Mancano poco più di 48 ore alla sfida fra Napoli e Genoa e siamo andati a chiedere qualcosa in più sulla formazione partenopea a Mimmo Malfitano, firma de La Gazzetta dello Sport, che questa mattina sulla rosea analizzava il ridimensionamento avuto dalla cosiddetta “spina dorsale” azzurra composta da Koulibaly, Jorginho e Mertens. Siamo andati a chiedergli qualcosa in più sulla sfida a distanza con la Juventus (che giocherà sabato in anticipo con la Spal, ndr) e su quanto potrebbe pesare un eventuale -7 in classifica in vista della gara contro il Genoa. Lo abbiamo quindi raggiunto telefonicamente: ecco le sue risposte alle nostre domande.

Come scrivi anche questa mattina sulla Gazzetta dello Sport, quanto ha influito sul Napoli la flessione della sua spina dorsale Koulibaly-Jorginho-Mertens e quanto il fatto di avere avuto la responsabilità di guidare la classifica da capolista per così tante giornate?

Per il Napoli, che non è abituato a gestire il primato, per tutto il tempo che è rimasto in cima alla classifica ha vissuto chiaramente di tensioni e di pressioni. Questo è fuori discussione. Così come credo che adesso vivrà l’ansia di dover recuperare questi 4 punti alla Juventus, ammesso che si possano recuperare. Nell’insieme non è una condizione tra le migliori a livello psicologico. Ora c’è da capire lo stato fisico e mentale di questa squadra, cioè se aver perso il primo posto ha potuto portare degli strascichi negativi. 

Stamattina scrivo sulla Gazzetta di questo ridimensionamento della spina dorsale di questa squadra, di Koulibaly, Jorginho e Mertens. Diciamo però che è un po’ nell’insieme che la squadra non ha dato garanzie e non ha convinto nelle ultime due partite con Roma e Inter. Due partite dove tutti i giocatori hanno convinto poco pur creando tante occasioni da gol. Poi negli ultimi venti metri il Napoli si è dimostrato “sciatto” nelle conclusioni, senza determinazione. Quasi con un atteggiamento che fino a quel momento non aveva mai avuto. Questo aspetto preoccupa un po’ in questo periodo. 

C’è il rischio concreto che Napoli-Genoa venga disputata coi partenopei a -7 dalla Juventus: che partita ti aspetti dal punto di vista sia ambientale che tecnico, sul campo?

Non credo che ci siano delle diversità, nel senso che il Napoli è quello visto sino alla scorsa domenica dal punto di vista tattico. Sarà sempre la stessa squadra che giocherà sempre alla stessa maniera. Bisognerà capire se ci sarà quella freschezza sia mentale che fisica per affrontare il Genoa senza dover pensare assolutamente alla Juventus. Tutto ciò può anche essere difficile perché il Napoli, come si diceva, potrebbe andare in campo sapendo di una vittoria della Juventus e di un +7 bianconero. Potrebbe scoraggiare.

Credo però che il Napoli si sia dato un riferimento per questo finale di campionato: arrivare a 100 punti o quantomeno provarci. Poi se la Juventus nel farà 101 saranno applausi per essersi dimostrata ancora una volta la più forte. A quel punto bisognerà ripartire il prossimo anno con una campagna di rafforzamento diversa, ma di valore, fatta di elementi che possano assicurare al Napoli qualità e quantità. La Juventus per continuare a vincere ha preso Matuidi o Douglas Costa, giocatori d’esperienza, e ha investito sui giovani. Si parla di giocatori che ti assicurano esperienza, quantità e qualità.

Secondo te, che Genoa si aspetterà Sarri al “San Paolo” domenica sera?

Un Genoa che rende meglio fuori casa. Poi Ballardini è allenatore che tatticamente prepara bene le partite, quindi credo che sicuramente i rossoblu non verranno a Napoli per offrirsi alla squadra di Sarri ma se la giocheranno. L’ambiente sarà quello ideale visto che tra Genoani e Napoletani esiste un gemellaggio pluri-trentennale: sotto questo aspetto sarà una gara tranquilla. In campo magari sarà vissuta con una maggiore partecipazione da entrambe le squadre. 

Dobbiamo aspettarci qualche novità di formazione oppure, come si diceva, di qui alla fine sarà sempre il solito Napoli?

No, assolutamente no. Il Napoli giocherà con la stessa formazione che sarà quella, salvo imprevisti, che arriverà sino a fine campionato. Sarri non ha cambiato quando ha avuto impegni importanti compresa la Champions o la Coppa Italia o l’Europa League, poi snobbata: ora, non avendo altri impegni extra campionato, potrà andare avanti così sino alla fine della stagione. 

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI MIMMO MALFITANO