Chi segue da vicino le vicende di casa Milan è Enrico Currò, firma de La Repubblicache negli ultimi giorni abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare la situazione in casa rossonera dopo la sconfitta in Europa League con l’Arsenal. Queste le sue parole con l’audio dell’intervista in fondo all’articolo.

Il passo falso contro l’Arsenal che effetti può avere sul Milan in campionato?

Non credo che sia tanto l’effetto della sconfitta, ma il come è arrivata: è stata una brutta sconfitta. Il Milan in qualche modo ha avuto la dimostrazione di non essere ancora pronto per certi livelli, per certi scontri interazione. Alcuni giocatori hanno perso la sicurezza acquisita coi tredici risultati utili successi. Un minimo di nervosismo da frustrazione sarà provocato da questa partita. L’altro punto di vista è quello della reazione che un allenatore come Gattuso pretenderà dai suoi giocatori. Piuttosto difficile quindi individuare quali contraccolpi ci possano essere: io li vedo soprattutto in termini di insicurezza e frustrazione, particolarmente in alcuni giocatori che pensavano di avere acquisito una dimensione che evidentemente non hanno”.

Che avversario sarà il Genoa per questo Milan? 

“Il Genoa è una delle avversarie peggiori, perché se è in giornata – e nelle ultime giornate lo è stata più o meno sempre, salvo a Bologna – diventa tra le peggiori da affrontare. Ha la capacità di chiudere tutti gli spazi alle avversarie, è una squadra molto razionale e intelligente che sfrutta al massimo le caratteristiche dei suoi giocatori. Per il Milan sarà un ostacolo non semplice e Gattuso lo sa benissimo: già da ieri sera (giovedì sera, ndr) sta preparando la partita e non si lascerà cogliere impreparato. Ciò non significa che però sarà una gara facile dal momento che il Genoa ha tutte le armi per mettere in difficoltà il Milan”.

Il Genoa sta dimostrando di saper restare in partita sino alla fine: il fatto che Gattuso abbia accelerato un piano di lavoro programmato durante la sosta può anche essere stata una mossa in vista del Genoa? Quanto sta influendo il lavoro a secco senza pallone sulle ultime prestazioni del Milan?

“Si dovrebbe essere dei tecnici della preparazione per valutare quali ricadute ci possano essere. Semplicemente Gattuso ha detto una cosa molto sincera, come spesso gli capita, ovvero sia che il derby annullato lo ha indotto a sfruttare quella giornata e quella successiva per anticipare carichi di lavoro che aveva previsto più in là. Ma nulla di particolare. Il calo visto contro l’Arsenal è stato più psicologico che atletico perché il Milan nel secondo tempo ha retto abbastanza bene ed era partito forte come al solito. Appena si è reso conto di avere davanti un avversario molto più forte di quanto non lo sia attualmente il Milan, ciò ha causato dei contraccolpi psicologici bloccando soprattutto quei giocatori non abituati a questi livelli. In campionato è un po’ diverso. Posso sbagliarmi, ma credo che il Milan non avrà un problema atletico: piuttosto sarà quello di capire se questi giocatori, che hanno preso davvero uno schiaffo pesante contro l’Arsenal nella loro autostima, avranno recuperato fiducia in sé stessi dopo così poco tempo”.

Pregi e difetti di questo Milan di Gattuso?

Rispetto al Milan di Montella, l’aspetto evidente del miglioramento portato da Gattuso è la grande compattezza di squadra. Sicuramente tattica, visto che la squadra gioca molto più corta, in 30-35 metri, riuscendo più facilmente a ribaltare le azioni d’attacco, fare le due fasi di gioco con grande immediatezza e correre pochi rischi. Ma soprattutto è una compattezza di squadra intesa come gruppo: prima di Gattuso non c’era un gruppo compatto di giocatori. Questo è un dato di fatto: emerge da tutto, da scene come quella di ieri sera (giovedì sera, ndr) in cui i giocatori vanno, senza essere forzati ma avendo ritrovato il gusto di farlo e stare insieme, sotto la curva a salutare i tifosi. Stanno molto a Milanello, si allenano e lo fanno con piacere: quando Gattuso dice che il Milan sta diventando squadra, intende principalmente questo. 

Dal punto di vista tattico e atletico ci sono chiari miglioramenti: prima il Milan aveva un ritmo molto compassato, ora sa tenere un ritmo alto. Dal punto di vista tecnico non si possono comunque trasformare all’improvviso in fuoriclasse giocatori che tutto sommato sono abbastanza normali. Convinzione e autostima fanno tantissimo ed i miglioramenti legati all’aspetto tecnico puro – in alcuni allenamenti Gattuso si ferma molto a lungo per limare alcune carenze tecniche dei suoi calciatori – non portano improvvisamente un Cutrone, bravo centravanti che fa tanti gol e che ne farà ancora ma non è ad oggi un campione, ad elevarsi ai suoi predecessori. Così pure altri giocatori, come Calabria che ha margini di miglioramento notevoli ma resta però, nell’ambito della nostra Serie A, un terzino bravo ma assolutamente normale. Così come Suso, che i genoani conoscono benissimo: è un ottimo giocatore del nostro campionato, ma talvolta non imbrocca la giornata giusta e non ha quella continuità di rendimento tipica dei fuoriclasse”:

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI ENRICO CURRÒ