Il Vecchio Balordo ieri sera al Ferraris è stato preda del Diavolo di Gattuso che fino al 93′ 55” è stato senza corna e in due secondi ha suonato il campanello mentre lo Stadio  incominciava a svuotarsi. Brucia questa sconfitta perché il Diavolo ha fatto la pentola ma il VAR ci ha messo il coperchio con una decisione, quella sul gol annullato a Rigoni, che farà discutere solo tra i genoani e non tra i giornali che contano a livello nazionale.

Brucia perché l’arbitro Fabbri di Ravenna e il secondo assistente sotto i distinti, Bindoni di Venezia, avevano convalidato il gol andando verso il centrocampo. Sollecitato dai calciatori milanisti, il direttore di gara ha aspettato il consulto della Video Assistenza e attraverso fotogrammi presi solo dalla Tribuna ha fatto annullare il gol per una presunta posizione di offside per questione di centimetri da parte di un calciatore che non ha fatto il gol.

La prima domanda è perché Fabbri non sia andato a vedere la TV e si sia fidato di Manganiello di Pinerolo che dovrebbe spiegare come ha fatto determinare la posizione di fuorigioco di Galabinov senza aver controllato quando il pallone si è staccato dai piedi di Hiljemark. Rivedere le immagini pubblicate ieri sera da Buoncalcioatutti.

La regola 11 è chiara. “Quale è il momento di individuazione della posizione di fuorigioco? Quando il pallone tocca o viene giocato da un compagno del calciatore in posizione irregolare”. Allora, Signor Manganiello, anche Galabinov è in posizione regolare se trovato in posizione di fuorigioco di centimetri, a meno che non sia un razzo.

Sulla gara Genoa-Milan si dica che è stata una bella partita anche se in versione Rocco da parte dei due allenatori, durante la quale i fattori fondamentali del calcio, Tempo e Spazio, non sono mai stati trovati sia nelle prestazione individuali che collettiva in fase di possesso da entrambe le squadre.

Il profondo restauro tattico rossoblu e rossonero ha giocato al Ferraris con un’identità di gioco che però ha prodotto pochi pericoli ad entrambi i portieri. La strategia del Balla era giusta: per una volta è stato meno bravo o tradito a fondere vecchi e nuovi rossoblu.

I cambi non hanno sortito nessun effetto, anzi il contrario visto che Gattuso passando al 4-4-2 e mettendo due nuovi attaccanti (Cutrone e Silva) oltre a  un terzino di ruolo (Calabria) alle spalle di Suso ha fatto centro dei tre punti. Tutte considerazioni che non devono essere fatte solo in ottica del risultato ma da valutare a Pegli perché il Genoa si è troppo abbassato negli ultimi venti minuti di gara.

Suso fino al 75’ è stato assente non dovendo più fare con costanza la fase difensiva ad inseguire Laxalt: in fase di possesso ha incominciato a sciorinare 6/7 cross non impattati dai compagni che hanno sorvolato l’area di Perin. Solo l’ultimo è stato colpito da Andrè Silva in mischia.

Suso nel finale di gara ha crossato sempre con il sinistro, suo goniometro preferito,  mentre in precedenza non vi era riuscito. I due che lo marcavano lo dovevano portare a crossare con il destro come era successo in precedenza.

Sulla partita del Genoa devono fare capolino altre domande? Pandev non è in grado di giocare 90’, ma senza il macedone il Grifone è zoppo. Omeonga non entrato in partita con le sue caratteristiche. Entrato Bessa il Genoa ha incominciato o continuato a giocare con i lanci di Perin di 60 metri per lui e Lapadula, tutti finiti sulle teste dei difensori rossoneri.

Visto il gioco, il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Se sul piatto della bilancia mettiamo i gol sbagliati da Zukanovic e Lapadula di testa soli ai limiti dell’area di porta di Donnarumma il Vecchio Balordo avrebbe potuto anche vincere.

La sconfitta contro il Milan per dimenticarla subito già martedì deve essere un cataplasma, un impiastro curativo da mettere su tutto il corpo dei giocatori affinché, senza paura come ha detto Spolli, si faccia la corsa su sé stessi.

Guardando il calendario dopo la gara con il Napoli e la sosta per gli impegni della Nazionale il Grifone vola in quattro partite  compreso il derby, sopra il Ferraris con la Spal la vigilia di Pasqua; il 3 aprile, giorno dopo Pasquetta, il recupero con il Cagliari; il Derby e il 15 aprile il Crotone.