Marzo del 2000, Genoa batte Sampdoria 0-1 nel segno di Marco Carparelli. In campo al Ferraris c’era anche Massimiliano Tangorra, che abbiamo intervistato insieme a Marco Rossi, Omar Milanetto, Beppe Sculli, Vincenzo Romano, Cristian Stellini, Marco Nappi e Claudio Onofri in un lungo avvicinamento al Derby della Lanterna, sulla sponda rossoblù. Queste le parole dell’ex difensore del Genoa, che ricorda poco di quella vittoria nella stracittadina: “Sono passati un po’ di anni, non ricordo un aneddoto in particolare ma come tutti gli altri derby che ho giocato anche quello è rimasta una gara diversa dal solito, dalle altre partite. Il derby di Genova è sempre stato un’eccezione, mentre andavamo allo stadio o a fine partita vedevamo macchine passare con sciarpe rossoblù e blucerchiate fuori dai finestrini, segno di come questa sfida abbia visto contrapporsi amici e familiari.  

Mi è sempre rimasta nel sangue la passione che i tifosi del Genoa mettevano ai loro giocatori e sabato sera mi aspetto il solito derby sentito da squadre e tifoserie. Parliamo di una stracittadina diversa dalle altre, perché la vittoria in un derby ha sempre rappresentato quasi la vittoria di un campionato: anche se una delle due squadre non versava in un buon momento, con un gol si poteva rilanciare e salvare la stagione. Fortunatamente ho perso solo un derby fra quelli giocati, in tutti gli altri sono arrivate solo vittorie o pareggi e spero che anche questa volta a prevalere sia il vecchio Grifone. Il Genoa rispetto alla Sampdoria ha ancora da raggiungere l’obiettivo prefissato: la salvezza”.