Il 18 Febbraio di 78 anni fa nasceva a Genova Fabrizio Cristiano De André, commemorato con grandi titoli e canzoni a tutto volume anche nella partita di ieri sera al Ferraris.

Vittoria sul campo per il Genoa, vittoria anche in conferenza stampa per Davide Ballardini, che festeggiava peraltro 200 panchine in Serie A. Forse senza neanche accorgersene, definendosi “un geometra” in risposta a chi lo aveva paragonato ad “un dottore”, proprio Balla ha reso onore al cantautore genovese e genoano, ricordando a tutti come ogni persona (e nel calcio anche una squadra) possa venire stilizzata e tratteggiata da una semplice parola, che sia un aggettivo oppure un mestiere poco importa. Come nelle canzoni tradotte dall’Antologia di Spoon River nel 1971, quando Faber traspose in musica le vite di “Un Chimico”, “Un Blasfemo”, “Un Giudice”, “Un Medico” e persino di “Un Matto”, ieri sera l’allenatore del Genoa ha sentenziato e sintetizzato il valore della serata del Ferraris, divisa fra calcio e passato ma con la testa rivolta al presente e protesa verso il futuro. Cambiano i tempi, non la sostanza. Il Genoa di Ballardini ha avuto la capacità di adattarsi alle necessità creandosi una propria identità, “una squadra stratosferica” (citando Spalletti) con tanti elementi del passato, Hiljemark e Bertolacci su tutti. Adattandosi con intelligenza, tipica di un geometra che si rispetti. E questo Genoa, oggi forse più che mai, “è una squadra che si fa rispettare eccome”.