Una partita “geometrica”, tanto per abusare della terminologia fiorita nella conferenza stampa post partita di mister Ballardini. Così potrebbe essere definita Genoa-Inter, che qui di seguito proviamo ad analizzare con qualche numero alla mano. Si dica innanzitutto che adesso, col successo di ieri sera ed i risultati del pomeriggio che confermano il Genoa a tredici lunghezze dal terzultimo posto, il Grifone è diventato padrone di sé stesso. Adesso raggiungere alla svelta la fatidica quota salvezza, che non ha mai numerazioni sicure, passerà dal mantenimento dello spirito di generosa condivisone delle fatiche che sta caratterizzando questo gruppo: un gruppo fatto prima da uomini che da calciatori. Poi, calme le acque, si potrà eventualmente parlare d’altro.

GEOMETRIA ROSSOBLU – Si parlava piuttosto di partita geometrica e non lo si faceva per caso. Si fatica a ritrovare fra le statistiche di una gara percentuale di possesso pallone o numeri rotondi, senza virgole o sbavature: il Genoa ieri è stato capace di farlo coi suoi 18 minuti di possesso (35% del totale) a fronte dei 33′ maturati in casa Inter. E pensare che quasi la metà di questa abbondante e sterile gestione nerazzurra è maturata nell’ultima mezzora del secondo tempo, esattamente dopo il raddoppio di Pandev (15′ 20”), quando Perin si è sporcato senza troppe apprensioni i guantoni per tenere inviolata la propria porta, che torna ad essere imbattuta da oltre duecento minuti. Per l’esattezza da 214′.

FORT GENOA – Preso atto dell’imbattibilità del Genoa, emerge un altro dato che a nessuno sarà passato inosservato: quando un pallone arrivava in area di rigore era autoritaria la presenza del terzetto difensivo Spolli-Zukanovic-Rossettini. La prova difensiva che loro hanno reso esplicita, gettandosi ancora in prima linea, è raffigurata anche dalla mappa che viene fornita dalla Lega Serie A sulle zone di maggiore densità del Genoa fra primo e secondo tempo (vedi immagine a sinistra). Se nella prima frazione di gara il Genoa presidiava soprattutto il centrocampo – e non solo in termini di presenza e manovra, ma pure per l’applicazione di Bertolacci e mezze ali nel recuperare 14 dei 31 palloni strappati agli avversari -, nella seconda i rossoblu hanno fatto quadrato e sofferto tutti assieme quando vi è stato da chiudersi e respingere l’offensiva nerazzurra anche dentro l’area di rigore. Lo testimonia il rossore che caratterizza le zone dalla lunetta dell’area di rigore all’area piccola. Non deve apparire casuale dunque che il Genoa abbia subito sole 6 reti in campionato negli ultimi tredici turni (0,46 a partita).

CORSA DI QUALITA’ – Un ultimo dato da evidenziare prima di chiudere: il fatto che i cinque maggiori “corridori” del Genoa ieri sera siano stati gli uomini che componevano l’asse di destra (Rossettini e Rosi) e le due pedine che, per intesa e aggressività nell’attaccare gli spazi, stanno incidendo moltissimo sulla classifica del Genoa da un paio di settimane a questa parte: si tratta di Hiljemark e Laxalt. In realtà però nessuno di questi quattro rossoblu ha percorso più chilometri di Bertolacci (11,91 km), altra pedina che sta diventando nuovamente decisiva per dettare gli equilibri di squadra in mezzo al campo.

Foto TanoPress

Tabella 1. MEDIA PUNTI BALLARDINI NELLE TRE ESPERIENZE AL GENOA

  • stagione 2010/2011 (40 punti in 28 sfide) > 1,42 a partita
  • stagione 2012/2013 (19 punti in 17 sfide) > 1,11 a partita
  • stagione 2017/2018 (24 punti in 13 sfide) > 1,84 a partita

LE CURIOSITÀ STATISTICHEDelle 200 panchine di Ballardini già si è parlato, così come delle sue 22 vittorie da tecnico del Genoa in carriera. Si aggiunga a questi dati, aggiornandoli con quanto emerso dal pomeriggio di Serie A, che nel mese di febbraio il Genoa ha viaggiato di pari passo con Juventus, Roma e Napoli, che sono le altre tre squadre ad aver fatto bottino pieno (9 punti). Inoltre Ballardini, seppur ancora lontanissimo dalle 232 panchine di Gasperini al Genoa in Serie A, ha però una migliore media punti a partita: se quella di Gasperini è ferma a 1,39 punti a partita, quella attuale del tecnico ravennate è di 1,46 punti a gara con 58 sfide all’attivo (vedi Tabella 1). Si chiuda dicendo che tre vittorie consecutive del Genoa mancavano da oltre due anni e mezzo, per la precisione dalla 35° giornata della stagione 2014/15. Era il 10 di maggio 2015 e il Genoa lottava per l’Europa e, contemporaneamente, batteva per 5-1 il Torino al “Ferraris”: sarebbero seguiti a questo successo il poker di Bergamo (1-4) e la vittoria casalinga per 3-2 contro l’Inter.

DI SEGUITO LE STATISTICHE DEI CALCIATORI ROSSOBLU CONTRO L’INTER:

I NUMERI DEL GENOA (aggiornati alla 25° giornata)

  • GOL FATTI: 21 (17° attacco della Serie A)
  • GOL FATTI IN CASA: 13 (14° attacco della Serie A)
  • GOL FATTI FUORI CASA: (19° attacco della Serie A alla pari con Spal e Chievo)
  • GOL SUBITI: 25 (5° difesa della Serie A)
  • GOL SUBITI IN CASA: 18 (14° difesa della Serie A)
  • GOL SUBITI FUORI CASA: (2° difesa della Serie A alla pari col Napoli)
  • RIGORI A FAVORE: 3
  • RIGORI CONTRO: 2
  • VITTORIE: 8
  • PAREGGI: 6
  • SCONFITTE: 11

I NUMERI DI BALLARDINI DA TECNICO DEL GENOA (aggiornati alla 25° giornata)

  • PARTITE TOTALI: 58
  • VITTORIE: 22 (37,9%)
  • PAREGGI: 19 (32,7%)
  • SCONFITTE: 17 (29,4%)
  • GARE A PUNTI: 41
  • % GARE A PUNTI: 70,6%
  • GOL FATTI: 65
  • GOL SUBITI: 60
  • CLEAN SHEET: 25 (43,1%)

Ballardini: “Genoa compatto e padrone del campo. Io dottore? Sono un geometra”