A secco da due gare sia di gol che di tre punti, il Genoa di mister Ballardini è ospite questa sera del Napoli. Un trend tutt’altro che positivo accompagna i rossoblu alla gara del “San Paolo”, tuttavia la gara non dovrebbe presentarsi priva di stimoli, come annunciato dal tecnico genoano alla vigilia in conferenza stampa. Per presentare la gara con un passo del “Diario di Anna Frank”, testo di cui si erano letti alcuni passaggi prima che prendesse il via la gara d’andata al Ferraris,

la mia lettera non era ancora terminata quando dovetti smettere di scrivere

Il Genoa, in questo senso, potrà giovare di gran parte dei risultati maturati nel pomeriggio odierno che ha visto risalire in classifica soltanto il Cagliari. Il Genoa ha smesso di scrivere il suo destino in questo campionato? Difficilmente potrà essere così visti i trenta punti in classifica ed ogni occasione potrebbe essere dunque quella buona per riprendere in mano la penna. Accolto con un applauso il pullman del Genoa al “San Paolo”.

NOTIZIARIO

Saranno 437 i tifosi rossoblu a raggiungere il “San Paolo” per sostenere il Genoa. Oltretutto in una partita che si arricchisce di ulteriori motivazioni da parte partenopea visto il pareggio della Juventus contro la Spal che non ha portato al tanto annunciato +7 in classifica di Allegri su Sarri. A Napoli il cielo ha tuonato per diverse ore in questa giornata, e ancora ad un’ora e mezza dal fischio d’inizio pioveva sul capoluogo campano e solo stadio azzurro. Il terreno di gioco appare però in buone condizioni, temperatura intorno ai 14 gradi. Arbitrerà l’arbitro Pasqua della sezione di Tivoli. Mimmo Criscito in tribuna d’onore.

PRIMO TEMPO

Prima del fischio iniziale, un minuto di silenzio per la scomparsa di Luigi Necco, giornalista di 90° Minuto. Partita iniziata col Genoa che guadagna dopo trenta secondi il primo angolo della gara. Al minuto 4′ tiro di destra di Hiljemark dal limite dell’area: Reina appostato centralmente la fa sua. Napoli che per il momento fatica ad imbastire la manovra per la pressione alta del Genoa. Lazovic agisce da mezzala, Rosi da quinto di centrocampo. Al sesto minuto primo angolo anche per il Napoli, dalla destra. Conclusione verso il primo palo deviata nuovamente in corner. Al nono terzo angolo rossoblu: sulla traiettoria si getta Zukanovic che in elevazione colpisce il pallone mandandolo fuori con Reina attento.

Al decimo di gioco occasione enorme per il Genoa, che parte da un lancio di Rosi in difesa che trova Galabinov capace di addomesticare il pallone e lanciare sulla destra Lazovic. L’esterno serbo punta e supera Koulibaly, ma arrivato in area di rigore sceglie la via del tiro e non la ribadisce in mezzo dove c’erano almeno un paio di giocatori pronti a concludere da buona posizione. Grande chance per la formazione rossoblu.

Al 13esimo un disimpegno frettoloso del Genoa permette a Mertens da posizione centrale, da circa 25 metri, di calciare in porta. Pallone fuori di almeno un metro alla destra di Perin, ma prima, vera occasione anche per la formazione azzurra. La partita però è tutta un ribaltamento di fronte e al 14esimo Bertolacci, premiato da un passaggio di Hiljemark capace di braccare i difensori napoletani e strappare loro il possesso pallone, calcia di sinistro in corsa: pallone fuori di pochissimo rispetto all’incrocio dei pali.

Non si fa attendere al quarto d’ora la risposta del Napoli: il destro a giro di Mertens a tu per tu con Perin finisce largo sul fondo ma fa tirare un sospiro di sollievo a Perin. Al minuto 19′ primo cambio della gara: esce Hamsik per infortunio (diventerà capitano Insigne, ndr), dentro Zielinski.

Si è un po’ affievolito il ritmo da parte di entrambe le squadre, col Napoli che ha preso il pallino della gestione del gioco e il Genoa che con l’ordine che lo sta contraddistinguendo fuori casa si copre con ordine e gioca corto fra i reparti. Lo stesso cambio di Zielinski, per quanto non voluto da Sarri, potrebbe avere in qualche modo cambiato le strategie di un Genoa attento.

Superata la mezz’ora di gara. Fra 32esimo e 33esimo il Genoa torna pericolosissimo dalle parti di Reina, prima con Pandev che viene murato nel calciare in porta e ottiene calcio d’angolo; poi con Spolli, che proprio sulla battuta del corner dalla sinistra svetta su tutti e spedisce di pochi centimetri fuori a Reina battuto. 

