Altro banco di prova importante per Ballardini e compagnia. Tutti sono alla ricerca del Balla 2.0, cioè calcio aperto, contro un Crotone che arriverà a Genova a cercare il salvagente per la salvezza. Vedremo cosa succederà strategicamente da parte di Ballardini contro un’altra squadra che scenderà al “Ferraris” mettendo in campo una gara concettuale simile come altre già viste: avversari reattivi o comunque non propriamente offensivi.

Il Vecchio Balordo e Ballardini sono chiamati alla prova di dimostrare di essere in grado di vincere in maniera differenziata, anche se vi sarà l’assenza dietro di un difensore veloce e di gamba. Rossettini, Spolli e Zukanovic hanno le stesse caratteristiche: sarà un aspetto che farà riflettere il tecnico affinché non si possano trovare scoperti.

Il Genoa ha fatto pochi gol ma potenzialmente ogni rete ha contribuito ai 29 punti in classifica con il ravennate. Il tecnico genoano ha fatto risultato anche vincendo in tutte le partite sporche o almeno potenzialmente sporche,  la maggior parte in trasferta, contro avversari che lo inseguono in classifica. Tra le mura amiche le difficoltà ci sono state come tutte quelle avuta da altre squadre del campionato, tutte e 18, quando hanno dovuto affrontare partite bloccate da avversari chiusi.

Contro il Crotone non sarà questione di numeri di moduli ma di buttarla dentro. Non sprecare ghiotte occasioni, non solo da parte gli attaccanti. La strategia tattica di Ballardini, del resto, non cambierà. Cercherà di imporsi e di continuare a non farsi imporre. Le basi per provare a fare qualcosa di diverso potrebbero esserci e Ballardini stesso potrebbe essere  tentato di fare qualcosa di diverso per non dare alibi a nessuno.

Tutto quello fatto ad oggi di molto positivo da parte di “carega no-grazie” Ballardini è stata una scelta di impostazione legata alla cifra di qualità non solo davanti ma anche dietro  nell’organico. Tutto spiegato in varie conferenza stampa: il Grifone non può scoprirsi contro nessuno viste le ottime caratteristiche dei difensori ma non a campo aperto. Repetita iuvant per cercare di capire la strategia ante pitagorici.

Contro il Kroton ci dovrebbe essere un Veloso in più per provare a tirare da fuori, un Bertolacci pronto a rinverdire i gol fatti nell’altra esperienza con Ballardini e pronto ad inserirsi in area. Con quelli in panchina, Taarabt su tutti, che dovranno far vedere insieme a Medeiros di che pasta calcistica sono fatti. A stamattina solo Biraschi ai box, Ballardini chiarirà tutto in conferenza stampa alle 14 sapendo di dover fare a meno anche dello squalificato Rigoni.

Ci vuole pazienza intanto con Giuseppe Rossi. Tutto lo staff del Genoa lavora alla grande per riportarlo ai fasti della sua qualità. Pepito lavora sodo e seriamente continuando i progressi nel recupero – non della forma – dagli  interventi chirurgici che non sono stati pochi alle ginocchia e potrebbe essere una carta in più da giocarsi il prossimo anno con il  Vecchio Balordo.

Per osare domani occorre diventare squadra, giocare da squadra nelle due fasi di gioco: dipenderà non solo da Ballardini ma anche dai calciatori. Ballardini, il possibile e l’impossibile l’ha fatto. Per i miracoli deve organizzarsi, non solo Balla!

Per formazione con due allenamenti da fare bisogna aspettare quando le formazioni arriveranno prima via social e dopo in Tribuna stampa.

Foto TanoPress

Capitolo Crotone. La netta ma non convincente, per demeriti del Bologna,  vittoria all’ultima di campionato ha ridato autostima e grande forza alla squadra calabrese allenata da Walter Zenga dopo le tre sconfitte consecutive contro Roma e Fiorentina e le 4 scoppole prese dal Torino pur avendo il tecnico che, per la prima volta, aveva cambiato modulo passando al 3-5-2.

Ora i pitagorici vogliono continuare su questo ritmo e diminuire il gap con le squadre che li precedono in classifica in modo da prepararsi con qualche punto in più ad intraprendere un finale di campionato in bellezza ma carico di patemi considerato che dovranno affrontare Juventus, Lazio e Napoli.

Zenga annuncia che il Kroton si gioca la salvezza in casa di Genoa, Udinese e Chievo Verona, sicuro di fare un boccone del Sassuolo che scenderà allo Scida. Zenga si dimentica che il campionato dei pitagorici dopo l’addio di Nicola ha avuto un altro trend o filosofia: risultati con quelle che si giocano l’Europa e bastonate con quelle che sono in fondo alla classifica, come Benevento e Spal.

Il bis salvezza all’ultima giornata non era stato messo in preventivo da Zenga dopo il cambio panchina visto che i calabresi sembravano aver trovato nuovi stimoli per rilanciarsi in chiave-salvezza.

Il 4-3-3 di Zenga nei confronti del 4-4-2 di Nicola è stato rivoluzionario solo sulla carta.  Il calcio del Crotone è sempre lo stesso anche se cambiano i numeri dei moduli: calcio d’attesa, possesso minimo e produzione offensiva legata alle transizioni, con costruzione della manovra in senso prevalentemente verticale con attacco a due, con passaggi rapidi e ribaltamenti di fronte.

Anche se è molto filosofica la sua visione di calcio, Zenga non poteva fare nulla di più. Le scelte sono legate alla qualità dell’organico. Difficilmente il Crotone può fare e proporre un gioco offensivo corale attraverso un possesso ricercato o strutturato ed organizzato. Solamente un calcio veloce, rapido, pronto a lavorare sugli sviluppi del gioco avversario più che sui principi di gioco.

4-3-3 è il modulo statico, mentre dal punto difensivo i concetti sono uguali a quelli di altre squadre dove il primo obiettivo è non perdere: densità davanti a portiere senza pressing sui portatori di pallone avversari con fase passiva di attesa con due linee serrate e basse di occupazione degli spazi.

Contro il Genoa il Crotone dovrà fare a meno del difensore Capuano squalificato, di Benali, variante positiva dal suo arrivo a gennaio dal Pescara, e degli attaccanti Budimir e Nalini. Da valutare con  attenzioni i problemi muscolari di Izco e Simic. Anche per il Crotone la formazione la rimandiamo a domani.

Dirigerà Irrati di Pistoia, classe 1979, avvocato in Pescia, internazionale dal 1 gennaio 2017. Sono 83 le gare dirette in Serie A con 23 rigori e 22 rossi. Prima gara in Serie A nel 2012, alla Can dal campionato 2013/14.  In stagione undici gare arbitrate tra cui Genoa-Sampdoria e Torino-Genoa; mai il Crotone .

Con il Grifone 9 gettoni all’arrivo: 4 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte. Con il Crotone 3 gare tutte in B (2 pareggi, 1 sconfitta).

Primo assistente Liberti di Pisa, secondo Bottegoni di Terni. Quarto uomo Giuia di Olbia. Al VAR Pairetto di Nichelino; all’AVAR Tegoni di Milano.

Diffidati Genoa: Veloso, Pandev; diffidati Crotone: Ceccherini, Ricci.