Il Genoa è atteso oggi a Napoli da un impegno proibitivo sulla carta, ma proprio da impegni come questi possono scaturire imprese fuori dal comune.

Cominciamo da Maurizio Sarri, allenatore del Napoli.

Mister preparatissimo, bravo negli allenamenti settimanali e in panchina alla domenica, palesa problemi nei rapporti con l’esterno e con la stampa, da non dimenticare che è sul palcoscenico internazionale da poco tempo dopo molta gavetta nelle serie inferiori. Il suo Napoli gioca in maniera sontuosa e fino a poco tempo fa era al comando della Serie A.

Sistema di gioco e sua interpretazione.

Gli azzurri scendono in campo con un 4-3-3 in cui tutti i giocatori cercano la costruzione del gioco, nessuno getta mai via il pallone e il fraseggio rasoterra è un vero piacere per gli occhi di chi ama il calcio. Il Napoli gioca il calcio più bello in Italia ed anche a livello europeo ben poche squadre sono al livello degli uomini di Sarri, spezzare la loro ragnatela di passaggi è un’impresa. Iniziano la manovra sempre dalle retrovie dove i due centrali si allargano, al posto degli esterni che salgono, mentre Jorginho va in mezzo ai due per galleggiare e dettare i tempi. Anche Reina partecipa molto al gioco avendo piedi più che discreti. Cercano e spesso trovano il recupero palla in fase offensiva, tengono la squadra molto corta e stretta e tutti i giocatori hanno padronanza della sfera. Reina ed Albiol hanno una forte personalità e con Hamsik ed Insigne sono i leader carismatici dello spogliatoio. In Europa non hanno brillato, probabilmente perché lo scudetto è sempre stato il vero obiettivo. In campionato da lepre sono diventati cacciatori, ma con trenta punti ancora a disposizione tutto è possibile, ecco perché uscire indenni dal San Paolo sarà un’impresa.

L’analisi reparto per reparto. Iniziamo dalla difesa.

In porta lo spagnolo Reina, esperto, carismatico, bravissimo trai pali e nel gioco coi piedi, ma nelle uscite alte talvolta non è irreprensibile. Hysaj e Mario Rui sono gli esterni bassi, entrambi hanno gamba e buona corsa. Il primo è più portato all’inserimento senza palla, il secondo avanza sovente palla al piede. Non hanno gran fisicità, e Mario Rui è diventato titolare da poco grazie all’ infortunio di Ghouam. La coppia centrale Albiol e Koulibaly è sul pezzo da molto, i due sono insieme da tempo, hanno un intesa consolidata. Albiol possiede stacco ed intelligenza tattica. Koulibaly è una forza della natura e con Sarri ha imparato concetti tecnico-tattici a lui sconosciuti.

Il centrocampo

Allan, Jorginho ed Hamsik dispensano forza, tecnica e inserimenti e formano un reparto completo dove il palleggio la fa da padrone. Allan impersona la forza e la corsa, Jorginho dà i tempi ed è il metronomo della squadra, Hamsik con i suoi inserimenti e la sua abilità tecnica può creare parecchi problemi.

L’attacco

Il reparto più forte. Callejon, Mertens ed Insigne sono rapidi, veloci, ed hanno piedi buoni. Callejon con i suoi inserimenti e i suoi tagli crea problemi dal primo al 90° minuto, vietato distrarsi. Mertens èil cannoniere della squadra, ha un tiro forte e preciso, è abile nel dribbling e casca a terra al minimo contatto. Prima di incontrare Sarri ha sempre giocato come esterno, per necessità l allenatore toscano l’ha inventato punta centrale ed è stata la fortuna sua e della squadra. Insigne è l’uomo con più fantasia, si muove sulla fascia sinistra per rientrare sul destro e calciare in porta o fornire assist al bacio per i tagli di Callejon o gli inserimenti dei centrocampisti.

Come si comportano sulle palle inattive?

Su quelle a sfavore difendono a zona anche se a volte due-tre giocatori vanno ad uomo, Reina difficilmente esce dalla sua porta: non sono una squadra con fisicità importante, questo può essere il loro vero limite. I corner a favore sono competenza di Insigne e Callejon, i due difensori centrali vanno dentro l’area, Mertens, Jorginho ed Hamsik da fuori area sprigionano una certa pericolosità con i loro tiri. Sui calci da fermo dal limite dell’area calciano Mertens ed Insigne col destro, mentre Hamsik e Mario Rui battono col sinistro. In mezzo al campo, quando l’arbitro fischia a loro favore, cercano di battere velocemente per sorprendere la squadra avversaria,

In conclusione?

Partita importante per il Grifone, senza dimenticare che il prossimo mese e le relative partite saranno fondamentali, quindi si dovrà guardare senz’altro alla giornata odierna ma bisogna vincere la guerra, non la singola battaglia.

P.s.: domenica scorsa dissi che Suso andava sempre raddoppiato e purtroppo non mi sono sbagliato, stasera i giocatori da raddoppiare saranno troppi, quindi meglio tralasciare.

LE ULTIME DI FORMAZIONE

GENOA (3-5-2): Perin; Biraschi, Spolli, Zukanovic; Pedro Pereira, Lazovic, Bertolacci, Hiljemark, Laxalt; Pandev, Galabinov. Allenatore: Davide Ballardini;

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albion, Koulibaly, Mario Rui; Hamsik, Jorginho, Allan; Callejon, Mertens, Insigne. Allenatore: Maurizio Sarri.

Articolo precedente“Spallata” alla Juventus: la Serie A si è già riaperta?
Articolo successivoLa Rassegna Stampa: Domenica 18 Marzo
Mario Ponti
Sono nato a Genova il 10 gennaio 1964. Ho fatto tutto il settore giovanile nel Genoa: 3 anni di primavera, esordio in serie A in Genoa -Napoli nel 1983. Poi esperienze nel Carbonia, Omegna, Casale e Mondovì in Serie C2; poi Dilettante in squadre della provincia di Genova. Un grave infortunio al ginocchio destro mi ha condizionato per tutta la carriera. Quattro operazioni. Una volta terminato di giocare ho iniziato a fare l’allenatore, prima nelle giovanili rossoblu e successivamente per 10 stagioni sulle panchine di Arenzano (il mio paese d’origine), Cogoleto, Lagaccio, Molassana e Pegliese. Infine, la sclerosi multipla è avanzata e ho dovuto abbandonare la panchina motivo per cui ho fatto per tre anni il direttore sportivo. Ora voglio fare solo lo spettatore e il tifoso. Nel 2014 la T.O mi ha premiato come tifoso rossoblu dell’anno, cosa di cui vado molto, molto orgoglioso.