Al minuto 39′ Allan si mangia letteralmente il gol del vantaggio partenopeo, servito sul finale di uno slalom in area di rigore da parte di Insigne. Il centrocampista brasiliano lamenta una trattenuta di Zukanovic – che non c’è – per la quale sarebbe rimasto sbilanciato nel calciare, ma sembra più un alibi per giustificare un errore davvero grave.

In questo finale di tempo sale notevolmente la pressione del Napoli. Al 41esimo arriva il terzo tiro dalla bandierina, cui ne seguirà quarto dal 43′ da cui scaturirà il palo di Insigne, che colpisce di testa da pochi passi. Altra grande occasione partenopea. Dopo un minuto di recupero, si chiude il primo tempo col risultato fermo sullo 0-0. Da segnalare come sia il 14esimo primo tempo su sedici totali dal suo ritorno a Crotone in cui il Genoa di Ballardini va negli spogliatoi senza aver subito gol.

SECONDO TEMPO

Riparte la seconda frazione, con Lazovic che sfugge subito alla marcatura di Mario Sui e crea qualche apprensione alla difesa napoletana. Sulla ripartenza azzurra Laxalt atterra un avversario da dietro: scatta il primo giallo della partita.

Al 48′ si fa vedere anche il Napoli con Zielinski che scodella alle spalle della difesa rossoblu trovando Callejon: buona l’uscita di Perin ad arginare il tocco di tacco dell’attaccante partenopeo. Episodio che fa da preludio al palo clamoroso colpito da Mertens che in men che non si dica si libera lo spazio per calciare a rete dal limite dell’area. Il palo gli dice “no” dopo quello colpito da Insigne a fine primo tempo.

Passati già dieci minuti della ripresa: il Genoa è chiuso a difendersi, il Napoli è obbligato a trovare la via del gol e spinge sull’acceleratore. Si rifà vivo dalle parti di Reina il Genoa al 58esimo, quando una sventagliata di Hljemark per Rosi permette al numero 20 rossoblu di ribadire in area di testa: sul pallone convergono Galabinov e Pandev, col secondo che calcia di sinistro ma strozza la conclusione da pochi passi. Altra buona chanche vanificata per gli uomini di Ballardini. E si prepara Taarabt, che al 61′ entra al posto di Lazovic e va a supportare Pandev e Galabinov.

Al 64esimo ottimo contropiede orchestrato da Pandev prima e rifinito da Galabinov, che in orizzontale cerca l’accorrente Taarabt: il suo sinistro di piatto inquadra la porta, ma per Reina è tutto facile e in allungo fa sua la sfera. Anche Pandev abbandona la gara al minuto 66′ e lascia spazio a Rigoni.

Il Napoli sta collezionando tiri dalla bandierina ma difficilmente trova la via del gol: lo fa però al 71esimo con Albiol proprio con un calcio d’angolo. Il difensore spagnolo anticipa Galabinov e la difesa rossoblu e beffa Perin per il vantaggio partenopeo.

Il Genoa ci prova a raddrizzare la gara, sempre sfruttando palloni alti. Al 74′ ammonito Zielinski per aver bloccato la corsa di Biraschi tirandogli la maglia, un minuto più tardi Rosi per una trattenuta su Insigne. Il difensore rossoblu era diffidato e salterà la gara contro la Spal.

Al 77esimo proprio il numero 20 del Genoa abbandona il terreno di gioco perché sostituito da Giuseppe Rossi. All’80esimo fuori anche Mertens, dentro Milik. A cinque minuti dalla fine della gara termina la girandola dei cambi con Rog per Callejon.

Al minuto 87′ Insigne ha la grande chance di chiudere i conti: Perin in uscita e Biraschi a salvare sulla linea di porta gli negano la gioia del gol. L’azione era partita da un fallo di Milik su Spolli non fischiato da Pasqua.

Scorre via questa seconda frazione di gioco, che durerà ancora per i tre minuti di recupero concessi dall’arbitro.

Per il Genoa terza sconfitta consecutiva, quarto gol subito nelle ultime tre gare e nessuno segnato. Digiuno che si allunga dunque ad oltre 270′, anche se la formazione di mister Ballardini si concede all’avversaria soltanto su un calcio piazzato e mette in mostra una prestazione coraggiosa su un campo difficile – ancor più questa sera alla luce della posta in palio – come il “San Paolo”. Ora si riparte da quattro gare in due settimane in casa al ritorno del campionato. 

A breve i contributi dagli spogliatoi