: “Questa settimana ha saltato due allenamenti, bisogna pensarci bene perché i nodi vanno pettinati bene. Lui ci ha dato una mano quando è entrato, ma se lo faccio giocare dall’inizio domani sera ci saranno dei momenti in cui la squadra dovrà sopperire alle sue mancanze di apporto. Non dico altro perché non comunico mai la formazione il giorno prima della partita”.

Su Borja Valero: “Se si osservano le statistiche ci si accorge che c’è differenza fra i parametri di Borja Valero e quelli di altri, non è affatto un giocatore in difficoltà”.

Su Brozovic: “Non sarà titolare, ho scelto un altro. Era dispiaciuto, si è allenato benissimo negli ultimi giorni e se avrà bisogno lo tirerò dentro ben convinto del fatto che mi darà tutta la sua intenzione di far bene, la sua qualità”.

Su Kondogbia: “Mi è dispiaciuto che sia andato via e lo ho anche allenato da solo, a parte, quando comunicò di non volere restare”.

Su Karamoh Candreva: “Il ragazzo ha grandi potenzialità e strappi giocatore devastante ma bisogna continuare a farlo crescere con continuità. Facile diventare amici di Karamoh, gli vogliono bene tutti e la sua voglia la si legge negli occhi. Quando tutti ti dicono la stessa cosa devi saperti adeguare, lui ha tutte le carte in regola per diventare un buon calciatore mantenendo l’attenzione per un processo di crescita che deve ancora fare. Candreva non l’ho mai messo in discussione, poi il fatto che possa non giocare non c’entra. Si tratta di uno di quei giocatori che a fine anno farà quadrare i numeri”.

Sui continui riferimenti al calciomercato, l’ultimo a Lautaro Martinez: “Consiglierei di creare una Inter virtuale, allenata dai dirigenti: Sturridge ha giocato due minuti, infortunato per due mesi e mezzo, Eder invece è servito molto contro il Bologna. Non mi piace questo, che si parli solo di calciomercato, evidentemente se si fanno continuamente questi discorsi sui giornali qualcuno riferirà. Manca ancora metà campionato e si parla di rifondazione, rivoluzione…ci vuole una terza squadra, allenata dai dirigenti e non dal sottoscritto. Il pubblico non deve andare ad applaudire questa gente, visto che c’è stato chi ha fermato Eder per dirgli “devi andar via” perché arriva Sturridge: i tifosi non devono fare il tifo per la squadra virtuale ma per noi, per i giocatori dell’Inter. I depressi? Teneteceli lontano, per noi non c’è depressione. Non buttiamo via niente perché quel che abbiamo fatto è stato il tragitto per arrivare alla terza posizione. Guardare il Racing Avellaneda di Martinez questa sera? No, penso che dormirò per cominciare a pensare alla formazione da schierare contro il Genoa”.

L’Inter a Genova senza Icardi e Perisic. Alle 15 parla Spalletti