Gli Anni della Guerra in Italia costringono il mondo del pallone a trovare il modo di continuare a vivere, ma non certo con la vitalità degli anni precedenti. Una volta che il fronte di guerra si sposterà in territorio italiano, saranno molte le iniziative trasversali che sostituiranno il campionato, come il campionato “Alta Italia” vinto dai Vigili del Fuoco della Spezia prima che tutto si interrompesse sino al 25 aprile 1945, giorno della Liberazione. Per parafrasare “Genoa, dietro la facciata” di Amedeo Garibotti,  “il calcio aveva chiuso bottega“.

Il campionato 1942/43, l’ultimo ufficiale prima della pausa bellica, il Genoa lo aveva chiuso al quinto posto (avrebbe vinto il Torino). Al quarto posto invece era stato chiuso quello precedente, che aveva consegnato il primo scudetto alla Roma. Il campionato 1943/44 non verrà disputato.

Nel 1941/42 fu Guido Ara a guidare il Genoa dal momento che Garbutt venne relegato nei campi di concentramento in quanto cittadino inglese. La guerra avrebbe iniziato ad intersecarsi col mondo del pallone, ma gli episodi sarebbero stati ancora marginali. Ad esempio, la storia racconta che alcuni giocatori del Genoa, nel gennaio 1942, durante la proclamazione via radio di un bollettino di guerra in un hotel di Livorno, decisero di non alzarsi per l’ascolto e vennero ripresi da un ufficiale. Storie di contorno al campionato 1942/43, stagione che viene portata a termine sotto la medesima guida tecnica di Ara e “quasi per puntiglio […], per distrarre tanti cittadini dai pensieri funesti della guerra, dei bombardamenti, della fame“.

Si parla di un calcio fra evasione e realtà, fra partite giocate dopo i bombardamenti e confronti sportivi fra rappresentative militari italiane e tedesche, unici momenti in cui si poteva affondare un tacchetto nelle carni dei soldati tedeschi, come raccontano cronache del tempo. Il campionato lo vincerà il Torino, col Genoa che segnerà molto ma subirà tante reti e chiuderà quinto. “Un quinto posto dopo Torino, Livorno, Juventus e Ambrosiana non è da gettar via” spiegano Pesce, Bregante e Bozano in “Ciao Genoa, cent’anni di storia rossoblu”.

Finita la guerra tornerà il campionato: ci saranno il Grande Torino, la fusione fra Andrea Doria e Sampierdarenese che darà vita all’inizio di un’accesa rivalità e, con un anno di ritardo, l’arrivo dall’Argentina di un artista del pallone come Juan Carlos Verdeal.