Il mondo del calcio si rimette in moto dopo la drammatica morte del capitano della Fiorentina, Davide Astori, con conseguente e doveroso stop. Oggi a Marassi il Genoa affronta  il Milan rivitalizzato dalla cura Gattuso. Non inganni lo stop di Europa League contro l’Arsenal. Rino Gattuso, nuovo mister del Diavolo, subentrato in corso d opera a Montella, è un allenatore che fa della corsa e della intensità i suoi dogmi, senza trascurare l’aspetto tecnico tattico.

Come gioca il Milan di Gattuso?

Con un 4-3-3 ordinato e semplice, e i giocatori si attengono alle disposizioni tattiche. A differenza della squadra di Montella, questo Milan ama meno il fraseggio, sfrutta il lancio di Bonucci per trovare gli esterni oppure la profondità di Kalinic. Il gioco si sviluppa maggiormente sulla fascia destra, dove staziona Suso, un giocatore da raddoppiare sempre. A mio parere togliere qualità ai due esterni del Milan potrebbe essere un fattore determinante.

L’analisi reparto per reparto. Partiamo dalla difesa.

Il giovanissimo portiere Donnarumma ha una fisicità importante, ma è ugualmente reattivo ed agile tra i pali. Nonostante la verde età dispensa tranquillità ed ha elevate capacità di guida della difesa. Deve migliorare coi piedi e nelle uscite alte, ma l’età gioca a suo favore. Con lui e Perin la Nazionale azzurra è in buone mani, visto l’addio di Buffon alle porte. La linea a quattro si schiera con Calabria e Rodriguez come esterni bassi e con Bonucci e Romagnoli come  centrali. Calabria, giovane del prolifico vivaio rossonero, è bravo in fase di spinta, ha ottima corsa, sa usare entrambi i piedi, ma in fase difensiva mostra qualche amnesia. Rodriguez, a sinistra, è esperto e possiede un piede sinistro dolcissimo, non è veloce, ma intelligente nella lettura della partita: abile rigorista, si fa valere sulle palle inattive. Bonucci e Romagnoli formano una coppia ben assortita, che ha acquistato sicurezza. Bonucci esce spesso palla al piede, ha nelle sue corde un lancio lungo e preciso, anche se a volte ne abusa, è molto indisponente verso gli arbitri  e gli avversari, soffre quando viene attaccato sul piede sinistro. Romagnoli, ex delle giovanili della Roma, ha qualità importanti, può diventare uno dei difensori italiani più forti: rapido, bravo tecnicamente e nel posizionamento, si fa valere anche nel gioco aereo. Deve eliminare i cali di concentrazione.

Ora il centrocampo

È composto da Kessie, Montolivo e Bonaventura. Kessie mette al servizio della squadra corsa, forza e discreta tecnica, però tatticamente è ancora acerbo. Montolivo è il playmaker: poco mobile, non ha nel passo e nella forza le sue qualità, però possiede piedi buoni ed esperienza ed ha anche un buon tiro da fuori area. Bonaventura è il più pericoloso con i suoi inserimenti con o senza palla, ha buon dribbling, ma non è forte fisicamente.

Infine l’attacco.

Parliamo di Suso, Kalinic e Calhanoglu. Suso, ex rossoblu, giocatore di classe sopraffina, con il suo piede sinistro disegna traiettorie letali come il veleno di un serpente, gioca sulla fascia destra e alla pari di tanti suoi colleghi  dovrebbe ringraziare Gasperini per averlo ricostruito e avergli fatto fare il salto di qualità. L’altro esterno è Calhanoglu: anche lui giocatore di qualità e anche lui con qualità balistiche importanti, sta imparando da Gattuso che il calcio è anche sacrificio e fase difensiva. Kalinic, la punta centrale, al quale piace essere lanciato in profondità, ha attraversato un brutto periodo di forma, ma oggi ha l’occasione per riproporsi: non ama il dialogo stretto, però in area sa essere micidiale. Cutrone, che potrebbe entrare a partita in corso, a differenza di Kalinic partecipa di più alla fase difensiva.

Come si comportano sulle palle inattive?

Sui corner e sulle palle inattive a sfavore difendono a zona. Donnarumma fa valere una prestanza fisica non comune. Bonucci, Romagnoli, Kessie e Rodriguez sono molto attenti a colpire.  In fase offensiva dalla bandierina e sulle punizioni si alternano Suso, Calhanoglu e Rodriguez, batteria di battitori di prim’ordine. Bonucci e Romagnoli salgono per incornare, Kessie con la sua forza fisica si rende pericoloso e Kalinic va a caccia della palla. Anche Bonaventura con i suoi movimenti può creare pericoli, e bisogna stare attenti ai tiri da fuori area di Montolivo sulle eventuali respinte.

Concludendo?

Il Milan ha giocato in settimana e dovrebbe essere più stanco, ma Gattuso avrà senza altro riportato sul pezzo i suoi. Ballardini avrà fatto lo stesso, anche se con gestualità e modi diversi il pensiero calcistico dei due a me sembra similare.

P.S. Spero vivamente che il minuto di silenzio in memoria di Davide Astori sia un minuto di silenzio assoluto. Mi auguro che non ci sia un brusio di voci e/ o qualche “assolo” di persone becere ed ignoranti.

LE ULTIME DI FORMAZIONE PER GENOA-MILAN

GENOA (3-5-2): Perin; Biraschi, Spolli, Zukanovic; Lazovic, Rigoni, Bertolacci, Hiljemark, Laxalt; Pandev, Galabinov. Allenatore: Davide Ballardini.

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Borini, Bonucci, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Biglia, Bonaventura; Suso, Kalinic, Cahlanoglu. Allenatore: Gennaro Gattuso.

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Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.